Controllare il tempo è un qualcosa che ancora l’umanità non può fare, anche se c’è chi vorrebbe controllare il tempo come fa il Dottor Stephen Strange con la gemma del tempo. La cosa interessante è che nel mondo esiste un concetto scientifico che ricorda alla lontana la gemma del supereroe Marvel, ossia quello dei cristalli temporali.
Questi particolari pietre, a differenza di quelli ordinari non hanno una disposizione genetica stabile, in quanto i loro atomi si riorganizzano continuamente in schemi ricorrenti, creando delle vibrazioni periodiche. Il segreto di queste vibrazioni risiede nella capacità dei cristalli temporali di possedere più stati quantistici stabili, i quali impediscono di fatto il loro collasso.
La scoperta dei quasicristalli temporali
Tuttavia, quelli conosciuti finora hanno sempre avuto una prevedibilità nel loro comportamento. Infatti i cambiamenti nella disposizione atomica seguono un pattern regolare e si ripetono a degli intervalli costanti. A cambiare le carte in tavola è una recente scoperta di un gruppo di fisici dell’Università di Washington a St. Louis: l’esistenza dei quasicristalli temporali.

A differenza dei cristalli temporali tradizionali, i quasicristalli temporali non vibrano in maniera periodica e prevedibile ma si presentano non seguono un pattern fisso e sono ordinati. Ogni riorganizzazione atomica è quindi unica rispetto alle altre, e per questo tutte le loro vibrazioni si verificano con intervalli imprevedibili.
Per riuscire a creare un quasicristallo, il team di ricercatori ha riscaldato intensamente un piccolo diamante con degli impulsi di microonde. Questo processo ha rimosso alcuni atomi di carbonio dal diamante, lasciando spazio agli elettroni per muoversi nella sua struttura atomica e interagire con essa a livello quantistico, portando alla nascita dei quasicristalli. Le microonde hanno contribuito poi a innescare i ritmi che li fanno vibrare fino all’eventuale rottura.
Non si sa quanto i quasicristalli possano durare in termini temporali, considerato che già i cristalli hanno un ciclo di vita di appena 40 minuti prima di rompersi, ma uno dei prossimi passi per i ricercatori sarà quello di prolungare la loro durata. Dovessero riuscirci, probabilmente assisteremo a delle vere e proprie rivoluzioni in diversi campi, ad esempio nella produzione di alcuni dispositivi tecnologici come gli orologi e i computer quantistici.
