Il colosso dei semiconduttori AMD ha annunciato che inizierà la produzione dei suoi chip di punta negli Stati Uniti, presso il nuovo stabilimento di TSMC in Arizona. Si tratta della prima volta in assoluto che i processori dell’azienda saranno fabbricati su suolo americano, segnando un cambio di rotta significativo nella geografia della produzione high-tech.
Fino ad ora, i chip AMD, compresi quelli della linea EPYC destinati ai data center, venivano prodotti esclusivamente negli impianti taiwanesi di TSMC. Ma con il nuovo impianto in Arizona finalmente operativo, e la domanda per la nuova generazione di EPYC in forte crescita, AMD si prepara ad avviare la produzione anche negli Stati Uniti.
L’annuncio arriva in un contesto geopolitico complesso. Nonostante le strategie di diversificazione siano iniziate prima del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, la sua amministrazione sta già indagando se le importazioni di semiconduttori possano rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale, anticipando un possibile inasprimento delle tariffe su questi prodotti.
Stando alle parole di Lisa Su, CEO di AMD, riportate da Reuters, questo spostamento non è solo una mossa politica, ma una questione di strategia industriale: “Vogliamo una catena di produzione resiliente. Taiwan continuerà a essere una parte importante, ma gli Stati Uniti avranno un ruolo crescente”, ha dichiarato durante un evento a Taipei. La collaborazione con TSMC, infatti, non si interrompe, ma si espande a nuove aree geografiche.

Espansione strategica per AMD, tra chip, AI e manifattura locale
L’iniziativa di AMD non si ferma alla produzione. Recentemente, l’azienda ha completato l’acquisizione della ZT Systems, un importante fornitore americano di server per l’intelligenza artificiale. Questo accordo rafforza ulteriormente la presenza industriale di AMD negli Stati Uniti, offrendo nuove opportunità per l’integrazione verticale e una maggiore autonomia nella catena del valore.
Nonostante Lisa Su non abbia fornito dettagli specifici, ha anticipato che AMD è alla ricerca di un partner strategico per la produzione all’interno della stessa ZT Systems, un segnale chiaro dell’intenzione di consolidare la filiera negli USA, mantenendo però una rete globale di collaborazioni. L’accento sull’intelligenza artificiale, inoltre, posiziona AMD come uno dei player chiave nella corsa ai chip di nuova generazione, in un mercato sempre più dominato dalle esigenze computazionali dell’AI.
Anche altre big tech come Apple e Nvidia stanno già sfruttando il nuovo stabilimento di TSMC in Arizona per la produzione dei loro chip, a conferma di una tendenza di rilocalizzazione che coinvolge l’intero settore. Se un tempo l’Asia rappresentava il fulcro indiscusso della manifattura elettronica, oggi il vento sta cambiando: l’autosufficienza tecnologica diventa una priorità nazionale. Con queste mosse, AMD rafforza non solo la sua posizione di mercato, ma anche il suo ruolo strategico nella ridefinizione delle catene di approvvigionamento globali. Un passo cruciale per un’industria che, più che mai, è diventata la vera infrastruttura dell’economia digitale.
