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Life Is Strange: Double Exposure vince un premio… ma nessuno è lì a ritirarlo

Alla serata dei Game Developers Choice Awards, uno dei momenti più surreali è stato quando Life Is Strange: Double Exposure ha vinto il premio per l’Impatto Sociale… senza che nessuno salisse sul palco a ritirarlo. Un’immagine potente e amara, che ha simbolicamente racchiuso lo stato attuale di una fetta del settore: titoli narrativi, amati ma fragili, e sviluppatori talentuosi travolti da licenziamenti in massa.

La scena è stata raccontata su BlueSky da Elizabeth Ballou, ex narrative designer di Deck Nine, le cui parole sono state riportate da Kotaku: “È ironico che nessuno fosse lì a ritirare il premio, visto che siamo stati tutti licenziati”. Lo stesso Stephen Totilo, di Game File, ha sottolineato come l’assenza del team fosse particolarmente evidente, in mezzo a sviluppatori sorridenti con il trofeo in mano. Il premio, comunque, è stato recuperato in un secondo momento da alcuni membri dello studio presenti alla GDC, anche se non informati della nomination.

life is strange double exposure fotocamera

Life is Strange: un premio che pesa quanto un addio

Double Exposure rappresentava l’ultima fatica di Deck Nine all’interno della saga Life Is Strange, serie nata nel 2015 sotto la direzione di Dontnod Entertainment. Il ritorno della protagonista Max Caulfield aveva generato grande aspettativa ma, seppur alla nostra redazione sia piaciuto (qui la nostra recensione), il gioco ha diviso il pubblico: scelte narrative controverse, una qualità altalenante tra i cinque episodi e una struttura che, pur ambiziosa, non ha convinto tutti. Nonostante il premio ricevuto, il futuro della serie è ora quanto mai incerto.

Square Enix, che detiene i diritti del franchise, avrebbe registrato una perdita significativa in seguito alle vendite deludenti del titolo. Dopo tre cicli di licenziamenti nel giro di due anni, anche Deck Nine si ritrova in una posizione instabile, con gran parte del team narrativo di Double Exposure ormai fuori dallo studio. Eppure, secondo il game director Jon Stauder, le fondamenta per un seguito erano già state gettate: “Tutte le scelte creative sono state fatte con intenzione. Abbiamo piantato dei semi. Quell’epilogo non è solo una chiusura, ma un punto di partenza per ciò che potremmo raccontare, se ci sarà ancora spazio”.

Una dichiarazione che suona oggi come un eco malinconico. Se ci sarà un domani per Life Is Strange, dovrà fare i conti non solo con le aspettative del pubblico, ma anche con una crisi profonda che colpisce in particolare i giochi narrativi, da sempre tra i più vulnerabili alle logiche di mercato. E intanto, un premio resta lì, vinto ma non celebrato, a ricordare che dietro ogni titolo ci sono storie umane che meritano di essere ascoltate quanto quelle raccontate sullo schermo.

Life is strange double exposure anteprima 8

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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