Il prossimo capitolo della saga Call of Duty, identificato informalmente come Black Ops 7, si trova già al centro di discussioni e preoccupazioni, nonostante Activision non abbia ancora confermato nulla di ufficiale. Secondo molteplici leak, il titolo sarà un diretto seguito di Black Ops 2, con Treyarch di nuovo alla guida del progetto. Ma, a quanto pare, il ritorno a un’ambientazione più futuristica potrebbe coincidere con una caduta di stile per la modalità campagna, che rischia di replicare i passi falsi di Modern Warfare 3.
Nel ciclo classico di sviluppo della serie, gli studi coinvolti (Infinity Ward, Sledgehammer, Treyarch) si alternavano per garantire un certo respiro creativo e tecnico, ma il ritmo annuale imposto da Activision ha iniziato a mostrare le sue crepe. Dopo due uscite consecutive di Modern Warfare che hanno compromesso la qualità della narrativa single-player, sembra che anche Black Ops 7 potrebbe finire nella stessa trappola.
Se Black Ops 6 aveva entusiasmato i fan riportando in auge lo spirito cinematografico e i momenti “alla Hollywood” che hanno reso grandi i capitoli storici del franchise, Black Ops 7 rischia di fare marcia indietro. Le voci parlano infatti di una campagna in stile “Warzone”: missioni semi-open world ambientate su grandi mappe, obiettivi generici, loot da raccogliere e una progressione priva della tensione narrativa tipica della serie.
Una campagna in stile Call of Duty Warzone che divide i fan
L’approccio alla Warzone ha già mostrato i suoi limiti in Modern Warfare 3, che ha sacrificato profondità narrativa e varietà per offrire un’esperienza frammentata e poco coinvolgente. L’idea di affrontare una serie di incarichi su una mappa quasi da battle royale, con brevi cutscene e pochissime missioni lineari, ha lasciato molti fan delusi, soprattutto considerando che la storia è sempre stata uno dei pilastri del brand. Secondo il noto leaker TheGhostOfHope, la prossima campagna in Black Ops 7 è “terribile” e la situazione interna a Treyarch al momento non è delle migliori.
Infatti, pare che una parte significativa del team narrativo di Black Ops 6 abbia abbandonato il progetto proprio prima del lancio, lasciando il nuovo episodio in mano a un gruppo di sviluppo dimezzato. Questo spiegherebbe la scelta di adottare una formula meno impegnativa in termini di produzione, anche se a costo di sacrificare l’impatto narrativo. Ad aumentare i dubbi ci sono testimonianze di playtester che confermano l’esistenza di un prototipo open-world per la campagna, rinforzando l’idea che l’intera struttura sarà meno lineare e più simile a un ibrido tra PvE e esplorazione.
Il rischio? Un’esperienza ripetitiva, poco memorabile e incapace di competere con i momenti iconici che i fan si aspettano da un vero Call of Duty. È importante sottolineare che tutte queste informazioni sono ancora non ufficiali e basate su indiscrezioni. Tuttavia, la frequenza e la coerenza delle fonti iniziano a delineare uno scenario credibile. Con il tempo di sviluppo sempre più compresso, la saga si trova ora davanti a un bivio, tra il tornare alla qualità che l’ha resa leggendaria, o inseguire una formula stanca che sta già mostrando i suoi limiti.
