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Dallo zecchino d’oro a Klaus: Intervista a Jacopo Galli

Visto il clamoroso successo che Klaus sta ricevendo, sia con il pubblico che con la critica, quest’oggi vi proponiamo un’intervista con uno dei ragazzi che hanno contribuito alla sua realizzazione: Jacopo Galli. Con lui non abbiamo parlato soltanto dell’esperienza che ha avuto con la pellicola di Sergio Pablos, ma anche più in generale della sua carriera e delle sue passioni, trovando al contempo un piccolo spazio per discutere di Anime&Manga.

Introduzione

Jacopo è un promettente e giovane animatore italiano che sin da quando ha concluso il corso triennale di Animazione Tradizionale a Firenze è riuscito grazie ai suoi contatti ad inserirsi con rapidità nel mondo del lavoro. Durante la sua ancora breve ma comunque intensa carriera ha già partecipato ad un ampio numero di progetti degni di nota, sempre nell’ambito dell’animazione. Tra questi troviamo il video di Choof the train dello zecchino d’oro, o ancora quello de “La cicogna strabica“, canzone tratta dall’ultimo film di Checco Zalone: Tolo Tolo (di cui abbiamo anche parlato).

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La nostra recensione di Klaus


Intervista

  • Ciao Jacopo, prima di tutto congratulazioni per tutti gli award che Klaus sta ricevendo!

Grazie, siamo veramente tutti felici del successo che sta avendo il film.

  • Perché non ci racconti come sei finito nel mondo dell’animazione?

Beh, sono cresciuto come tanti ragazzi della mia generazione a pane, cartoni animati e fumetti. La passione per il disegno è scaturita in maniera naturale. Da lì ho proseguito gli studi in quella direzione diplomandomi al Liceo Artistico e successivamente facendo il corso triennale di Animazione presso la TheSign – Comics & Arts Academy di Firenze.

  • Questo tuo sbocco è particolarmente interessante se prendiamo in considerazione il fatto che tu sei figlio di un pittore, che invece ritrae la staticità piuttosto che il movimento. Se avessi voluto seguire le orme di tuo padre pur lavorando in questo settore avresti potuto optare, magari, per il dipartimento dei fondali, e invece hai scelto di fare proprio l’animatore. Cos’è che ti ha affascinato così tanto di questo lavoro?

La presenza di mio padre sicuramente ha creato un ambiente stimolante per me da piccolo. Da lì però ho preso poi un percorso completamente diverso. All’inizio l’idea era di tentare la strada del fumetto, ma come succede da adolescenti si cambiano spesso idee e interessi. L’animazione conciliava tutte le mie passioni: disegno, cinema, arte, teatro ecc. Con l’animazione ho cambiato completamente approccio al disegno e questo mi ha inizialmente affascinato e poi permesso di crescere.

  • Ci sono animatori che ti piacciono particolarmente?

Sì certamente, ma sono tantissimi e ogni giorno ne scopro di nuovi. E’ un settore dove c’è sempre qualcosa da scoprire e dove bisogna tenersi sempre ispirati.

  • Hai esordito come key-animator vero e proprio in uno spot commerciale nel 2018, giusto? Raccontaci un po’ di quell’esperienza.

Se non ricordo male in verità il primo lavoro risale all’estate del 2017, dove collaborai con Animago Studio a un corto animato dello Zecchino d’Oro (Una Parola Magica) come clean-up artist. Ricordo benissimo l’emozione di uscire da scuola e poter subito lavorare con i miei ex insegnanti.

  • Come sei finito a lavorare a Klaus?

E’ proprio grazie a Animago Studio, con cui collaboro da qualche anno, che sono riuscito a partecipare al progetto. Grazie a Marianna Forti siamo stati tra gli studi che hanno partecipato al film da remoto.

  • Che faccia hai fatto quando hai saputo che avresti avuto l’opportunità di partecipare ad un progetto del famosissimo Sergio Pablos?

Già quando girava la voce in studio di una possibile collaborazione l’emozione era tangibile. Una volta iniziato il lavoro è stato un rollercoaster di emozioni, un’esperienza fantastica.

  • Di cosa ti sei occupato, precisamente? Potresti spiegare ai nostri lettori in cosa consistono questi compiti?

Inizialmente siamo partiti facendo Ink&Paint, ovvero coloravamo le linee e le tinte piatte dei personaggi. Successivamente dopo un training di dieci giorni a Madrid abbiamo fatto delle scene di clean-up, ovvero la rimessa a pulito delle animazioni.

