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Trump impone nuovi dazi: crollo delle azioni Nvidia e tensioni commerciali con Canada, Messico e Cina

L’annuncio di Donald Trump sui nuovi dazi del 25% su Canada e Messico ha scatenato il panico sui mercati globali, con pesanti ripercussioni sulle aziende tecnologiche e automobilistiche. Stando a quanto riportato da CNBC, Nvidia ha perso quasi il 9% in un solo giorno, scendendo a una valutazione di 2,79 trilioni di dollari, con una perdita di circa 265 miliardi di dollari. L’intero settore tech ha subito contraccolpi significativi, trascinando al ribasso il Dow Jones (-1,8%), il Nasdaq Composite (-3%) e l’S&P 500 (-1,76%).

Il presidente americano ha dichiarato che le tariffe doganali entreranno in vigore dal 5 marzo 2025, colpendo più di 900 miliardi di dollari di importazioni annuali dagli alleati nordamericani. Trump ha giustificato la mossa come una necessità per rilocalizzare la produzione negli Stati Uniti, penalizzando chi fabbrica auto e componenti all’estero: “Devono costruire le loro fabbriche qui, altrimenti pagheranno i dazi”, ha dichiarato dalla Casa Bianca.

La reazione non si è fatta attendere: il Canada ha annunciato ritorsioni per 155 miliardi di dollari, con un primo round di tariffe su 30 miliardi di beni americani in vigore dallo stesso giorno dell’entrata in vigore dei dazi USA, e un secondo pacchetto di 125 miliardi che scatterà tra tre settimane. Anche il Messico ha dichiarato che risponderà con misure economiche, mentre la Cina ha promesso contro-dazi mirati al settore agricolo e alimentare statunitense.

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Nvidia sotto pressione tra dazi e sospetti sulle esportazioni in Cina

Nel pieno delle tensioni commerciali, Nvidia si trova a navigare tra due fronti critici. Oltre al calo del 13% in borsa dal giorno della pubblicazione dell’ultimo bilancio, il produttore di chip è sotto i riflettori per le sue esportazioni a Singapore, considerate da alcuni analisti un potenziale modo per aggirare le restrizioni USA sull’export verso la Cina.

Il Dipartimento del Commercio americano sta esaminando la questione dopo che le autorità di Singapore hanno arrestato tre persone per aver mentito sulla destinazione finale di server contenenti chip americani. Se le indagini dovessero confermare un coinvolgimento di Nvidia, potrebbero esserci pesanti conseguenze sul fronte normativo e commerciale. Nonostante queste difficoltà, il CEO Jensen Huang rimane ottimista, affermando che i problemi legati alle ultime GPU Blackwell sono stati risolti e che il prossimo trimestre sarà positivo.

Inoltre, Nvidia ha confermato che produrrà chip nelle nuove fabbriche di Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC) negli Stati Uniti, in un investimento da 100 miliardi di dollari annunciato da Trump. L’impatto dei nuovi dazi sarà cruciale per l’industria tecnologica e automobilistica, con il rischio di un aumento dei prezzi per i consumatori e il rallentamento dell’economia globale. Con l’entrata in vigore delle tariffe e le possibili ritorsioni, i mercati potrebbero vivere settimane di forte instabilità.

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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