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Marriage Story: la nostra recensione

Marriage Story è stato presentato in anteprima alla  76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 29 agosto. È uscito in sala qualche giorno fa e abbiamo avuto il piacere di vederlo in lingua originale. Il film è scritto e diretto da Noah Baumbach. 

La Trama

È chiaro fin dai primi minuti che quella che il regista vuole narrarci è una storia semplice e quotidiana. Charlie Barber (Adam Driver) e Nicole Barber (Scarlett Johansson) sono sposati e vivono a New York con il figlio di otto anni. Entrambi sono nel campo del teatro, Charlie come regista, Nicole come attrice. I due lavorano insieme nella stessa compagnia teatrale, fondata da Charlie stesso. Incomprensioni e problemi più o meno gravi si insinuano nella relazione, accumulandosi sempre di più. Il tutto culmina con un’offerta di lavoro di Nicole per una serie tv girata negli studios di Los Angeles. La coppia decide dunque di separarsi, intraprendendo un lungo e sofferto divorzio al prezzo di enormi sacrifici, economici ed emotivi. La trama si alterna quindi da New York, dove Charlie è rimasto a dirigere la sua compagnia, a Los Angeles, dove Nicole si è trasferita con il figlio dalla madre. 

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Una storia autentica

Il film fa di questa sua semplicità la sua forza. Tutto sembra davvero naturale, dalla recitazione praticamente perfetta di Driver e della Johansson, fino ad arrivare anche ad aspetti puramente tecnici. La pellicola presenta infatti una grana particolare, come un vecchio filmino amatoriale. La complicità tra i due attori è magnifica, le loro reazioni ed emozioni sono incredibilmente genuine. Charlie e Nicole compiono gravi errori durante la vicenda ma il film non prende posizioni. Sono personaggi imperfetti e per questo così sinceri. Notevole contributo all’atmosfera danno le musiche di Randy Newman, celebre compositore noto soprattutto per il suo lavoro in Toy Story. 

marriage story review

Il regista non si fa problemi a farci vedere momenti morti e di attesa. Sono scene apparentemente inutili ma che contribuiscono a formare e a rendere coerenti i personaggi, le loro scelte, la loro rabbia e i loro momenti di gioia. Arriviamo così a conoscere Charlie e Nicole ed empatizziamo con entrambi.

Un incredibile lavoro di tecnica dietro la macchina da presa

Marriage Story è un complesso meccanismo di sceneggiatura, regia e lavoro sugli attori sorprendente che si mostra però al pubblico come qualcosa di estremamente semplice e reale. Forse si potrebbe parlare ancora della tecnica di questa pellicola ma pensiamo sia giusto non approfondire l’argomento poiché il film sembra fare di tutto per non mostrare il durissimo lavoro dietro ogni singola scena. Era difficile rappresentare un tale miscuglio di emozioni e una storia del genere in maniera davvero sincera, ma crediamo che Noah Baumbach sia riuscito nell’intento.

Marriage Story

Non rimane altro da dire se non consigliarvi di andare a vedere Marriage Story al cinema o su Netflix quando sarà disponibile il 6 dicembre. Che abbiate vissuto o no una vicenda come quella dei protagonisti, questa storia saprà farvi emozionare.

Voto: 8

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Marco Di Pasquale

Marco Di Pasquale

Terrone trapiantato a Torino. Appassionato di cinema con la c minuscola, fotografia, fumetti e videogiochi. Mematore dilettante e stregone di livello ancora troppo basso per vantarsene in una bio.

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