Negli ultimi anni un’operazione nostalgia ha invaso il mercato videoludico riportando alla luce una quantità di perle d’altri tempi che hanno fatto la storia del medium e dei giocatori dell’epoca. Questa operazione, in un modo o nell’altro, ha investito le più grandi software house che hanno trovato in esse sia uno sbocco commerciale sia un modo per far rivivere le leggende che le hanno rese grande, e tra remake e console mini hanno deciso all’unisono di far scendere una lacrimuccia ai più anziani tra di noi.
Sapete bene di cosa stiamo parlando. Nintendo fu la prima a cavalcare l’onda presentando al mercato il NES Mini prima e il Super NES Mini dopo, veri e propri pezzi da collezione (vista la velocità con la quale sono spariti) con una apprezzabile, e apprezzata, playlist di giochi, e mentre le speranze per un Nintendo 64 Mini si consolidavano tra i giocatori ecco che SEGA si unisce alla lotta con il suo Mega Drive Mini, mentre Sony, forte dei remake dei suoi giochi di punta della PS1, rilancia ai suoi competitor con la PlayStation 1 Mini. In questo trambusto di giochi e nostalgia, di pixel e antiquariato, si inserisce prepotentemente anche Capcom con la sua offerta interessante e diversa da quelle che vi abbiamo elencato: il Capcom Home Arcade.
Nei giorni scorsi siamo stati invitati negli studi di Koch Media per provare in anteprima questa “piccola” console di casa Capcom che si va ad inserire proprio nel mercato succitato. Il prodotto di Capcom, a differenza di quelli dei competitor, ci ha sorpreso in quanto non si può effettivamente definire una console in senso stretto, cioè non abbiamo nelle nostre mani una riedizione di una vecchia console in formato mignon, bensì qualcosa di effettivamente nuovo e mai proposto in precedenza. La casa di Street Fighter offre sul piatto l’esperienza dei videogiochi cabinati riproponendo una carrellata di titoli da Sala Giochi con annesse levette e pulsanti, il tutto montati su una singola base dove spicca la possibilità di giocare in locale con player-2.
Se siete cresciuti negli d’oro dei cabinati, probabilmente vi starete sicuramente chiedendo quali titoli Capcom abbia inserito nella sua console. Ebbene, i giochi presenti all’interno sono ben sedici e molti dei quali conosciutissimi nel panorama:
- 1944 Loop Master
- Alien VS Predator
- Armored Warriors
- Capcom Sports Club
- Captain Commando
- Cyberbots Fullmetal Madness
- Darkstalkers The Night Warriors
- Eco Fighters
- Final Fight
- Ghouls’n Ghosts
- Gigawing
- Megaman The Power Battle
- Progear
- Street Fighters II Hyper Fighting
- Strider
- Puzzle Fighter II Turbo
Siamo stati insieme al prodotto per circa un’oretta e abbiamo potuto saggiare nel dettaglio la qualità del prodotto, sia come si comporta da un punto di vista strettamente fisico (l’approccio alla console) sia dal punto di vista ludico. Gran parte della nostra prova l’abbiamo svolta in modalità giocatore singolo, sebbene ogni titolo presente nella lista fosse assolutamente giocabile anche in due, approcciandoci ad alcuni di essi. In particolar modo, i titoli che abbiamo provato per maggior tempo (perché sono quelli in cui siamo andati più lontani nel gameplay) sono stati 1944 Loop Master, Ghouls’n Ghosts e Puzzle Fighter II, ma abbiamo provato anche Megaman, Street Fighter II, Final Fight e in co-op (di cui vi parleremo dopo) Progear. Giocato in singolo, i titoli raccolti sono parecchio divertenti e il feedback che ne traiamo è quello di una esperienza davvero vicina all’epoca d’oro delle sale giochi. Il Capcom Home Arcade anche da solo è un prodotto godibilissimo che vi terrà impegnati sia in partite mordi fuggi a quello o quell’altro titolo, sia in sessioni di gioco impegnate e più lunghette.
Non è un segreto che la vera forza dell’”Arcade” risieda nella possibilità di giocare in multiplayer locale con un altro giocatore. Esattamente come i cabinati di un tempo, la console di Capcom permette di giocare un altro giocatore in locale a praticamente tutti i titoli presenti in lista. Come vi abbiamo anticipato sopra, il multiplayer locale è qualcosa che abbiamo provato nella nostra demo e a guadagnarci è stata assolutamente l’esperienza di gioco. Questa possibilità rende il Capcom Home Arcade qualcosa di più di una semplice console: un vero e proprio gingillo da tirare fuori nelle occasioni speciali, magari in serate passate in compagnia di amici, al posto dei soliti titoli. Il feeling è stato esattamente quello provato da molti giocatori anni e anni fa, con in realtà (si fa per scherzare) il vantaggio di non avere l’ansia di dover inserire una monetina al prossimo game over.
La versione provata da noi era un sample e in queste ore Capcom si sta attrezzando con le versioni definitive che saranno successivamente spedite a coloro che avranno preordinato il prodotto. Il prezzo è elevato (si parla di 230 euro), quindi ci sentiamo di consigliarlo esclusivamente a coloro che si dimostreranno effettivamente interessati alla cosa, il prezzo esoso può decisamente essere una soglia di sbarramento per moltissime persone e ci auspichiamo il rilascio nel mercato di altre console simili, ma meno costose. Tutto ciò è importante perché ci riserviamo un certo ottimismo e positività su un tipo di prodotto che ci piacerebbe vedere più spesso sul mercato in quanto unico nel suo genere, e pensare che possa essere riservato a pochi sarebbe un enorme peccato, nonché una perdita per i giocatori vogliosi di recuperare una parte della storia videoludica di cui vogliono rendersi partecipi, per collezionisti e soprattutto per tutti gli appassionati.
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