C’è un altro tipo di gioco che negli ultimi anni ha catturato l’attenzione di milioni di persone: il multiplayer cooperativo. Ad essere diventati il simbolo di questa filosofia sono Josef Fares e il suo studio Hazelight, dato che Split Fiction ha confermato come il co-op sia più vivo che mai. Nel mondo dei videogiochi, la competizione è sempre stata una delle forze trainanti del settore. Titoli come Fortnite, Call of Duty e League of Legends dominano il panorama con esperienze in cui la vittoria si ottiene superando avversari in sfide frenetiche.
Ma dopo il successo raggiunto con It Takes Two, vincitore del Game of the Year ai The Game Awards 2021 e con oltre 20 milioni di copie vendute, è stata una sorpresa vedere lo studio Hazelight ripetersi e offrire qualcosa di diverso dai canoni competitivi e più incentrato su un’esperienza coinvolgente e divertente da giocare in compagnia. L’ultima fatica dello studio, ovvero Split Fiction, ha venduto un milione di copie in 48 ore, 2 milioni in meno di una settimana ed è diventato rapidamente uno dei titoli più seguiti su Twitch. Il gioco racconta la storia di Zoe e Mio, due scrittrici intrappolati nei mondi narrativi che loro stesse hanno creato, costringendole a collaborare per superare ostacoli e risolvere enigmi.
La verità è semplice: non tutti si aspettavano un successo e un gioco tanto meraviglioso quanto Split Fiction, per il quale noi abbiamo dato pieni voti nella nostra recensione. La chiave è stata la mentalità di Hazelight e di Josef Fares, il quale nelle sue parole riportate da BBC ha ribadito più volte: “I publisher devono avere più fiducia negli sviluppatori, ma anche i developer devono credere nella propria visione.” Una massima che sembra funzionare e che deve essere da monito all’industria per comprendere meglio quale sia realmente l’esperienza ricercata dal videogiocatore. Alla fine, l’importante non è solo vincere, ma condividere il viaggio.

Split Fiction da esempio: un futuro oltre il competitivo
Il fascino di questi giochi sta nella loro capacità di creare esperienze condivise. Un recente studio di Midia Research ha evidenziato che il couch co-op, ovvero il gioco collaborativo in locale, è particolarmente apprezzato dai giovani tra i 16 e i 24 anni, con il 40% degli intervistati che preferisce questa modalità alle esperienze in solitaria. Il motivo è semplice: il gioco diventa un’occasione per passare del tempo con amici e familiari, allontanandosi dallo stress del competitivo.
Anche il mondo dello streaming ha contribuito alla diffusione dei giochi cooperativi. Titoli come Chained Together, in cui i giocatori devono fuggire dagli inferi rimanendo fisicamente legati tra loro, sono esplosi grazie alla popolarità di content creator come Kai Cenat e IShowSpeed, che hanno reso virali le loro partite ricche di momenti comici e situazioni al limite del surreale. Il successo del multiplayer cooperativo dimostra che il pubblico cerca qualcosa di più del semplice “vincere contro gli altri”. Nintendo è un altro esempio di questa strategia vincente. Titoli come Mario Kart 8 Deluxe continuano a essere tra i più venduti, grazie alla loro capacità di riunire amici e familiari davanti allo schermo.
Negli ultimi anni, il settore videoludico ha puntato molto sui giochi live service, esperienze pensate per durare nel tempo grazie ad aggiornamenti costanti. Ma se da un lato titoli come Fortnite e GTA Online hanno dimostrato quanto possa essere redditizio questo modello, dall’altro tanti altri progetti hanno fallito nel tentativo di replicare il loro successo. Hazelight, invece, ha scelto di percorrere una strada diversa: creare giochi con una chiara fine, che possano essere vissuti in compagnia e lasciare un ricordo indelebile nei giocatori. Questa strada, ad oggi con Split Fiction, si è dimostrata assolutamente vincente.
