Razer, la multinazionale del gaming RGB, ha deciso senza alcun preavviso di sospendere le vendite dei pc portatili col Triskelion. Non è ancora dato sapere se la misura sia provvisoria o definitiva, fatto sta che al momento se l’utente dovesse recarsi sul sito internet del colosso americo-singaporiano incorrerebbe in una schermata di errore.
Questo potrebbe essere l’ennesimo effetto della politica protezionista attuata dall’Amministrazione Trump. Infatti, i pesanti dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti importati dalla maggior parte degli Stati stranieri hanno causato numerosi scossoni nel mercato tech, si pensi solo a Nintendo che ha preferito posticipare i preordini della Switch 2.
Razer interrompe le vendite dei portatili a causa dei dazi?
Gli utenti si sono resi conto della brusca interruzione di vendite andando sul sito di Razer: selezionando infatti la sezione “gaming laptop”, quella dedicata ai pc portatili, risultano disponibili per l’acquisto solo gli accessori (gusci per personalizzare il pc, dock, cavi di alimentazione e custodie sleeve), ma niente laptop.

LEGGI ANCHE: Trump lancia i suoi dazi: cifre da record per tech e import. Dure reazioni dai paesi colpiti
Si tratta di una chiara anomalia per il semplice fatto che, recandosi in store digitali degli altri Paesi , ci si può rendere conto come questi siano ancora disponibili. A riprova di quanto detto, sul sito inglese di Razer i pc portatili risultano ancora in vendita (nel caso di specie non si può prendere in esame lo store italiano per il semplice fatto che qui in Italia Razer non ha mai venduto direttamente i propri laptop).
Interrogata sulla questione e sulle ragioni della decisione dalla rivista The Verge, la multinazionale degli accessori da gaming si è limitata a rispondere con un freddo no comment. È facile intuire che alla radice della brusca decisione economica ci siano proprio i dazi introdotti dall’Amministrazione Trump.

Questa deduzione è avallata da due elementi. Il primo, i laptop venduti da Razer provengono, come gran parte dei prodotti elettronici, dalla Cina, un Paese colpito da dazi per un valore del 104%, dunque se introdotti negli Stati Uniti questi costerebbero all’utente finale più del doppio rispetto a prima.
Il secondo, i pc portatili erano ancora disponibili il 1° aprile scorso, lo stesso giorno il Presidente Trump ha dichiarato di voler inasprire i dazi doganali verso i prodotti provenienti dai Paesi esteri. Dopo l’annuncio fatto dall’amministrazione, i laptop sono improvvisamente spariti. È dunque facile teorizzare un collegamento tra i due eventi.
Considerata la nuova stretta annunciata dal Governo americano, dobbiamo ritenere che la situazione, almeno per il momento, non è destinata a risolversi e, anzi, perdurerà ancora a lungo.
