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Suikoden I & II HD Remaster, recensione – Il ritorno delle Stelle del Destino di Konami

Suikoden I & II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars è un’uscita fondamentale per la serie di Suikoden. Questi primi due capitoli della serie, pur essendo i più amati dai fan, non hanno mai avuto una re-release occidentale dopo l’originale per PlayStation 1, rispettivamente nel 1996 e 1998. I giochi sono infatti stati riproposti solo in una collection del 2006 per PSP esclusiva per il mercato giapponese.
Negli anni entrambi i titoli sono diventati dei classici amatissimi, con il secondo capitolo spesso annoverato tra i JRPG più importanti di sempre.

Apprezziamo quindi che Konami, nel pieno del suo tentativo di rinascita, abbia deciso di far conoscere e riscoprire ai giocatori di oggi Suikoden. Del resto l’affetto per questi titoli si è visto negli ultimi anni tramite Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, erede spirituale figlio dello stesso creatore, il compianto Yoshitaka Murayama. Il progetto ha ricevuto un supporto grandioso durante la camapagna Kickstarter e registrato buone vendite alla release dello scorso anno.

Negli ultimi anni diverse serie storiche JRPG latenti per anni hanno tentato il rilancio, come Mana e Valkyrie. Chissà quindi che questa Suikoden I & II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars possa essere non solo un modo di far riscoprire la serie, ma anche un tentativo di tastare il terreno in vista di un possibile nuovo capitolo. La bontà del lavoro svolto qui potrebbe essere fondamenta di un nuovo futuro.

Una remaster valida ma che non si applica

Vista la natura di questo progetto riteniamo opportuno concentrarci prima sulle novità e aggiunte di questa edizione e in un secondo momento presentare le caratteristiche di Suikoden a coloro che magari non conoscono nulla della serie. E partiamo dalla novità principale e più appariscente della produzione: la nuova veste estetica.

Suikoden I & II HD Remaster ci regala una ricostruzione preziosa dei due titoli originali. A un primo sguardo potrebbe apparire come una semplice opera di upscaling e miglioramento generale della risoluzione dei titoli. Ma il lavoro svolto è stato decisamente più accurato. Gli sprite e il mondo di gioco sono stati ricreati con cura e arricchiti di dettagli, andando a utilizzare una palette di colori più viva e ricca, regalando scenari e personaggi che trasudano moderna nostalgia.
A questo lavoro grafico si aggiungono effetti particellari nuovi e giochi di luci e ombre che rendono decisamente più viva e suggestiva l’atmosfera di tutti gli ambienti di gioco. Un lavoro che ha coinvolto anche le musiche e soprattutto i suoni di gioco, ora più numerosi e variegati.

Sul piano grafico e artistico non raggiungiamo forse le vette qualitative offerte da Square Enix con i suoi titoli HD-2D, dove la pixel-art riveste la totalità dei modelli 3D di gioco e regala un’estetica unica. Gli ambienti di gioco della Suikoden I & II HD Remaster mettono bene in mostra l’uso del 3D e in certi casi risalta molto lo stacco tra sprite dei personaggi e ambienti. Ma è anche naturale, i progetti HD-2D sono considerati dei Remake veri e propri, a differenza di questa collection.

Suikoden HD Remaster, Tir

La Suikoden I & II HD Remaster porta con sé anche alcune piccole ma importanti novità sul piano del gameplay, anche se anticipiamo che a differenza della cura impiegata per il comparto artistico qui si è fatto un po’ “il compitino”.
Le prime riguardano proprio le battaglie a turni che seguono a un incontro casuale sulla mappa di gioco. Durante gli scontri potremo selezionare una modalità automatica di battaglia, grazie alla quale il nostro party agirà in autonomia ricorrendo ai soli attacchi base. Opzione ottima quando ci ritroveremo ad affrontare nemici comuni, scordatevi di usarla per le battaglie più complesse.

Un’opzione sicuramente gradita ma che poteva essere arricchita e stratificata maggiormente. Si sarebbe potuto permettere al giocatore di impartire preventivamente delle basilari istruzioni ai membri del party come “non consumare magie”, “usa tutto quello che hai” o “equilibrato”. Questo avrebbe reso la funzione utile non certo con i boss, ma quantomeno in quegli scontri un po’ più complessi del basilare mostro fuori città. A maggior ragione in un gioco con il sistema d’esperienza di Suikoden, che impedisce il grinding per overlivellare il party.
Nonostante Suikoden sia uno dei JRPG classici con le lotte a turni più rapide, grazie alle animazioni d’attacco in contemporanea dei diversi personaggi, la possibilità di velocizzare x2 gli scontri è un’aggiunta assolutamente gradita e probabilmente dovuta in una release moderna dei due giochi.

Suikoden HD Remaster, Riou

La remaster porta con sé menù e interfaccia completamente ridisegnata rispetto all’originale. Semplice e pulita, riesce nel suo intento di svecchiare senza risultare fuori posto rispetto alla natura classica del titolo. A livello di navigabilità e funzioni, però, anche qui si sarebbe potuto fare qualche sforzo in più. Alcune azioni come le interazioni con i mercanti o, sopratutto, la gestione degli inventari tra i diversi personaggi restano un po’ macchinose e non esattamente figlie di questo tempo. Dopo qualche ora di gioco imparerete senza problemi a muovervi nel modo più efficiente, ma intuitivo e funzionale non sono due aggettivi che ci sentiamo assegnare all’interfaccia di queste remaster.

