Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha recentemente annunciato un significativo aumento dei bonus per i suoi dirigenti, portandoli dal 75% al 200% dello stipendio base. La decisione, rivelata in un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) il 13 febbraio, non include il CEO Mark Zuckerberg, ma riguarda gli altri alti dirigenti dell’azienda.
Secondo quanto dichiarato da Meta, riportato da FoxBusiness, il Comitato per la Compensazione, la Nomina e la Governance (CNGC) ha approvato l’incremento per allineare la retribuzione degli executive con quella dei dirigenti di aziende concorrenti. Prima della modifica, la loro retribuzione totale in contanti si attestava intorno al 15° percentile rispetto alle società di riferimento, mentre ora raggiungerà circa il 50° percentile.
Questa decisione, tuttavia, arriva in un momento controverso. A gennaio, Zuckerberg ha annunciato che l’azienda avrebbe tagliato circa il 5% della forza lavoro basandosi su valutazioni delle performance, affermando di voler “alzare il livello della gestione delle prestazioni e allontanare più rapidamente i dipendenti meno produttivi”. La strategia prevede di raggiungere un tasso di attrito “non rimpianto” del 10% entro la fine del ciclo di valutazione annuale, un numero che include già il 5% di tagli previsti per il 2024.
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Un bilancio tra investimenti, crescita e polemiche
Nonostante il ridimensionamento della forza lavoro, Meta ha registrato un aumento del valore delle proprie azioni del 14,8% dall’inizio dell’anno. Il colosso tecnologico sta inoltre pianificando di investire fino a 65 miliardi di dollari nelle sue iniziative legate all’intelligenza artificiale (AI), un settore che Zuckerberg considera cruciale per il futuro dell’azienda. Questo contrasto tra premi milionari per i dirigenti e licenziamenti di dipendenti non è passato inosservato, alimentando il dibattito sulle politiche interne della società.
Mentre da un lato Meta giustifica l’aumento dei bonus con la necessità di trattenere talenti di alto livello, dall’altro le scelte di riduzione del personale sollevano interrogativi sul bilanciamento tra remunerazioni esecutive e investimenti nella forza lavoro. Con l’industria tech in continua evoluzione e l’AI sempre più al centro delle strategie aziendali, resta da vedere se questa politica di incentivi riuscirà a rafforzare Meta senza compromettere ulteriormente il morale interno e la percezione pubblica dell’azienda.
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