Il potere dei Frutti del Diavolo ha sempre suscitato meraviglia e mistero nell’universo di One Piece. Ma solo recentemente, con l’ingresso in scena del geniale Dr. Vegapunk, abbiamo iniziato a intuire quanto le radici di questi poteri affondino nella storia più oscura del mondo creato da Eiichiro Oda. Tra tutte le rivelazioni, una delle più sconvolgenti è quella riguardante il Gomu Gomu no Mi, in realtà noto come Hito Hito no Mi: Modello Nika, e la possibilità che rappresenti il Frutto del Diavolo primordiale, il primo mai esistito.
Il potere del desiderio
Secondo la teoria di Vegapunk, i Frutti del Diavolo non sono semplicemente entità magiche nate dal nulla. Al contrario, sarebbero la manifestazione tangibile dei desideri e delle volontà più profonde dell’umanità. Ogni frutto rappresenta un ideale, una fantasia estrema: forza assoluta, controllo sul tempo, capacità di trasformarsi. Ma con grande potere, come sempre, arriva un prezzo: l’impossibilità di nuotare, un chiaro rifiuto da parte del mare, quasi come se la natura stessa li respingesse.
Questa visione rivoluzionaria ci porta a considerare i Frutti non solo come strumenti narrativi, ma come reliquie ideologiche. Frutti nati in epoche antichissime, alimentati da sogni e paure di civiltà perdute, come quella del Secolo Vuoto, come leggiamo su Fandomwire.

Nika e il Frutto del Sole
Il risveglio del potere di Luffy, noto come Gear 5, è il punto di svolta di questa teoria. Non più semplicemente un uomo gommoso, ma l’incarnazione del Dio del Sole Nika, un’entità mitica celebrata dalle popolazioni di Elbaf e forse ancor prima. Il fatto che questo potere non sia registrato nell’enciclopedia dei Frutti del Diavolo è un chiaro segnale del tentativo della Marina e del Governo Mondiale di cancellarne ogni traccia.
Il Hito Hito no Mi: Modello Nika sembra infatti essere il più antico tra tutti, la prima idea mai concepita dall’umanità: un essere capace di liberare, di ridere in faccia all’oppressione, un simbolo di speranza e resistenza. Non è un caso che il frutto sia finito nelle mani di Luffy, l’eroe della libertà.
La connessione con Joy Boy e Imu
Le teorie si fanno ancora più affascinanti se si considera la relazione tra Nika, Joy Boy e Imu. Nika sarebbe esistito ben prima di Joy Boy, ed entrambi rappresentano figure di ribellione e liberazione. Imu, la figura oscura che regna da dietro le quinte, potrebbe essere l’antitesi assoluta di Nika: non un liberatore, ma un controllore, non un simbolo di umanità ma di dominio.
In questo contesto, il potere di Luffy diventa ancora più centrale. Se Joy Boy era l’erede del potere di Nika, Luffy rappresenta la reincarnazione di quell’ideale in un’epoca dove la verità viene costantemente riscritta. L’epico scontro che si profila tra Luffy e Imu potrebbe quindi rappresentare molto più di un semplice combattimento: è la guerra tra la memoria e l’oblio, tra la libertà e il controllo.

Il ruolo di Vegapunk
Vegapunk è il primo personaggio a sfidare apertamente il dogma imposto dal Governo Mondiale, non solo sul piano scientifico ma anche ideologico. La sua teoria sui Frutti del Diavolo apre uno squarcio su una verità che potrebbe riscrivere tutta la storia conosciuta. È il primo a parlare dell’origine dei poteri come sogni realizzati, volontà cristallizzate.
Ed è proprio questo concetto che potrebbe spiegare perché il Frutto di Nika sia così unico. Se davvero fu il primo, allora tutto ciò che è venuto dopo non è altro che una replica, una variazione su quel primo desiderio di libertà assoluta.
Una verità ancora da svelare
Tutto questo rimane ancora teoria. Vegapunk stesso lo ammette: la scienza, per quanto avanzata, non ha tutte le risposte. Ma One Piece ha sempre fatto del mistero uno dei suoi motori principali, e questa teoria potrebbe essere la chiave per comprendere la vera natura dell’universo narrativo di Oda.
Forse, quando tutto sarà rivelato, scopriremo che il primo sogno dell’uomo non fu quello di dominare il mondo o sottomettere gli altri. Forse, fu semplicemente quello di essere libero. E in quel sogno nacque Nika. E con lui, tutto il resto.
