Localizzare un videogioco in diverse lingue è un’impresa colossale che, spesso, si nasconde dietro il semplice “inizia partita” di milioni di giocatori. Ed è proprio per snellire questi processi che Sony, il volto di PlayStation, ha deciso di puntare sull’innovazione come strumento utile allo scopo. Per chi vive in contesti anglofoni, il processo è quasi invisibile. Ma per chi fruisce i giochi in lingue diverse dall’inglese, dietro ogni frase doppiata e animata si cela il lavoro di decine, se non centinaia di professionisti tra traduttori, adattatori, doppiatori e animatori.
Un caso emblematico è Cyberpunk 2077: dei 5.381 sviluppatori accreditati, ben 2.456 si sono occupati solo della localizzazione, come riportato da Polygon. Una cifra che mette in luce quanto la localizzazione sia parte integrante, e spesso ingombrante, dello sviluppo di un titolo globale. Per questo motivo Sony ha recentemente reso pubblico un brevetto depositato nel 2023, svelando uno strumento innovativo pensato per rivoluzionare il modo in cui vengono gestiti i dialoghi nei giochi multilingue. Il brevetto, noto come Translation Language Evaluation Device, è stato scovato da Tech4Gamers e pubblicato il 5 marzo 2025.

Come funziona il nuovo sistema Sony e perché potrebbe cambiare tutto
Il cuore del sistema ideato da Sony è un software capace di analizzare i movimenti delle labbra degli NPC e confrontarli tra versioni in diverse lingue. Il risultato è un similarity score, ovvero un punteggio che misura quanto i movimenti siano accurati rispetto alla nuova lingua. Se il punteggio è basso, lo strumento suggerisce modifiche alle animazioni facciali, alleggerendo così il lavoro di ri-animazione che, di norma, richiede molte ore e risorse.
In pratica, parliamo di un possibile strumento in grado di automatizzare, o perlomeno velocizzare, uno degli aspetti più laboriosi della localizzazione: il lip-syncing. E per chi ha mai provato un gioco in una lingua diversa da quella originale, sa bene quanto un doppiaggio mal sincronizzato possa minare l’immersione. Come lo stesso brevetto Sony sottolinea, movimenti poco naturali delle labbra possono rendere il giocatore “a disagio” e compromettere l’esperienza narrativa.
L’intento non è solo tecnico, ma anche artistico: offrire un’esperienza coerente e credibile a ogni giocatore, indipendentemente dalla lingua scelta. Un obiettivo sempre più importante in un’industria che punta a mercati globali e che, in molti casi, trova nella localizzazione uno degli ostacoli maggiori per i lanci simultanei. Va detto che non tutti i brevetti diventano prodotti reali: Sony ne ha depositati diversi nel corso degli anni, dai controller “spremibili” a funzioni di riavvolgimento del gameplay, e molti non sono mai arrivati sul mercato. Tuttavia, se questo nuovo strumento dovesse superare la fase concettuale, potrebbe diventare una svolta cruciale per lo sviluppo di videogiochi su scala globale.
