Apple forse l’ha combinata grossa, di nuovo. Nonostante continui a presentarsi come una multinazionale “paladina della privacy”, ogni mese si scopre qualche elemento che smentisce questa sua pretesa. La Mela, infatti, dopo i problemi con Siri e FaceTime, avrebbe legato il browser Apple Safari a Tencent, una delle compagnie cinesi con i legami più stretti con il Partito Comunista Cinese.
Apple e Tencent, che succede?
Una settimana fa circa, alla luce delle continue proteste a Hong Kong, l’azienda di Tim Cook ha soddisfatto la Cina nascondendo l’emoji della bandiera taiwanese. Ma pochi giorni fa è stato scoperto un ulteriore elemento che connetterebbe Apple a Tencent: di default, Safari invierebbe indirizzi IP dei suoi utenti a Tencent Safe Browsing e Google Safe Browsing. Secondo Apple, questa funzione è necessaria perché:
“Prima di visitare un sito Internet, Safari invia informazioni dal sito stesso a Google Safe Browsing e Tencent Safe Browsing per controllare se il sito è fraudolento. Questi safe browsing providers possono anche controllare l’indirizzo IP dell’utente.”
Dove si può vedere questa funzione ed eventualmente disattivarla? Basta andare nelle impostazioni del proprio dispositivo iOS, andare su “Safari > Safari & Privacy > Avviso Sito Web Fraudolento” e disattivare questa funzione.
Ma attenzione! Se disattivata, la vostra navigazione tramite Safari sarà molto meno sicura e permetterà ai siti fraudolenti di accedere al dispositivo, ora più vulnerabile. Un compromesso non proprio ideale!
Installare app di terze parti per sostituire Safari, inoltre, non funzionerà in quanto il browser Apple è impostato di default. Ogni link cliccato quindi aprirà una versione integrata di Safari, chiamata Safari View Controller, forzando quindi l’utente a tenere attiva la funzione che, chiaramente, viola la sua privacy.
L’importanza dell’indirizzo IP
Un indirizzo IP, per chi non lo sapesse, può rivelare il luogo dal quale l’utente ha accesso alla rete e anche il tipo di dispositivo utilizzato. Tencent, grazie al suo Safe Browsing, può quindi potenzialmente identificare il proprietario di quel device.
Nonostante Apple continui ad affermare che “la privacy è un diritto umano fondamentale”, ecco che si smentisce con questi “piccoli” aggiornamenti. Tweets riguardo questa nuova funzione di Safari erano già apparsi a febbraio, quando iOS 12.2 giunse alla beta 2, quella che ha risolto i problemi con FaceTime sempre relativi alla privacy degli utenti.
https://twitter.com/StijnDV/status/1092515697694003200
Un continuo controsenso che, a quanto pare, non verrà mai risolto a pieno.
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