F1 2019 porta tante novità e corregge molti errori del passato. Ecco la nostra recensione!
Ci troviamo in quel periodo dell’anno in cui la Formula 1 è entrata da poco nel vivo del suo spettacolo. La stagione è iniziata a marzo con il classico Gran Premio d’Australia e al momento si trova ad appena un terzo delle ventuno gare totali, ma già si nota una Mercedes più forte che mai con un notevole distacco dalla Ferrari. Le sorprese però non mancheranno da qui a dicembre e la prima grande sorpresa è certamente l’uscita anticipata del videogioco ufficiale di questa stagione di Formula 1, ovvero F1 2019 sviluppato da Codemasters.
Si tratta di una sorpresa decisamente gradita perché richiesta dai fan della serie da anni. Adesso finalmente vi saranno circa due mesi in più per godere di una simulazione completa e quasi contemporanea all’evento ufficiale reale. In questi anni, infatti, il titolo è sempre uscito verso settembre/ottobre e ciò infastidiva non poco i videogiocatori che si ritrovavano a giocare un titolo che da lì a poco sarebbe divenuto obsoleto e l’interesse da parte anche dei non appassionati inesorabilmente calava drasticamente. Codemasters ha quindi capito la strada da prendere e ciò inevitabilmente gioverà anche dal suo punto di vista economico. Vediamo, però, insieme come è questo nuovo F1 2019 nonostante i quasi due mesi in meno di sviluppo.
10 anni di franchise per vedere inserita la Formula 2
F1 2019 è uno dei giochi più importanti di Codemasters, azienda specializzata proprio nella realizzazione di titoli automobilistici. Quest’anno, però, è ancora più importante poiché questa edizione celebra i dieci anni del franchise inaugurato per la prima volta con F1 2010. È un traguardo davvero interessante per l’industria videoludica perché, in un mercato sempre alla ricerca della perfezione, mantenere un brand celebre come quello della Formula 1 per tutti questi anni è un prestigio notevole. Se poi si paragona questo franchise al leggendario Gran Prix 2 di Geoff Crammond e alle varie problematiche legate ai titoli successivi, l’importanza si fa più forte. In virtù di ciò sono state aggiunte tante novità e fatte tante migliorie. La prima sostanziale novità è l’introduzione della Formula 2 sia nella modalità carriera che nella modalità libera.
La categoria principale e più complessa resta la Formula 1, ma l’inserimento della categoria minore (un po’ come la serie B nel calcio) rappresenta un coinvolgimento maggiore del videogiocare in quella che è la trama e in quelle che sono le meccaniche interne alle scuderie. Abbiamo infatti la possibilità di scegliere la nostra scuderia preferita e il team che ci affiancherà per passare di categoria una volta completata la Formula 2. Indipendentemente dalla scuderia scelta, saremo in continua rivalità con l’antagonista della mini-trama, ovvero il pupillo di un’altra scuderia che farà di tutto per metterci i bastoni fra le ruote con incoraggiamenti velenosi e corse spericolate al limite della bandiera nera. Di contro ci sarà il nostro compagno di squadra che ci aiuterà e sosterrà durante le gare e i post-gara. Come in F1 2018 ritornano le interviste ai giornalisti: saremo noi stessi a decidere cosa dire durante le interviste e in base alle nostre risposte potremo influenzare positivamente e negativamente le reazioni degli avversari, dei tifosi e anche del nostro team. Tutto ciò svolge la funzione di tutorial poiché le gare di Formula 2 saranno ridotte rispetto al reale numero di 12 gare e rappresentano i momenti salienti della vita di ogni pilota.
Una mole spropositata di opzioni, ma non per tutti i campi
Prima di addentrarci nei meandri del gioco, è giusto fare una premessa. Appena avviato il gioco, F1 2019 mette a disposizione un menù di selezione del giocatore in cui potremo modificare il viso, il nome, il cognome, la nazionalità e altri parametri secondari. Siamo consapevoli che si tratta di un gioco automobilistico e questo è solo un surplus, però una maggiore cura non sarebbe guastata. I modelli non possono essere modificati manualmente e alcuni sono davvero realizzati male e inoltre la selezione di alcuni modelli determina anche l’aspetto fisico e quindi non è difficile trovare un modello anche lontanamente somigliante a noi, ma troppo basso o troppo alto. Tanto valeva fare come altri titoli dello stesso genere dove è presente un modello, ma l’unica personalizzazione è negli accessori poiché l’aspetto fisico è standard e il viso sconosciuto perché coperto da un caschetto.