  • Sia quello del rifinitore (clean-up artist) che dell’intercalatore (in-betweener) sono ruoli che tendono a passare un po’ inosservati nonostante siano cruciali e richiedano molta abilità e accuratezza. Quali aspetti di questi due lavori sono, a tuo dire, i più ardui?
  • Durante il lavoro hai ricevuto alcune indicazioni o consigli in particolare che puoi condividere con noi?

Hai detto bene. Per i non addetti ai lavori può sembrare solo un “ripassare” i disegni degli altri, ma ti assicuro che non è così. Dentro lo studio c’era molta premura e attenzione verso questa fase (i disegni che si vedono nel film sono proprio quelli della fase di clean-up). I leader di dipartimento in quei giorni a The SPA Studios ci hanno fatto capire, con molta pazienza e professionalità, quanto fosse importante mantenere con precisione la solidità delle animazioni evitando cambi di volume. Il livello tecnico richiesto era veramente altissimo.

  • Lì ad Animago lavorate in digitale? Eri già familiare con i software utilizzati da SPA Studios per Klaus?

Sì oggi l’animazione 2D, a parte rari casi, viene fatta in digitale. Sempre disegnata a mano ma su supporti digitali, ovvero le tavolette grafiche. Il programma utilizzato per il film è lo stesso che utilizzo per tutti gli altri progetti, ovvero Toon Boom Harmony.

  • Com’è stato mettere mano ai disegni di artisti del livello di James Baxter, Andrew Chesworth e Maxime Delaland? Immagino avrai imparato tantissimo.

Eh l’emozione tanta e quasi un po’ di paura del rovinare quanto di ottimo era stato fatto. Le animazioni erano quanto di più bello si possa vedere nel nostro settore. Però grazie a tanti consigli ho acquisito fiducia e consapevolezza.

  • Puoi menzionare alcune delle scene che hai ”cleanuppato”?

Le scene di clean-up hanno richiesto settimane e settimane di lavorazione quindi non sono tante. Però ricordo con piacere 2 o 3 della sequenza del consiglio dei Krums, una di Mogens (animata dal grandissimo Matt Williames) dove Jesper deve tornare a casa, una dell’inseguimento finale su slitta e una di Jesper che saltella per andare al bagno (ride).

  • In un’intervista, Sergio Pablos ha descritto la fase di produzione della pellicola come un vero e proprio “caos”, nel senso che c’era molto lavoro da fare. Tu lì ci sei stato, com’era l’ambiente? Hai avuto tempo per fare quattro chiacchiere con i tuoi nuovi colleghi?

Sicuramente c’era tanta pressione e le aspettative per l’uscita del film erano alte. Come in tutti i progetti esistono momenti vicino alle varie scadenze dove il lavoro si fa più duro. Però se devo essere sincero, in quei giorni che sono stato laggiù, l’ambiente era sereno e tutti i colleghi erano disponibili e gentili. Ricordo dei momenti veramente piacevoli durante le pause pranzo.

  • Qual è il tuo personaggio preferito del film? Io non riesco proprio a decidere tra Klaus e Alva.

Sarò sincero non riesco a sbilanciarmi. Amo tante cose di ogni singolo personaggio. E penso che sia anche questo un punto di forza di questo film. Sicuramente Jesper, Alva e Klaus sono indimenticabili.

  • Dicci un po’, ma tu guardi anime? C’è qualche cartone del Sol Levante a cui sei particolarmente legato?

Certo! Sicuramente Kenshiro, Dragonball e Captain Tsubasa fanno parte della mia infanzia. In età un po’ più matura invece mi sono ovviamente innamorato di tutte le opere di Miyazaki, Takahata, Satoshi Kon, Otomo e molti altri. Le cose da vedere sono tante e non riesco a stare dietro a tutto, ma uno spazio per l’animazione giapponese me lo lascio sempre.

  • Ti piacerebbe lavorare nell’industria d’animazione giapponese? C’è qualche animatore o regista che conosci e che ti piace?

Il mercato giapponese da questo punto di vista è un po’ “chiuso“ e di base non è facilissimo per i non nipponici entrarci(Ndr. Fortunatamente questa cosa sembra che stia cambiando da qualche anno a questa parte). Però mai dire mai. Se nel futuro si apriranno collaborazioni europee sarebbe fantastico.

  • Grazie mille per questa chiacchierata e in bocca al lupo per il futuro!

Grazie a voi! E come si dice ora: evviva il lupo!


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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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