Sex Education è una serie britannica originale Netflix del 2019, creata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor.
I protagonisti di questo piccolo gioellino della piattaforma streaming non sono del tutto sconosciuti, sicuramente fin dalla prima puntata vi siete chiesti che cosa avesse fatto l’attore che interpreta Otis e se ancora non l’avete scoperto, ve lo dico io: Asa Butterfield ha lavorato nel film “Il bambino con il pigiama a righe”. L’attrice di punta è sicuramente la meravigliosa Gillian Anderson che interpreta la madre di Otis, Jean Milburne. Anche lei colleziona successi a partire dalla serie X-Files a finire con la serie in questione.
Da pochi giorni Netflix ha lanciato la seconda stagione, provocando pareri contrastanti sullo svolgimento della serie, ma a mio parere, non avrebbero potuto fare di meglio.
Per chi non conoscesse Sex Education qualche delucidazione:
Il tabù del sesso viene finalmente fuori in una serie, parlandone esplicitamente. Gli adolescenti in questione sono un gruppo di amici che decidono di mettere su una ‘clinica del sesso’ per dare dei consigli sull’argomento a tutti gli studenti con difficoltà nel campo.
Oltre ad Otis, già citato, vedremo Maeve ed Eric: la prima è circondata da un muro innalzato da se stessa cercando di proteggersi dal male che gli altri potrebbero infliggerle, indossando una maschera che si sgretolerà senza che lei se ne renda conto; il secondo è un ragazzo omosessuale e fiero di esserlo, dopo aver vissuto tanti anni nella paura di non essere accettato per la sua natura, decide di voler stare bene con se stesso fregandosene del parere degli altri. E poi abbiamo Otis, figlio di una sessuologa che lo psicoanalizza dalla nascita, divorziata da un marito infedele cerca di trovare pace in se stessa pensando di non avere bisogno di un uomo al suo fianco. Otis intanto non riesce ad arrivare al culmine del piacere da solo, nonostante dispensi consigli sul sesso ai suoi coetanei.
La trama di Sex Education è fitta. L’argomento principale è comunque il sesso e viene affrontato in tutte le sue sfaccettature toccando anche dei temi particolarmente delicati. E’ risaputo che serie di questo tipo vanno a toccare un target di ragazzi con età compresa dai 14 ai 25 anni ed è un bene che venga trattato questo tema in maniera comica ma allo stesso tempo seria, portando lo spettatore a sapere qualcosa in più sull’argomento.
Ma veniamo a noi, la seconda stagione di Sex Education è riuscita a trattare più temi della prima, qui di seguito li analizzeremo uno per uno:
Solitudine:
Il tema della solitudine lo rivediamo in Jean, la madre di Otis. Dopo aver intrapreso una relazione con Jakob, l’idraulico, il personaggio di Jean prende una piega decisamente diversa. Nella prima stagione è una donna forte e indipendente, convinta che la presenza di un uomo nella sua vita sia soltanto a scopo carnale, escludendo l’idea di poter provare qualcosa in più, con la paura di rimanere di nuovo ferita e quindi sola. Ma le cose cambiano quando Jakob comincia ad essere una figura presente nella sua vita e quindi non solo occasionale, portando la nostra Jean a sentirsi soffocare nell’averlo sempre intorno.
Ma Jakob è molto più di questo, anche se lei lo vede come un pezzo di carne e non come un possibile compagno tende ad allontanarlo. Ben presto però si rende conto che quell’uomo è quello di cui aveva bisogno, proprio nel momento in cui non riesce a fidarsi neanche del ragazzo che ha cresciuto.
Jean Milburne è l’esempio di una donna forte e indipendente, con un lavoro saldo e con tante consapevolezze che si porta dietro come un bagaglio pesantissimo, calcolatrice e fiera. Ma a volte le cose non vanno come le programmiamo e qualcosa può capitare: un imprevisto che cambierà la nostra vita può presentarsi nel mezzo del nostro cammino.
Omosessualità, pansessualità e bisessualità:
Il tema dell’omosessualità lo abbiamo già incontrato con il personaggio di Eric nella prima stagione di Sex Education, coraggioso e fiero di quello che è in tempi in cui l’omofobia è all’ordine del giorno.
Le cose si complicano però quando il cuore di Eric decide di innamorarsi di una persona che, al contrario suo, non riesce ad ammettere ciò che è.
Adam è un ragazzo che affronta tutti i giorni un padre che non trasuda nessuna emozione, non riesce a dirgli mai che gli vuole bene, è un uomo gessato, convinto che le persone che gli stanno vicino rimarranno lì per lui fino alla fine, nonostante non riesca ad ammettere le sue colpe.
Adam è confuso inizialmente, finché non si rende conto che ciò che vuole non può più averlo. Prova qualcosa per Eric ma è troppo orgoglioso per ammetterlo, non è nella sua natura, lui non è gay, prova a convincersi di questo finché non si ritrova faccia a faccia con lui e il suo nuovo ragazzo. Subentra la gelosia, una gelosia palpabile, ricca di rimorsi e rabbia.
