Per lungo tempo Skull and Bones sembrava destinato a essere ricordato come uno dei progetti meno riusciti di Ubisoft. Nato con l’ambizione di cavalcare l’onda del successo di Sea of Thieves e dell’ormai classico Assassin’s Creed IV: Black Flag, il titolo co-op piratesco ha avuto un lancio disastroso, segnato da recensioni deludenti, vendite tiepide e un’accoglienza della community tutt’altro che calorosa. Il tutto si è consumato in un periodo nero per Ubisoft, mitigato solo recentemente dal lancio di Assassin’s Creed Shadows.
Eppure, contro ogni previsione, Skull and Bones non solo sopravvive, ma rilancia. Mentre giochi come XDefiant venivano accantonati, il titolo piratesco è stato invece confermato per un secondo anno di contenuti. Un annuncio sorprendente che si trasforma in uno slancio promettente con l’arrivo della roadmap ufficiale dell’Anno 2 con tanto di trailer, che sembra avere tutte le carte in regola per cambiare radicalmente la percezione del gioco.
Un mare di novità: quattro stagioni per cambiare il volto di Skull and Bones
La roadmap di Skull and Bones: Anno 2 prende il largo con la Stagione 1, già partità ufficialmente, dove sono state introdotte una serie di meccaniche pensate per ravvivare la progressione e dare un senso di profondità agli scontri. Tra le novità principali troviamo Item Ascension, un sistema che permette di potenziare l’equipaggiamento con modifiche avanzate, e World Tiers, livelli di difficoltà crescenti che premiano i veterani con loot già potenziato.


Fa il suo debutto anche un nuovo tipo di nave media, lo Schooner, mentre i miglioramenti agli imperi commerciali e un albero delle abilità per l’Helm espandono la componente strategica. A metà stagione arriverà Death Tides, modalità PvP strutturata a obiettivi che punta a colmare una delle lacune più sentite del gioco. La Stagione 2 aggiunge la minaccia del Megafort, una fortezza massiccia protetta da difese a corto e lungo raggio, insieme alla Frigate, prima nave di grandi dimensioni, carica di cannoni e pensata per dominare gli scontri navali.
La vera rivoluzione potrebbe però arrivare con la Stagione 3, che introduce il sistema degli Ufficiali ma soprattutto porta i giocatori a combattere sulla terraferma, una delle mancanze più criticate al confronto con Sea of Thieves. Questo salto di scala apre scenari completamente nuovi per il gameplay. Infine, la Stagione 4 rincara la dose con l’aggiunta del Kraken, il gigantesco mostro marino tra i più iconici quando si parla di avventure piratesche, che promette battaglie epiche in mare aperto. Viene inoltre introdotta una seconda nave di grandi dimensioni e un sistema di caccia rivisitato, che potrebbe rendere le interazioni con la fauna marina più ricche e soddisfacenti.

Il futuro di Skull and Bones resta tutt’altro che scontato: non è detto che questi aggiornamenti riescano davvero a capovolgere la sua reputazione, né che riesca mai a strappare la corona a Sea of Thieves. Ma quel che è certo è che Ubisoft, invece di abbandonare la nave, ha scelto di potenziarla con nuove vele, nuove armi e una rotta tutta da esplorare. La redenzione piratesca potrebbe essere appena cominciata, e non c’è niente di male nell’essere un po’ positivi al riguardo, considerando come nel mondo del gaming esistono storie bellissime, cominciate piuttosto male, per poi risollevarsi in seguito.