Le ultime aggiunte di questa collection sono la cronologia dei dialoghi e la Galleria. Grazie alla prima potrete rileggere i recenti box di dialogo e persino salvarne alcuni, in modo da poter rileggere più tardi alcune informazioni ricevute durante una conversazione.
La galleria, invece, permetterà di ascoltare l’intera colonna sonora e, dopo aver completato i rispettivi giochi, rivedere filmati, scene di gioco e i finali.

I Suikoden sono JRPG unici

Come anticipato, passiamo ora a parlare più nel dettaglio di Suikoden e delle sue caratteristiche. La serie di casa Konami presenta diversi elementi che la rendono unica nel panorama JRPG, ponendo un focus assoluto sui personaggi e sulla creazione del proprio gruppo di eroi. Se solitamente i giochi del genere offrono un cast giocabile che oscilla tra i quattro e la dozzina di personaggi, i primi due Suikoden vanno oltre. Le Stelle del Destino reclutabili sono infatti 108, di cui circa un’ottantina sono giocabili in battaglia.

Questa è senza dubbio la caratteristica più nota e famosa dei Suikoden. Scovare i personaggi e capire come fare in modo che si uniscano a noi è un gioco nel gioco con diversi risvolti e che guida la progressione stessa all’interno dell’avventura.
A partire dall’ovvia conseguenza di avere più possibilità di scelta nel creare il nostro gruppo di battaglia. In Suikoden il party è composto da ben sei elementi, disposti su due file da tre. La disposizione tra le due file andrà fatta tenendo conto del raggio d’attacco di ciascun personaggio, variabile tra corto, medio e lungo. Il raggio dipende dall’arma del personaggio, che non può essere cambiata.

Ogni personaggio giocabile ha un’arma personale, con tanto di nome proprio, e tramite i fabbri presenti nei diversi centri abitati potremo potenziare il valore offensivo della stessa.
Potremo invece cambiare a piacimento gli equipaggiamenti difensivi e gli accessori, oltre ad equipaggiare un Sigillo. Questi oggetti permetteranno al personaggio di usare diverse abilità, che vanno da magie elementali a effetti passivi (anche fuori dalla battaglia), passando per abilità offensive. Diversi personaggi vi permetteranno anche di accedere e scoprire “combinazioni” differenti, dei potenti attacchi combinati tra più personaggi che possono veramente ribaltare le sorti di uno scontro.

Suikoden HD Remaster, battle

La presenza di tutti questi personaggi non è solo un elemento di gameplay. Come suggerisce anche il sottotitolo della collection, Gate Rune and Dunan Unification Wars, Suikoden I e II parlano di guerra. All’epoca della loro uscita venne acclamata particolarmente la storia dei due titoli per la capacità di alternare momenti gioiosi a tematiche crude e drammatiche che solo storie di guerra possono offrire. Per questo motivo in Suikoden il giocatore non guida un piccolo gruppo di eroi prescelti, ma forma un vero e proprio esercito. E per farci vivere attivamente il conflitto, entrambi i capitoli offrono delle sezioni di gioco con battaglie campali tra eserciti. Il giocatore potrà scegliere quali personaggi utilizzare come “comandanti” per guidare il proprio esercito in battaglia. Se il primo gioco offre un’esperienza prevalentemente automatizzata, il secondo presenta un sistema molto simile ai tattici a turni, in stile Fire Emblem.

A questo punto potreste chiedervi che ruolo hanno quei personaggi reclutabili che non possono essere utilizzati in battaglia. Molti di loro contribuiranno a costruire e aumentare le funzioni del nostro quartiere generale, altra meccanica che rende così unici i Suikoden. In entrambi i giochi avremo infatti un quartiere generale da utilizzare come base operativa, espandere e che ci offrirà negozi, depositi e altre utili funzionalità. Vedere la propria base espandersi, diventare più bella e popolarsi è probabilmente una delle cose più soddisfacenti che la progressione di questi giochi regala.

Suikoden HD Remaster, war

Tutti questi elementi e meccaniche di gioco cooperano nel creare un’esperienza unica e che vi farà legare davvero con i personaggi. Certamente con un cast così ampio non mancano personaggi piatti o caricaturali, ma non faticherete a trovare personaggi memorabili e capaci di conquistarvi. Come detto in precedenza, reclutare tutte le Stelle del Destino è un obiettivo che dovreste perseguire, anche considerando che il finale del gioco ha delle piccole variazioni a seconda di quanti personaggi avrete ottenuto.

Chiudiamo con un’importante consiglio: giocate Suikoden I prima di tuffarvi nel secondo capitolo. La fama di quest’ultimo potrebbe spingere alcuni a iniziare da qui, nonostante la collection. Ma vi invitiamo a non farlo. Seppur più grezzo in certi aspetti, il primo capitolo è un gioco eccellente e completandolo avrete la possibilità di importare il salvataggio in Suikoden II. Questa operazione vi regalerà alcune chicche davvero belle durante la vostra avventura che sarebbe un peccato perdersi.

Conclusioni

Suikoden I & II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars è una buona operazione di remastered. Assolutamente necessaria per permettere la riscoperta di due classici dei JRPG, questa remaster offre un’ottimo lavoro sul piano estetico mentre si limita a fare lo stretto necessario per quanto riguarda quality of life e giocabilità.
Resta un acquisto praticamente obbligato per gli amanti del genere che non hanno mai giocato questi due classici e, perchè no, per coloro che hanno amato il recente erede già citato Eiyuden Chronicle Hundred Heroes.
Non sappiamo se questa remaster sia un semplice “omaggio” o un modo di tastare il terreno in vista di un nuovo capitolo. In entrambi i casi, bentornato Suikoden!

Suikoden HD Remaster, cover

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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