Da quando Palworld ha fatto il suo debutto, i paragoni con Pokémon sono piovuti come meteoriti: dalle cosiddette ‘Pal Spheres’ simili alle iconiche Poké Ball, fino al concetto di creature catturabili da usare in combattimento o per gestire la propria base e costruire oggetti, il gioco di PocketPair è stato sin da subito sotto i riflettori. Era solo questione di tempo prima che Nintendo passasse alle vie legali, e così è stato. Assieme a The Pokémon Company, ha lanciato una causa formale per violazione di brevetti contro PocketPair. Ma invece di piegarsi, gli sviluppatori di Palworld hanno deciso di contrattaccare con un argomento molto delicato, come riportato da GamesFray.
La difesa presentata è audace e si concentra su un punto fondamentale: i brevetti per cui Nintendo sta facendo causa non sarebbero nemmeno dovuti essere concessi. PocketPair sostiene infatti che le meccaniche rivendicate da Nintendo fossero già presenti in altri videogiochi ben prima del deposito ufficiale dei brevetti. Se dimostrato, ciò potrebbe non solo ridimensionare le accuse, ma anche mettere in discussione l’intero impianto legale che protegge Pokémon.

Precedenti illustri e una linea di confine sfocata: i punti dei legali a difesa di Palworld
Per rafforzare la loro tesi, PocketPair ha citato diversi esempi di titoli che avrebbero usato concetti simili a quelli descritti nei brevetti giapponesi oggetto della disputa. Il brevetto JP7545191, che descrive la cattura dei personaggi tramite sfere o creature combattenti, è stato confrontato con titoli come Craftopia (altra creatura di PocketPair), Rune Factory 5, Titanfall 2 e persino Pikmin 3 Deluxe di Nintendo stessa. Tutti giochi dove il giocatore può “rilasciare” oggetti o creature in determinate direzioni, andando oltre il solo concetto Pokémon-centrico.
Un altro brevetto (JP7493117), riguardante la semplice cattura di personaggi, viene contestato con riferimenti alla mod Nukamon per Fallout, Octopath Traveler e Monster Hunter 4G. Infine, per quanto riguarda la meccanica del “passaggio fluido tra cavalcature” descritta nel brevetto JP7528390, la difesa tira in ballo nientemeno che ARK: Survival Evolved e The Legend of Zelda.
L’obiettivo di PocketPair è chiaro: dimostrare che le idee brevettate da Nintendo non solo non sono originali, ma sono parte integrante del linguaggio videoludico moderno. Se dovesse riuscirci, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui i brevetti vengono applicati nel settore del gaming, specialmente quando si parla di meccaniche di gioco.
Al momento, Nintendo e The Pokémon Company stanno chiedendo un risarcimento di 5 milioni di yen più interessi. Ma l’esito della causa potrebbe pesare molto più della cifra richiesta: potrebbe ridefinire il confine tra ispirazione e violazione, e mettere in discussione la proprietà intellettuale di una delle IP più iconiche della storia dei videogiochi.
