Le console PlayStation accompagnano le vite dei giocatori da tantissimi anni, ma a quanto pare c’è anche chi le sfrutta per fini inaspettati e tutt’altro che nobili. Due boss della criminalità di quel di Napoli avrebbero infatti utilizzato nel 2020 una PlayStation (probabilmente una PS4) per chattare senza essere intercettati dalla polizia.
Due boss criminali di Napoli hanno usato una PlayStation per chattare senza essere intercettati dalla polizia
Stando a quanto riportato da ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata), i boss dei clan Troncone e Frizziero sono stati raggiunti oggi da nuove accuse e arresti emessi dal gip di Napoli su richiesta della DDA. Tra le accuse ci sarebbe quella di aver sfruttato la console di Sony per conversare in maniera indisturbata.
I fatti contestati risalirebbero al 15 maggio 2020, periodo in cui l’Italia si trovava investita dalla pandemia di Coronavirus come tanti paesi del mondo, e a quanto pare sarebbero stati confermati durante l’interrogatorio al boss Vitale Troncone e suo figlio Giuseppe, già in carcere. In una telefonata, Giuseppe avrebbe rivelato al padre di aver intrattenuto una conversazione con Mariano Frizzierio – boss dell’omonimo clan, chiamato anche “zia Maria” dai membri del clan Troncone -, tramite la chat di un gioco multiplayer disponibile su PlayStation.
Troncone avrebbe quindi richiesto al figlio di metterlo in contatto con “zia Maria” sempre tramite la console, ma purtroppo in quel momento l’interlocutore era andato offline e quindi non c’è stata alcuna conversazione. Non è stato rivelato il titolo del gioco sfruttato dai due malviventi per comunicare, ma sappiamo che si tratta di un titolo in cui i giocatori che fanno parte di una stessa squadra possono comunicare per operare.
Le indagini delle autorità hanno poi confermato che le chat tramite videogiochi online sono molto più difficili da intercettare (probabilmente perché le conversazioni avvengono sul server di gioco) e che per questo vengono usate dai clan criminali per le cosiddette “imbasciate”, ovvero delle comunicazioni delicate tra i capi di un gruppo o tra gregari che ricoprono una carica di alto livello.
