Netflix è stufa dei furbetti che condividono gli account “familiari” per dividere i costi della piattaforma streaming
Il colosso delle piattaforme streaming, Netflix, vede sempre di più di malocchio la condivisione degli account. Il problema nasce non per gli utenti che effettivamente fanno una condivisione familiare del servizio ma per il fenomeno che ha creato questa opzione di Netflix. La messa in vendita di account condivisi è una cosa che è stata fortemente affrontata nell’ultima riunione con gli investitori, relativa ai guadagni del terzo trimestre dell’anno. La discussione ha portato alla probabilità di un grosso rimaneggiamento dei termini di servizio per arginare questa pratica.
Al momento il tutto dovrebbe avvenire senza misure drastiche ma la politica che l’azienda vuole seguire è questa. Il product chief Greg Peters ha dichiarato apertamente come il proprio team stia da tempo eseguendo un monitoraggio delle password tra utenti che decidono di condividerle con altre persone cercando di adottare strategie “low cost” ed ha così dichiarato:
“Continueremo a esaminare la situazione e individueremo dei metodi consumer friendly per limitare queste situazioni, ma al momento non abbiamo grandi piani di fare qualcosa di diverso al riguardo”.
Le condizione di vendita di Netflix, infatti, recitano: “Qualsiasi contenuto visualizzato attraverso il servizio è solo per uso personale e non commerciale e non può essere condiviso con persone al di fuori della propria famiglia.”
Secondo gli ultimi studi, infatti, il 35% dei nati tra il 1981 e il 1996 condivide sistematicamente la propria password per i servizi streaming. I consumatori più adulti, invece, sono solo 19%, mentre gli anziani il 13%. Ora staremo a vedere come Netflix arginerà la situazione senza creare disagi verso chi usa il suo servizio “correttamente”.
Commodoriani che ne pensate di questa situazione? Credete che Netflix debba prendere provvedimenti o lasciare tutto così? Fatecelo sapere nei commenti.
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