Forse Adam prova qualcosa di più, forse vuole quello che non può avere, forse si sente attratto sia da ragazzi che ragazze e arriva alla conclusione che è bisessuale, ma anche se tale è innamorato di Eric che cerca in tutti i modi di fargli capire che non c’è da aver paura ad essere fieri di ciò che si è. Così Adam decide di compiere un gesto più che romantico e lo riconquista trovando una felicità che prima non aveva mai provato.
Ola è la fidanzata di Otis nonchè figlia di Jakob. E’ una ragazza particolare, innamorata di Otis più di quanto riesca a fare lui. Si sente pronta a fare quel passo, vuole davvero andare infondo con lui ma c’è solo un problema, Otis non si sente pronto quanto lei. I problemi diventano più grandi quando Maeve torna a far parte della vita di Otis, facendo vacillare tutte le sicurezze di Ola. Quest’ultima però arriva alla conclusione che quello che la attrae non è un uomo, tanto meno una donna, è attratta dalla persona.
La pansessualità non è mai trattata in maniera approfondita, citando Adam “vuol dire che ti piace fare sesso con il pane?” , non è così, molte persone non sanno neanche che cosa voglia dire, pensano sia una parola inventata, ma ribadisco che non è così. Il personaggio di Ola è attratto dalla personalità a prescindere dal genere. La scelta di rendere il personaggio pansessuale è stata una scelta coraggiosa e finalmente approfondita come si deve. Chapeau ai produttori di Sex Education.
Dipendenza
La dipendenza dalle droghe riguarda la madre di Meave, ex tossica- dipendente che vuole recuperare il rapporto con sua figlia, fallendo miseramente. La dipendenza dalle droghe è un tema ricorrente, ma anche qui non è vista dal punto di vista attivo, ma dal punto di vista di Maeve e quindi passivo. Sua madre frequenta i NA (Narcotici Anonimi) cercando in tutti i modi di riprendersi dalla dipendenza che ha rovinato e l’ha portata ad abbandonare il sangue del suo sangue, rovinando la vita non solo a se stessa ma anche alla piccola che si porta dietro. Il personaggio di Meave è un personaggio particolare, come già detto, ha molte etichette ma nessuna di questa è veritiera.
Ed è proprio quando tutto sta prendendo la piega giusta che si rende conto che un tossico rimarrà sempre un tossico, la dipendenza è uno spettro che ti porti dietro per la vita, anche quando pensi di non averlo più addosso eccolo lì che si ripresenta più saldo che mai. Ed è allora Meave decide di prendere una decisione piuttosto drastica.
E’ una nota amara quella che tocca la vita di Maeve, che combatte continuamente con se stessa e gli altri per cercare di avere una vita come i suoi coetanei, scivolando sempre e cadendo ancora più a fondo, trascinata dalle sue paure e dalle insicurezze.
Molestie sessuali
Questo è un tema che non mi aspettavo, onestamente. E’ un tema forte, frequente purtroppo e vediamo fino a che punto può segnare una persona. La violenza sessuale è all’ordine di tutti i giorni e i produttori hanno voluto inserire anche questa nota dolente.
Aimee è vittima di una molestia sessuale, inizialmente lei pensa che non è niente di grave ma man mano che si va avanti vediamo come una persona, anche la più ingenua, comincia a vedere il suo molestatore ovunque, immobilizzandola ad ogni contatto fisico, impedendole di fare le cose più comuni, come prendere il bus per arrivare a scuola. Con l’aiuto di Maeve denuncia il suo molestatore, cercando di continuare la sua vita come ha sempre fatto, ma qualcosa cambia, portandola a chiudersi a riccio.
Trova il coraggio di reagire nel momento in cui si trova faccia a faccia con altre ragazze che hanno subito molestie, trovandosi nella sua stessa situazione e condividendo le loro esperienze, trovandosi d’accordo sull’unico argomento che le accomuna, rispetto a tutto il resto. La girl squad che si è creata è davvero cazzuta.
Rapporto genitori-figli
Il rapporto tra genitori e figli è presente in entrambe le stagioni, da una parte abbiamo il rapporto tra Jean e Otis e dall’altro abbiamo Jackson con una delle sue madri. Il rapporto dei primi due è iperprotettivo, Jean è molto apprensiva, pensa che Otis rimanga sempre piccolo, il suo piccolo. Gli altri due invece hanno un rapporto quasi soffocante. Jackson si sente asfissiare da sua madre che lo fa allenare come un professionista per fargli raggiungere sempre obiettivi più difficili, portandolo a fare cose disastrose. L’unica cosa che vuole è vivere la sua vita come un normale adolescente e non come un atleta in costante allenamento, ha dei sogni e degli hobby che vorrebbe coltivare. Vuole fare teatro e con l’aiuto di una sua compagna riesce ad avere il ruolo principale in Romeo e Giulietta.
Insomma, Sex Education ha molto da offrire, molto più di semplice ‘sesso’. I produttori hanno fatto un lavoro eccezionale e l’unica speranza è che la rinnovino per una terza stagione per capire quale sarà il destino dei nostri amati protagonisti.
E voi cosa ne pensate di questa seconda stagione?
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