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Donald Trump firma un ordine esecutivo per alimentare l’AI con il carbone

Con Donald Trump finisce il percorso degli Stati Uniti verso l’energia pulita a favore di un ritorno al carbone, che nei piani del governo diventerà importante per alimentare i data center dell’intelligenza artificiale americana, bisognosi di enormi quantità di energia. Ieri il presidente ha dichiarato negli ultimi giorni Abbiamo bisogno di fare l’AI […] ci serve più del doppio dell’elettricità che abbiamo oggi, sottolineando l’urgenza di trovare una fonte energetica sufficiente a sostenere gli sforzi statunitensi nello sviluppare queste nuove tecnologie.

Gli Stati Uniti hanno bisogno di energia per alimentare l’AI

L’attuale infrastruttura energetica americana rischia di non riuscire a mantenere il passo con la crescita delle AI, considerato che secondo alcune stime, verso la fine del decennio esse consumeranno il 9,1% di tutta l’energia americana. Le loro richieste stanno per sconvolgere l’attuale equilibrio energetico americano, e questo lo si vede anche nei dati riguardanti il consumo, che potrebbe crescere del 15% nei prossimi anni secondo alcuni rapporti di Manish Bhatia (vicepresidente esecutivo di Micron Technologies), superando di gran lunga l’aumento medio annuo degli ultimi decenni, pari allo 0,5%.

Trump ha ribadito il bisogno di energia per i data center nel suo messaggio all’udienza tenutasi davanti alla Commissione Energia e Commercio della Camera, il quale è stato sottolineato anche da Eric Schmidt (ex CEO di Google), Bhatia e Alexandr Wang (CEO di Scale AI). Schmidt in particolare ha dichiarato “Abbiamo bisogno di energia in tutte le sue forme. Rinnovabile, non rinnovabile, qualunque. Ma deve esserci, e subito“.

Trump

Donald Trump punta al carbone, anche se si trova in un lento e inesorabile declino

Per il presidente il carbone rappresenta la soluzione a questo problema, e ha già firmato un ordine esecutivo in cui incarica i Dipartimenti del Commercio, dell’Energia e degli Interni a realizzare uno studio congiunto per determinare se le infrastrutture a carbone siano disponibili e adatte a supportare i data center, e se la soluzione possa essere sostenibile dal punto di vista economico.

Peccato che la decisione di Trump non tenga conto del fatto che l’industria del carbone stia vivendo da anni un lento e inesorabile declino. Se nel 2011 il carbone copriva il 50% del fabbisogno energetico americano, oggi ne copre appena il 15%, e probabilmente la percentuale scenderà pure negli anni successivi visto che il paese non ha più la stessa capacità di convertirlo in elettricità.

Trump aveva tentato di salvare il carbone già durante il suo primo mandato, ma ovviamente non c’è riuscito e probabilmente non ci riuscirà neanche stavolta. Gli esperti sostengono infatti che le nuove misure non potranno in alcun modo invertire la tendenza, ma il presidente continua ad andare dritto per la sua strada e manda pure delle frecciatine a chi sostiene le energie rinnovabili: “Mai usare la parola ‘carbone’ senza mettere prima ‘bellissimo, pulito'”.

Trump

Come con i dazi, ci troviamo davanti a una mossa che pecca di lungimiranza e che va contro a quello di cui ha bisogno il nostro mondo. E le aziende tech che preferiscono usare fonti di energia rinnovabili dovranno rassegnarsi e adeguarsi, se vogliono sopravvivere a questo contesto politico che, purtroppo, è solo ai suoi inizi.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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