Nel corso degli anni, Fallout è diventato un’icona del genere RPG, con milioni di appassionati che ancora oggi celebrano la sua influenza nel mondo dei videogiochi. Tuttavia, dietro a questa celebre saga, si nasconde una triste realtà: gran parte del materiale originale che ne ha costituito la base è andato perso per sempre. A raccontarlo è lo stesso creatore di Fallout, Tim Cain, che in un recente video su YouTube ha svelato un aspetto poco noto della storia del gioco, ovvero la distruzione forzata di tutti i suoi archivi.
Quando Cain lasciò Interplay, il suo datore di lavoro e sviluppatore originale di Fallout, gli fu ordinato di distruggere tutto il materiale che aveva accumulato durante il suo lavoro sul progetto. Codice sorgente, prototipi, appunti di design e persino il codice GURPS, una versione del gioco mai arrivata a termine, furono tutti eliminati.
Cain, rivelando la sua esperienza, ha sottolineato come la compagnia si fosse impegnata a conservare tutto il materiale per il futuro, ma quando successivamente lo contattarono per chiedere di recuperarlo, ammisero con dispiacere di averlo “perso”. Questo episodio non è isolato, come lo stesso Cain ha evidenziato, rivelando come la perdita di materiale storico sia un problema ricorrente nell’industria videoludica.

La conservazione del patrimonio videoludico: un tema cruciale
La storia di Fallout e della sua creazione è solo una delle tante che mostrano come, troppo spesso, il patrimonio videoludico venga ignorato o persino distrutto. Nonostante l’importanza culturale e storica che i videogiochi possiedono, molte opere che hanno segnato la storia del medium sono andate irrimediabilmente perdute. Dalla perdita del codice sorgente a quella delle risorse artistiche originali, ciò che resta spesso è solo la versione finale del gioco, che non racconta tutta la sua evoluzione e i suoi retroscena.
Cain ha spiegato come l’industria videoludica, in molti casi, “lavori attivamente contro la preservazione“. Per ogni gioco che ha fatto la storia, c’è un gran numero di altri che non hanno avuto la fortuna di essere preservati. L’importanza di programmi di archiviazione e di preservazione, come quelli sostenuti da GOG e lodati dallo stesso Cain, è quindi fondamentale per salvaguardare un patrimonio che altrimenti rischierebbe di essere dimenticato. Non solo il materiale storico di Fallout è andato perso, ma anche molti altri giochi degli anni ’70, ’80, ’90 e persino dei 2000 rischiano di scomparire nel nulla.
Questa consapevolezza sulla perdita del materiale originale, secondo Cain, è triste e preoccupante. La possibilità di guardare indietro e analizzare come i giochi si siano evoluti nel corso degli anni è fondamentale per comprendere appieno la crescita e il cambiamento dell’industria. Ma senza la conservazione dei materiali originali, questa possibilità si perde. La riflessione di Cain mette in luce una questione importante e spesso trascurata nel mondo videoludico: la conservazione non riguarda solo la disponibilità dei giochi per i giocatori moderni, ma anche la protezione di un patrimonio che è parte integrante della cultura digitale globale.