Qui, infatti, vedremo il viso davvero pochissime volte perché durante la modalità carriera la visuale è in prima persona e le uniche personalizzazioni saranno proprio alla tuta e al casco. Se da questo punto di vista si è peccato un po’ di ingenuità e di mancanza di opzioni, lo stesso non si può dire delle impostazioni di gioco. Davvero tantissime e per ogni tipologia di videogiocatori, ovvero dai neofiti ai più esperti. Prima di iniziare ogni gara, ad esempio, è possibile selezionare alcune impostazioni quali la difficoltà, il cambio, la visuale e quant’altro.
Vorremmo soffermarci però sulle prime due perché davvero curiose per la loro elaboratezza. Per quanto riguarda la difficoltà della IA, ad esempio, non è presente un semplice menù di selezione che va da facile a difficile, ma è presente un contatore numerico che va da 0 a 110 con una difficoltà che quindi va da Molto Facile a Definitiva con tante piccole difficoltà di intermezzo. Questa determinerà in maniera minuziosa la difficoltà della IA e, per quanto noi abbiamo giocato a difficoltà 50 ovvero Media, è stato possibile notare delle piccole, ma presenti differenze ad esempio a livello 49 o 51. Le auto a 49 attaccavano leggermente meno che a 50 e ancora meno rispetto a 51 e la loro velocità massima era ridotta con un aumento dei tempi dei giri. A 110 invece si ha la simulazione più completa che si sia mai vista con un livello di realismo tale da sembrare piloti veri.
Il rischio era proprio quello che l’Intelligenza Artificiale fosse limitata come in F1 2018 e invece, per quanto non sia eccelsa, è stata notevolmente migliorata. Per quanto riguarda, invece, il cambio è curioso osservare tra le opzioni manuale e automatico, automatico e manuale consigliato. La sua funzione è quella di avere un cambio automatico, ma in alcuni frangenti il gioco consiglia una marcia e siete liberi di cambiarla senza l’uso della frizione. Anche le impostazioni riguardo alla vettura tra cui stile di guida, sospensioni, sterzo, gomme e tante altre sono curate nei minimi particolari e si può decidere di utilizzare le impostazioni predefinite o crearne a piacimento e salvarle con un loro nome. Infine, una volta passati alla Formula 1, si nota come il nostro compito sia fondamentale per la nostra scuderia. Infatti qui potremo non solo acquistare pezzi unici per la nostra monoposto, ma chiedere anche ai vari tecnici di sviluppare e ricercare componenti specifici attraverso un ampio albero delle ricerche che è molto simile all’albero delle abilità presente in molti GDR. Una componente davvero curiosa, ma molto tecnica che richiede non poca esperienza per maneggiarla con cura e attenzione.
Intelligenza artificiale migliorata, ma resta qualche ingenuità
F1 2018 soffriva di qualche defaillance da parte dell’intelligenza artificiale, quindi troviamo sia corretto dedicare un paragrafo a parte proprio su questo ambito. In questo F1 2019 l’IA è stata certamente migliorata, ma qualche pecca resta ancora alle basse difficoltà. Se infatti a difficoltà Estrema o Definitiva l’esperienza è fortemente simulativa senza strafalcioni degni di nota, alle difficoltà più basse si notano delle piccole imperfezioni come alcuni sorpassi non propriamente in regola con la razionalità e alcune bandiere non tenute in considerazione da parte dei piloti. Apprezzabile, invece, l’intelligenza artificiale dei compagni di squadra e dei tecnici della scuderia. Prima di ogni gara, infatti, dovremo decidere una strategia da adoperare, ma se essa dovesse risultare fallimentare durante la gara, sarà possibile modificarla e saremo noi stessi a farlo proponendolo ai tecnici o accettando la proposta degli stessi. Se poi dovessimo trasgredire alla strategia presa, ce la dovremo vedere sia con i tecnici che con il nostro compagno di squadra e passare dalle stelle alle stalle non sarà difficile.
Quanto è bella la Legends Edition!
Le migliorie si sono osservate anche in tutte le altre modalità di gioco oltre alla Carriera. Nella modalità giri liberi abbiamo la possibilità di gareggiare nei 12 circuiti di Formula 2 per un’esperienza più completa possibile. Qui possiamo scegliere il nostro team preferito e ciò è molto importante poiché in Formula 2 le auto sono tutte uguali, progettate dall’italiano Dallara, ma si diversificano per piccole modifiche effettuate dai diversi team. Poi ovviamente si può gareggiare anche in Formula 1, ma qui un’altra novità ovvero la sua Legends Edition: una serie di sfide dedicate alla rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost, una delle più accese della storia di questa categoria automobilistica. Tornando indietro fino al 1990, è possibile vestire i panni del pilota brasiliano sulla sua McLaren MP4/5B o quelli del francese a bordo della Ferrari F1-90, attraverso otto sfide che segnarono la stagione che vide poi vincere Senna in seguito al famoso incidente di Suzuka con cui divampò definitivamente proprio la rivalità con Prost. La presenza dei due piloti e delle loro vetture si affianca naturalmente al set di auto storiche già presenti in F1 2018.
