Le temperature di dicembre hanno raggiunto un nuovo plateau e, nell’Australia del sud, si registrano 48°C a Oodnadatta. Questa cittadina possiede già il record, dal 1960, per la più alta temperatura registrata nello stato: 50.7°C. La terra dei canguri non è nuova a questi picchi, ma sta vivendo da un paio di anni un clima sempre più ostile. I fuochi da campo sono banditi in tutto lo stato, mentre il numero di incendi continua a salire, costringendo i pompieri ad apporre segnali di pericolo.
Quest’estate ne avevamo parlato qui, ma la situazione non sembra migliorare.
Era dal 2013 che non si registravano temperature così alte in Australia
7 gennaio 2013. È un lunedì. Ed è anche il più caldo mai registrato in Australia dal 2 gennaio 1960, che detiene ancora il record con 50.7°C. Rimane il fatto che i 40.3°C di questo lunedì di inizio anno, hanno costretto i metereologi nazionali a modificare le mappe geotermiche. Da quell’anno infatti, le legende contengono due colori in più per poter rappresentare le temperature sopra i 50°C, divenute più “comuni” nella stagione caldo.
Il rosa ed il viola scuro hanno fatto la loro comparsa. Segno, per quanto banale a livello “ottico”, di un importante cambiamento climatico in corso. Gli esperti mondiali non cercano nemmeno di rassicurarci:
“Almeno il 90% di questi ondate di calore andrà aumentando di intensità e durata […];
ci posso essere delle variazioni, ma la fisica di base ci dice che l’emissioni di carbonio creano un accumulo di calore, il che significa più energia nel sistema, aumentando i disordini climatici.”
L’Australia rischia di diventare “The Land Down Under (fire)”.
Cosa possiamo fare noi? Informarci, seguire le indicazioni degli scienzati ed esperti del settore, e iniziare a pensare un po’di più all’ambiente, prima di trovarci a fine cottura.
Fonte: The Guardian,
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