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Huawei, Trump avverte l’Inghilterra di stare “molto attenta”

La diatriba USA – Huawei continua anche fuori dai confini americani e cinesi. Il presidente Donald Trump ha infatti deciso di muoversi di persona in Inghilterra, dove Huawei è ancora un possibile alleato britannico nella corsa al 5G. Le infrastrutture cinesi sono tra le più sviluppate e il rapporto UK – Huawei è ancora vivo, quasi per necessità. Per prevenire dunque ulteriori evoluzioni, Trump desidera accertarsi che anche i suoi alleati politici non cedano alle tentazioni orientali.

Gli avvertimenti di Trump

L’incontro tra il Ministro degli Esteri Jeremy Hunt e Donald Trump di pochi giorni fa ha sin da subito messo le cose in chiaro. Gli Stati Uniti non vogliono il colosso delle telecomunicazioni in Europa. Lo hanno detto nei mesi precedenti all’Italia, alla Germania, all’Inghilterra, e continuano a ribadirlo. Anche con termini forti.

Il presidente degli USA ha immediatamente detto a Hunt che l’Inghilterra deve stare “molto attenta” a tutelare la sicurezza nazionale. Ovviamente, in caso di sviluppi positivi nel rapporto UK – Huawei, Trump sarebbe molto propenso a chiudere immediatamente i rapporti tra i due Paesi anglosassoni.

trump

Ma Hunt non ha fatto preoccupare Trump, anzi ha affermato che “la Gran Bretagna non prenderebbe mai una decisione che possa danneggiare gli scambi di informazioni e intelligence con gli USA”. Un’affermazione quasi pericolosa, che distacca completamente il Ministro degli Esteri dalla premier Theresa May, che invece è disposta a concedere spazi a Huawei per sviluppare il 5G nel paese.

Manca però ancora una posizione definitiva, e per questo Donald Trump vuole mettere sotto pressione i britannici, attualmente alle strette con la Brexit. Hunt però è candidato alla successione della May, la quale ha già annunciato le sue vicine dimissioni. E il tema UK – Huawei sembrerebbe essere una priorità anche per gli altri candidati.

Il domino tecnologico

Come in un domino, dopo le molteplici e successive chiusure dei rapporti tra aziende come Qualcomm e Alphabet (Google) e Huawei, ora gli effetti si fanno sentire nel continente europeo. Anche a livello di politiche interne, come nel caso delle dichiarazioni di Salvini di qualche mese fa, e come nel più attuale rapporto tra i cinesi e gli inglesi.

Ciò potrebbe condizionare profondamente persino la futura nomina del nuovo premier britannico. Anzi, lo sta già facendo con i “colpi di tweet” di Trump, che intanto critica il sindaco di Londra Sadiq Khan ed elogia Hunt e Boris Johnson, l’ex Ministro degli Esteri.

Un effetto che non dovrebbe esserci e che, in realtà, dovrebbe essere tenuto al di fuori delle politiche tecnologiche britanniche.

FONTE

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Francesco Santin

Francesco Santin

Studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche, ex telecronista di Esports, giocatore semi-professionista e amministratore di diversi siti e community per i quali ho svolto anche l'attività di editor e redattore.

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