Tra i tanti progetti in cantiere presso Ubisoft, uno dei più chiacchierati era senza dubbio quello noto come Maverick, sparatutto multigiocatore con meccaniche di estrazione legato al franchise di Far Cry. Inizialmente previsto come modalità multiplayer di Far Cry 7, Maverick si era rapidamente evoluto in un gioco autonomo, finché di recente Ubisoft non ha deciso di ripartire praticamente da zero.
Secondo un dettagliato report pubblicato dall’insider Tom Henderson su Insider Gaming, il titolo, originariamente ambientato tra le ostili lande dell’Alaska, avrebbe permesso ai giocatori di combattere per sopravvivere contro soldati guidati dall’AI, animali selvaggi e altri utenti. Tuttavia, una revisione interna sembra aver segnato definitivamente il destino della prima versione del progetto: Maverick tornerà infatti alla fase di prototipazione, affidata ora principalmente a Ubisoft Sherbrooke sotto la supervisione generale di Ubisoft Montreal.
A causare la drastica decisione sarebbe stata la perdita del supporto del team tecnologico noto come Talisker, che ha preferito dedicarsi esclusivamente a Blackbird, nome in codice dell’ambizioso Far Cry 7 single player. In origine, proprio Talisker avrebbe dovuto curare gli aspetti tecnici di Maverick, garantendone stabilità e innovazione. Il trasferimento delle risorse da un progetto all’altro ha però di fatto decretato l’inevitabile riavvio dello sviluppo del multiplayer, decisione che ha colto pochi alla sprovvista all’interno dell’azienda.

Una nuova strategia di sviluppo per Far Cry da Ubisoft
Questa drastica scelta è legata in realtà alla più ampia strategia adottata da Ubisoft per snellire e riorganizzare i propri progetti, eliminando quelli più problematici o meno promettenti, a fronte delle difficoltà finanziarie riscontrate negli ultimi anni. Una mossa non priva di conseguenze dirette: infatti, mentre alcuni sviluppatori di Ubisoft Berlin hanno trovato collocazione presso Blackbird o altri progetti attivi, circa cinquanta membri del team sono rimasti momentaneamente senza un progetto assegnato e attendono ora una valutazione sulla loro prossima destinazione.
Nonostante la ripartenza, Maverick aveva già superato alcune sessioni di playtesting interno, riscuotendo giudizi molto positivi tra gli sviluppatori stessi. Il gameplay si distaccava notevolmente dalla formula classica di Far Cry, con novità sostanziali non solo nelle meccaniche generali ma anche nella gestione del movimento e della sopravvivenza. Parallelamente, anche Blackbird sta attraversando una fase delicata: pur coinvolgendo numerosi studi (Ubisoft Montreal, Ubisoft Berlin, Ubisoft Annecy, Redstorm e lo stesso Talisker), il titolo fatica a rimanere nei tempi previsti.
Alcuni membri interni ritengono che persino la data di uscita fissata per il 2026 possa risultare troppo ottimistica, data la crescente complessità e le dimensioni ambiziose del progetto. In attesa di una dichiarazione ufficiale da parte di Ubisoft, appare chiaro come Maverick rappresenti emblematicamente la nuova direzione intrapresa dall’azienda francese: meno dispersione, maggiore attenzione alle produzioni di punta, e una prudenza strategica che mira a garantire il successo a lungo termine.
