Nuovo anno, nuova recensione a tema baseball con MLB The Show 25: con la nostra valutazione del capitolo 2024 abbiamo osservato come, negli anni, il titolo sviluppato da San Diego Studios ed edito da Sony Interactive fosse riuscito ad avere, tutto sommato, un’evoluzione costante e degna di nota: anche il capitolo del 2025 sarà riuscito ad alzare ancora di più l’asticella?
Il nuovo capitolo della serie vede ben tre protagonisti sulla sua copertina: 3 giovani promesse del baseball che promettono di rilanciare la serie verso un futuro sempre più radioso, come testimonia anche il fatto che proprio questo capitolo della serie sia il primo a non arrivare più su console di vecchia generazione. Quello che ora vogliamo chiederci è: il salto generazionale, c’è stato? Scoprilo nella nostra recensione della versione PlayStation 5 del titolo.

MLB The Show 25 è un vero show per i fan del baseball?
Partiamo dal presupposto che, come abbiamo riportato nella nostra recensione dello scorso anno, il titolo sa dire la sua sotto il punto di vista della varietà di modalità presenti: abbiamo modo, come nel capitolo precdente, di fare partite contro i nostri amici in varii stadi dell’MLB, impersonando i giocatori di tutte le squadre delle maggiori leghe professionistiche di baseball americano.
La modalità Diamond Dinasty, la carriera, la modalità franchise e le storylines rispettano le aspettative e non deludono certo coloro che hanno particolarmente apprezzato il precedente capitolo della serie. Il gameplay in partita è stato semplificato a livello strategico per venire incontro a coloro che hanno poca dimestichezza con il baseball (non abbiamo più necessità di far riscaldare i giocatori prima di buttarli nella mischia, ad esempio).
Allo stesso tempo, troviamo degli elementi che rendono il titolo più immersivo, con nuovi spezzoni di gioco adesso attuabili anche su console: tra questi, menzioniamo la possibilità da parte degli allenatori di “chiamare il VAR” in situazioni di gioco dubbie. Si tratta, di base, di una serie di elementi davvero semplici che, però, aumentano il grado di immersività arcade e riducono le necessità strategiche, fin troppe nel capitolo precedente.

Uno stile grafico che non va fuoricampo
Per quanto concerne, invece, lo stile artistico e grafico, ci troviamo di fronte ad una situazione non facile da spiegare: le texture e i modelli dei giocatori, anche i più famosi, non sono stati certamente riciclati da MLB The Show 24, ove alcuni erano fatti decisamente con cura. Assistiamo, nonostante questo debba di fatto essere il primo capitolo effettivamente “next gen” della serie, ad un downgrade sotto il punto di vista puramente visivo.
I giocatori più popolari e apprezzati delle varie franchigie sono stati riprodotti in maniera meno accurata rispetto a quanto visto nel precedente capitolo e anche alcune animazioni risultano meno brillanti ed efficienti: un elemento, questo, che non riusciamo pienamente a spiegare dato che il motore grafico utilizzato per MLB The Show 25 è di fatto lo stesso del titolo del 2024.

MLB The Show 25 in conclusione
Concludendo, possiamo quindi affermare che MLB The Show 25 sia un prodotto da prendere in considerazione se, da fan del baseball, sei alla ricerca di un prodotto più arcade rispetto a quanto visto nel capitolo precedente. Se, però, l’occhio vuole particolarmente la sua parte, faresti meglio a puntare sul capitolo precedente: sacrifichi alcune interessanti aggiunte per il gameplay, ma, in compenso, la vista degli atleti ti soddisferà decisamente di più.
Decretare quindi se questo titolo sia migliore del predecessore è una cosa puramente soggettiva: a nostro parere, l’introduzione di una spinta più marcatamente arcade non fa che migliorare il progetto in sé, anche se la qualità grafica pecca in maniera considerevole.
