Dr Commodore
LIVE

Daredevil: Born Again – Perché l’assenza del costume è il vero cuore della serie

Dimenticate le risse coreografate ogni dieci minuti e i nemici da sconfiggere con una combo acrobatica: Daredevil: Born Again non ha fretta di riportare Matt Murdock nel suo iconico costume rosso. E fa bene. A differenza dell’amato show Netflix, la nuova serie Disney+ punta tutto sull’uomo dietro la maschera, raccontando una storia che non ha paura di rallentare per scavare più a fondo.

Nei primi episodi, Matt è lontanissimo dal diventare nuovamente il vigilante di Hell’s Kitchen. Devastato dalla morte di Foggy Nelson, bloccato emotivamente e professionalmente, il nostro avvocato preferito ha abbandonato la strada della giustizia fatta di pugni. Il dolore è talmente radicato che non riesce nemmeno a pronunciare il nome del suo amico scomparso. La sua nuova crociata è legale, non fisica. Ma è davvero sufficiente?

Il successo apparente nel caso di Hector Ayala, il White Tiger, si sbriciola nel momento in cui l’uomo viene brutalmente ucciso, nonostante Matt avesse fatto l’impossibile per salvarlo. Questo evento, come tanti nella serie, serve a mettere sotto la lente l’impotenza della giustizia istituzionale di fronte al caos e all’ingiustizia quotidiana. La sensazione che qualcosa manchi – che qualcuno manchi – diventa sempre più chiara: Daredevil non può restare in pensione.

Daredevil: Born Again – Perché l’assenza del costume è il vero cuore della serie

Daredevil: Born Again – Perché l’assenza del costume è il vero cuore della serie

Questo lento ritorno non è un difetto di ritmo, ma un omaggio alle origini fumettistiche di Born Again, dove Matt perde tutto prima di risorgere. Come nella run iconica firmata Frank Miller, non è l’azione il cuore del racconto, ma il trauma, la fede, la redenzione. L’eroismo, qui, non si misura in botte prese o date, ma nella capacità di rialzarsi. E Matt sta lentamente imparando che il suo alter ego non è un ruolo che si può accantonare come un vecchio vestito. È parte integrante della sua identità, tanto quanto l’avvocato.

Mentre Frank Castle, alias Punisher, prova a fargli accettare che il mondo ha bisogno anche del lato più oscuro della giustizia, Matt si avvicina sempre più a quella consapevolezza: non può smettere di essere Daredevil. Può solo scegliere che tipo di Daredevil sarà, come leggiamo su Comic Book.

Con questo approccio più intimo, Daredevil: Born Again non solo omaggia il passato, ma promette un futuro narrativamente più ricco e coinvolgente. E quando finalmente il costume tornerà in scena, lo farà con un peso emotivo che renderà ogni pugno cento volte più potente.

Daredevil: Born Again – Un grande colpo di scena in arrivo?

DAREDEVIL: RINASCITA – EP 3: IL RICHIAMO A THE PUNISHER E IL DESTINO DI WHITE TIGER

Articoli correlati

Nicola Gargiulo

Nicola Gargiulo

Grafico e Copywriter di professione, nerd per ossessione. Cresciuto a latte, anime, videogiochi, film, serie TV, manga e fumetti cerco di diffondere il "verbo" tramite la parola scritta e lo spazio concesso dall'internet e dai capoccia di Dr. Commodore, detti anche "Gorosei".

Condividi