La testata Dexerto ha riportato di recente un grande scandalo che riguarda la famosa piattaforma di streaming Twitch. Stando a quanto è emerso negli ultimi giorni, la piattaforma avrebbe continuato a fatturare agli utenti le sottoscrizioni ricorrenti a canali di streamer permanentemente bannati, andando dunque in apparente contrasto con le proprie politiche ufficiali. Secondo le linee guida di Twitch, le sottoscrizioni esistenti non dovrebbero rinnovarsi in caso di sospensioni a tempo indeterminato.
Twitch ha continuato ad incassare gli abbonamenti dei canali permanentemente bannati
Tuttavia, diversi streamer bannati hanno riportato di aver continuato a ricevere pagamenti da abbonati , come se le iscrizioni si stessero rinnovando nonostante gli account fossero diventati inaccessibili. Tempest, streamer permanentemente bannato nel settembre 2022, ha avvisato della cosa i suoi follower, invitandoli piuttosto ad iscriversi al suo canale YouTube, mentre lo streamer Incoxicated ha segnalato alla sezione supporto della piattaforma che nel gennaio 2025 Twitch continuava ad addebitare le sottoscrizioni ricorrenti al suo canale, nonostante il suo ban permanente, ovviamente senza ricevere alcuna risposta soddisfacente.

Pare dunque che Twitch faccia uest’operazione da anni, con guadagni stimati pari a milioni di dollari. Ovviamente la piattaforma ora rischia grosso, soprattutto sa livelli legali. L’avvocato Andrew Esquire del canale YouTube “Legal Mindset“, sostiene che Twitch potrebbe essere accusata di pratiche fraudolente per non aver cancellato le sottoscrizioni ricorrenti a canali bannati, evidenziando l’esistenza di movimenti che hanno come obiettivo punire le aziende che non rispettano i requisiti di cancellazione delle sottoscrizioni, citando casi simili contro Adobe e Amazon.
La piattaforma si è difesa, dichiarando che quando un canale viene cancellato o sospeso a tempo indeterminato, le sottoscrizioni a quel canale non dovrebbero rinnovarsi, riconoscendo che gli esempi segnalati rappresentano soltanto dei “casi limite” e ha assicurato di lavorare rapidamente per risolvere tali problemi. Inoltre ha menzionato l’esistenza di un periodo di grazia limitato (di cui non si sa la durata) per consentire agli streamer sospesi di mantenere le sottoscrizioni ricorrenti nel caso in cui un appello contro il ban abbia successo.

Questa situazione evidenzia la necessità per Twitch di garantire maggiore trasparenza e coerenza nell’applicazione delle sue politiche, al fine di mantenere la fiducia della sua vasta comunità di utenti e creatori di contenuti.