Alla vigilia di natale Huawei ha annunciato la presenza della batteria al grafene. Salvo poi rimuoverlo poche ore dopo.
È da un po’ di tempo che si sente parlare di queste nuove batterie: maggiore durata, maggiore potenza di alimentazione quindi minori tempi di ricarica, più leggera e di dimensioni ridotte. Insomma, tutto ciò che si potrebbe desiderare. L’University of Central Florida aveva realizzato ad inizio anno un prototipo in grado di resistere a 30mila cicli di ricarica, senza degradarsi. Tramite pochi secondi di ricarica si otteneva una settimana di autonomia.
Si tratterebbe di un supercondensatore in grado di garantire un’autonomia 20 volte superiore rispetto alle attuali batterie al litio. Inoltre, sembra essere più resistente alla ricarica. Mentre le attuali batterie agli ioni di litio si degradano dopo circa 400 ricariche, cioè metà del loro ciclo di vita, quelle al grafene non mostrano segni di cedimento: dopo 30mila cicli non presentano alcun segno di degrado chimico o di perdita di durata. Oltretutto le dimensioni di una batteria capace di alimentare il vostro smartphone per una settimana sono persino inferiori a quelle attuali. Quindi dove sta la fregatura? Nel prezzo: 60 volte maggiore.
Huawei ci vuole viziare?
La notizia è apparsa sull’account Twitter di Huawei Francia, dove si annunciava l’implementazione sulla serie P40, con tanto di rendering creato da alcuni fan. Non si è fatta attendere la risposta di IceUniverse, noto leaker, che ha smentito pubblicamente l’azienda dichiarando impossibile l’utilizzo di quella tecnologia. A conferma di ciò molti hanno aggiunto che nessun altro produttore, nemmeno Apple o Samsung, ha accennato a questa novità energetica. In seguito alla discussione il tweet è stato rimosso. Ma come si dice, lanciato il sasso e nascosta la mano, l’utenza rimane in attesa.
Cosa vi aspettate che succeda? Siete fiduciosi dell’annuncio proveniente da Shenzhen?
Fonte: Libero
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