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L’Italia è il peggior paese del G20 per i salari: giù dell’8,7% rispetto al 2008

A differenza di quanto rivendicato più e più volte dall’attuale governo di Giorgia Meloni, l’Italia non sta affatto correndo, e anzi per i salari è diventato il peggior paese di tutto il G20. L’ultimo rapporto dell’ILO (International Labour Organization, ossia l’Organizzazione Internazionale del Lavoro) rivela che l’Italia è all’ultimo posto del G20 per quanto riguarda la crescita salariale, con i salari reali dei lavoratori che sono diminuiti dell’8,7% rispetto al 2008. Dietro all’Italia ci sono il Giappone con il -6,3%, la Spagna con il -4,5% e il Regno Unito con il -2,5%, ma ci sono anche casi di controtendenza come la Corea del Sud.

L’Italia è il peggior paese del G20 nei salari ai lavoratori

In realtà nel 2024 i salari hanno visti una piccola crescita del 2,3%, in controtendenza rispetto al solito, soprattutto quando si considera che per due anni di fila (2022 e 2023) sono diminuiti in totale del 6,5%. Purtroppo questa piccola crescita non è assolutamente sufficiente a coprire tutte le perdite o a colmare il divario con gli altri grandi paesi del mondo, e sicuramente in questo gioca un ruolo anche l’inflazione, che tra il 2010 e il 2022 è cresciuta del 22%.

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Le persone che ci stanno rimettendo di più, con poca sorpresa, sono i lavoratori che hanno un basso reddito, con il loro salario che va praticamente solo nelle bollette e negli affitti, tutti aumentati in questi ultimi anni. Seppur le retribuzioni contrattuali siano cresciute del 15% nell’ultimo decennio, in termini reali hanno subito una perdita del 5%, cosa che ha gravato di molto sul potere d’acquisto dei cittadini. Ormai è chiaro che non basta affatto un adeguamento salariale basato solo sull’Indice dei prezzi al consumo (IPC) a tutelarli.

L’ILO stima comunque che la crescita italiana del 2024 abbia superato di 1,4 punti percentuali la media dei Paesi avanzati del G20, anche se pure nella produttività è calata del 3%. Il quadro generale appare piuttosto negativo, ma almeno c’è un dato che dovrebbe rallegrarci: il gap salariale tra uomini e donne è al 9,3%, che ci pone per quel punto tra i migliori nell’Unione Europea. Ora la disuguaglianza peggiore sta tra i cittadini italiani e i migranti: con questi ultimi che hanno un salario minore del -26,3%.

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Ovviamente è scontro politico tra maggioranza e opposizione: da una parte Fratelli d’Italia celebra la crescita del 2,3%, mentre dall’altra il PD sostiene che il governo ha poco da festeggiare, e che serva una risposta radicalmente diversa per cambiare le cose.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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