Poi è presente l’autosalone dove osservare più dettagliatamente tutte le auto presenti e infine la modifica più importante e succosa è quella fatta per la modalità multiplayer. In collaborazione con un team guidato da Ross Brawn e Pat Symonds, Codemasters ha infatti introdotto una nuova monoposto completamente dedicata alla modalità multiplayer di F1 2019, che i giocatori potranno personalizzare con alcune livree acquistabili spendendo i punti competizione ottenuti disputando gare online. Un’aggiunta che ovviamente garantisce maggiore libertà nelle partite online, che nella versione di quest’anno permettono ai piloti virtuali di organizzarsi in gruppi e gestire campionati personalizzati. Con questa serie di novità, Codemasters intende ovviamente strizzare l’occhio al mondo degli eSports dato che è presente anche una sezione apposita con tornei e notizie di settore, ma anche a quello delle microtransazioni che sono presenti per ottenere alcuni elementi estetici non acquistabili tramite i punti competizione. Questa aggiunta e la mancanza di una modalità VR rappresentano i due punti negativi del titolo per quanto riguarda il gameplay.
Belle le luci, ma cosa sono quei pixel?
Dai ritocchi a modalità e contenuti vari, passiamo alle novità che Codemasters ci ha riservato dal punto di vista puramente estetico. Anche se il motore di gioco resta ancora quell’EGO Engine che nella sua versione 3.0 già un anno fa ci era sembrato al massimo delle sue possibilità, gli sviluppatori hanno mantenuto le promesse e hanno fatto grandi in avanti grazie a un nuovo modello di luci. A trarre beneficio di quest’ultimo sono soprattutto le gare corse in notturna in modo parziale o intero, vale a dire quelle in Bahrain, Singapore e Abu Dhabi. Il realismo è davvero alto sia per quanto riguarda i circuiti che per quanto riguarda le livree delle auto. Le luci infatti risaltano i colori metallici delle auto in un connubio di luccichii meravigliosi. Per quanto riguarda le monoposto, però, abbiamo notato un leggero difetto nelle gomme: soprattutto nei punti più bui dei circuiti attorno agli pneumatici si nota un fastidioso bordino “pixelloso”. Inizialmente abbiamo pensato si trattasse di un problema di rendering, ma poi abbiamo visto che il problema persisteva nonostante vari settaggi cambiati.
Allora abbiamo compreso che il problema è sicuramente dovuto ad una sovrapposizione di tonalità di colore molto simile che porta quindi ad una sovrapposizione di pixel nei modelli poligonali. Una maggiore cura non guastava, così come non guastava per il doppiaggio in italiano che in alcuni contesti diviene piatto e monotono distruggendo il realismo delle vicende. Infine dal punto di vista prettamente tecnico non ci sono problemi degni di nota: il frame rate è stabile anche nei momenti con più modelli poligonali su schermo. L’HUD è minimale, ma bello da vedere e completo di tutto punto con un tutorial apposito per ogni singola opzione.
In conclusione…
Con F1 2019 Codemasters non sembra intenzionata a svolgere solo il proprio compitino annuale, è ha deciso quindi di portare un nuovo set di contenuti dedicati alla Formula 2 e di partire in anticipo rispetto al passato. I mesi in meno di sviluppo non hanno intaccato il gioco negativamente, sebbene alcuni piccoli errori sicuramente potevano essere corretti proprio in quel periodo di tempo in più. In ogni caso Codemasters ci ha abbondantemente abituati a giochi dalla guida solida, realistica e impegnativa e con le migliorie apportate rispetto al passato ci azzardiamo a dire che si tratta di uno dei migliori capitoli della serie.
Pro
- La Formula 2 regala tanto realismo e molte ore di gioco in più
- Tante opzioni di personalizzazione con tanto di tutorial appositi
- La Legends Edition riporta davvero alle emozioni del passato
Contro
- L’IA ha bisogno ancora di qualche ritocchino alle difficoltà più basse
- Creazione del nostro pilota mal realizzata
- Doppiaggio in italiano privo di mordente
VOTO: 8.5/10
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