Il Fateverse è più grande di quanto si possa pensare appena ci si approccia al franchise. Ci sono molte serie, diversi universi paralleli, videogiochi e chi più ne ha più ne metta.
A sua volta, il Fateverse si colloca all’interno di un contesto più ampio: il Nasuverse. Esso comprende le opere principali dell’autore, Kiniko Nasu, e le colloca nello stesso universo: Fate, Tsukihime e Kara no Kyoukai.
I personaggi non interagiscono tra loro, non ci sono serie animate che tentino di costruire un’unica storia, come se fosse un crossover (ai quali tuttavia la cinematografia ci ha molto abituati negli ultimi anni). Semplicemente, tutti quei personaggi vivono nello stesso multiverso. Basti pensare ai personaggi di Ciel e di Kirei, rispettivamente da Tsukihime e Fate, entrambi esecutori della chiesa e che combattono utilizzando le stesse armi. O, ancora, Shiki Tohno e Ryougi Shiki, protagonisti di Tsukihime e Kara no Kyoukai, che posseggono due poteri molto simili.
E potrei continuare!
Oggi però non voglio parlarvi delle similitudini tra le varie opere.
Vi parlerò, invece, di una delle migliori serie animate che abbiamo su questo vastissimo universo: Carnival Phantasm.
Cos’è Carnival Phantasm?
Carnival Phantasm è un esempio perfetto di come una serie, nonostante la fama e i soldi ottenuti con quel nome, riesca a non prendersi troppo sul serio e diventare una divertente, leggera e spensierata parodia di se stessa.
Quest’anime non è nulla di più di una parodia realizzata con una cura quasi maniacale per i dettagli, al punto che risulta più fedele all’opera originale di certe trasposizioni animate (Stay Night dello studio Deen e l’adattamento innominabile di Tsukihime, per dirne due).
Prodotta nel 2011 dallo studio Lerche (Danganronpa, Assassination Classroom) si presenta come una serie di episodi speciali, dodici in tutto, e tutti di una decina di minuti, se togliamo le sigle. La finalità della serie, lo suggerisce anche la durata degli episodi, è proprio quella di divertire i fan con riferimenti ai prodotti più disparati del franchise.
Più siete appassionati, più riderete guardando quest’anime.
Citazioni geniali
Si passa da citazioni semplici e che chiunque può afferrare immediatamente tratte da Fate/Zero o Fate/Stay Night, fino a riferimenti a prodotti meno conosciuti a chi si approccia al franchise grazie alle sue trasposizioni, come Fate/Hollow Ataraxia. L’episodio in cui tutti i partecipanti alla Guerra per il Santo Graal si sfidano in una gara con le macchine è uno dei migliori, ed è uno degli esempi migliori che mi vengono in mente se devo citare un riferimento palese a Hollow Ataraxia. Ilya infatti partecipa col suo servant, reso appositamente una macchina: la Berser-Car.
Palese, qui, la citazione ad uno dei mini-giochi presenti in Hollow Ataraxia, proprio per raggiungere la villa degli Einzbern.
O, ancora, viene recuperata e trasposta molto fedelmente la vera natura del Graal, che già nelle trasposizioni di Zero e Unlimited Blade Works si mostra per quello che è realmente: uno strumento che realizza i desideri solo ed esclusivamente attraverso morte e distruzione.
Non è un “personaggio” ricorrente, ma quando si vede è molto divertente proprio per il contrasto che si crea tra il suo essere qualcosa di estremamente malvagio e l’atmosfera umoristica che invece permea la serie. Ti invoglia ad uccidere, ma lo fa con il sorriso, insomma!
Potrei continuare con altri esempi, o parlare di tutti i personaggi che si vedono in questi dodici episodi (e, fidatevi, sono davvero tantissimi), ma non voglio rovinarvi la sorpresa.
Carnival Phantasm è un prodotto che va visto e rivisto con leggerezza, ma allo stesso tempo l’occhio attento di un fan non potrà non cogliere tutti i riferimenti o i personaggi presenti. Questi contribuiscono a darci un ulteriore conferma di quanto sia vasto il Nasuverse, al di là dei semplici personaggi del canone principale di Fate.
Una serie per tutti
Fino ad ora ho parlato di quanto sia leggera, divertente ma anche particolare la serie nella sue specificità di particolari.
Questo, comunque, non deve scoraggiarvi dal guardarla, né dovete pensare che l’opera sia impossibile da guardare a chi ha visto solo gli adattamenti più recenti o si sta approcciando ora al franchise, anzi. Una delle grandi qualità di Carnival Phantasm è proprio il suo riuscire a divertire qualsiasi tipo di spettatore. Certo, una buona conoscenza di Fate, Tsukihime e Melty Blood è consigliata per godere al meglio di questo anime e conoscere tutti i personaggi presenti, ma potete guardarlo come e quando preferite. Imparerete a conoscere i personaggi presi dai prodotti che non avete visto durante gli episodi incentrati su di loro, e perché no, magari proprio grazie a Carnival Phantasm vi verrà voglia di recuperare la visual novel di Tsukihime (che vi consiglio vivamente).
Non ci sono spoiler troppo palesi per quanto riguarda Fate, al massimo non riuscirete a cogliere qualche rimando o citazione, ma nulla di grave. In generale, se avete visto tutti i prodotti legati al canone principale, compreso Fate/Stay Night Heaven’s Feel II, non dovreste avere alcun problema.
È una serie che punta a far ridere, dopotutto. E le risate sono assicurate per chiunque, state tranquilli.
Lato Tecnico
Sebbene non sia una produzione Ufotable o TROYCA la qualità di Carnival Phantasm è ottima.
La serie è ricca di citazioni anche da questo punto di vista e a immergere lo spettatore nelle atmosfere e ambientazioni familiari alle quali ci siamo abituati col tempo. Le animazioni sono fluide, i colori sono vivaci, spiccano e ogni personaggio è disegnato in maniera perfettamente riconoscibile. Magari le animazioni di tutte opere del Nasuverse fossero così!
Mi sento di fare un apprezzamento anche alle OST, che ricalcano continuamente quelle originali e risultano adatte a ogni tipo di circostanza.
Conclusioni
Carnival Phantasm è un’opera divertente, leggera e ricca di citazioni che consiglio sia a chi del Nasuverse vuole leggere qualsiasi spin-off, anche il più sconosciuti, sia a chi ha visto solamente gli anime recentemente prodotti da Ufotable, nella speranza, perché no, che vi invogli a leggere di più, grazie alla curiosità che inevitabilmente farà nascere in voi qualcuno di quei personaggi.
È, non ironicamente, uno dei migliori prodotti animati tratti dall’universo di Kiniko Nasu, che riesce a mescolare personaggi e ambientazioni più disparati e creare situazioni umoristiche ma mai del tutto surreali, proprio grazie ai continui rimandi alle opere canoniche.
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