Nell’ormai lontanissimo 2005, esattamente venti anni fa, Capcom faceva conoscere al mondo Monster Hunter; il primo capitolo di un franchise dalle caratteristiche estremamente “giapponesi”, hard to learn ed harder to master, che, a causa di una struttura di gioco molto poco canonica per quello che all’epoca era il mondo del gaming occidentale, non riuscì a far breccia nel grande pubblico. Il titolo, dal gameplay estremamente macchinoso e dalla narrativa praticamente assente infatti, non venne ben recepito né in USA né in Europa; per questo motivo, Capcom decise di pubblicare il suo diretto seguito solo in Giappone, ove invece il prodotto era praticamente divenuto un gioco di culto.
La gemma grezza pubblicata dalla software house nipponica tuttavia, nonostante un’accoglienza piuttosto fredda e per certi versi fallimentare, riuscì pian piano ad entrare nel cuore di pochi gamer, capaci forse meglio di altri di comprendere la grandiosità di fondo del gioco. Così, con il passare degli anni e l’evoluzione sia grafica che puramente ludica del brand, la fanbase di quello che sembrava essere nulla più che un fenomeno passeggero, come ce ne sono stati tanti nel mondo del gaming, crebbe a dismisura, rendendo la saga di Monster Hunter un vero e proprio culto a cui dedicarsi completamente.
Nonostante il successo che accompagnava ogni capitolo della saga tuttavia, per molti Monster Hunter restava un gioco ostico, “di nicchia”, incapace di parlare al grande pubblico a causa di una serie di dinamiche di gameplay abbastanza complicate da recepire, che poco si amalgamavano con i gusti della massa. Capcom dunque, nel periodo che l’ha riportata agli antichi fasti di un tempo dopo qualche caduta piuttosto vertiginosa, decise di abbracciare le critiche dell’utenza generalista, svecchiando in tutte le sue parti Monster Hunter e portando sul mercato World, il capitolo che a parere di chi vi scrive ha segnato la rinascita – o forse addirittura una nascita diversa – di quello che di lì a poco sarebbe diventato un vero e proprio fenomeno di massa.
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Con World infatti gli sviluppatori, senza snaturare i canoni che avevano deliziato la già grandissima fanbase di Monster Hunter, operò una vera e propria rivoluzione, riuscendo, grazie ad una serie di migliorie praticamente sterminata, a parlare ad un pubblico ben più ampio, che a poco a poco iniziò a scoprire le meraviglie nascoste fino a quel momento da un brand su cui Capcom aveva deciso di puntare tantissime delle sue fiches.
Monster Hunter Wilds: la caccia più selvaggia
Il successo di World fu replicato a dovere da Rise, arrivato in origine solo su Nintendo Switch e poi portato su praticamente tutte le piattaforme di gioco esistenti; le poche aggiunte presenti in Rise riuscirono a migliorare addirittura la formula ludica vista in World, e diedero ancora più lustro ad una saga che sembrava aver già toccato la vetta più alta possibile.
Sembrava, appunto. Perchè Capcom, pochi anni dopo la pubblicazione di Rise, ha deciso di sfornare Monster Hunter Wilds, nuovo ed attesissimo capitolo della saga in arrivo su console e PC il 28 febbraio 2025. Vi diciamo sembrava in quanto Wilds è, senza dubbio alcuno, il miglior Monster Hunter mai arrivato sul mercato; dopo numerose cacce, e tantissime ore passate in compagnia del titolo, siamo finalmente pronti a dirvi la nostra, ovviamente senza spoiler!
Una delle novità della nuova iterazione di Monster Hunter è rappresentata sicuramente da una maggior cura nel comparto narrativo. A differenza del passato infatti, la storia rappresenta comunque poco più che una scusa per avanzare di caccia in caccia e di bioma in bioma; tuttavia, la cura riversata nella regia, unita ad una caratterizzazione dei comprimari sicuramente più pregnante rispetto a quanto visto in World o Rise, lascia trasparire tutta l’attenzione riservata dagli sviluppatori nei confronti di un comparto troppo spesso risultato debole nelle passate iterazioni del brand.
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Sia chiaro, non siamo davanti ad un blockbuster o ad una trama particolarmente intricata e ricca di colpi di scena; tuttavia, possiamo affermare che rispetto al passato ci siamo sentiti più trasportati dalle vicende che colpiscono il nostro Cacciatore, liberamente personalizzabile nell’aspetto, il suo compagno Felyne, tutti i membri della Gilda a cui appartiene il protagonista e soprattutto del giovanissimo Nata, personaggio che rappresenta il cardine dell’intero intreccio.
Dopo un prologo estremamente ritmato e ricco di adrenalina infatti, faremo subito la conoscenza del giovane, appartenente alla stirpe dei Custodi, una misteriosa popolazione di cui gli abitanti del mondo di gioco non sembrano avere traccia. Il ragazzo, ritrovato praticamente esanime in un deserto, rivela al Cacciatore ed ai membri della Gilda di essere fuggito dal suo luogo natale a causa dell’attacco di un misterioso mostro noto come Arkveld, una volta pacifico ma oggi deciso sempre più a distruggere, per cause che verranno poi rivelate nell’ultimo atto della main quest, i Custodi e tutto ciò che circonda il loro popolo.
Il Cacciatore e la Gilda tutta dunque, incuriositi dal racconto di Nata e dai continui cambi climatici che si susseguono nel mondo di gioco, decidono di aiutare il ragazzo a trovare la strada di casa, per comprendere anche determinate dinamiche comportamentali legate ai mostri che risultano essere sempre più aggressivi ed affamati di distruzione.
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Nonostante la trama di Monster Hunter Wilds non brilli per originalità, abbiamo trovato molto interessanti sia le cutscene, che hanno sicuramente un’impronta registica ben più sviluppata rispetto ai precedenti capitoli della saga, sia il messaggio che sta alla base dell’intera narrativa. Ovviamente, tutto ciò è comunque supportato da dialoghi discreti, e da un mistero capace in ogni caso di incuriosire il giocatore e di motivarlo nella prosecuzione della trama.
A contestualizzare l’intero racconto troviamo, ovviamente, un’ambientazione tratteggiata in maniera semplicemente egregia, viva, e soggetta ad una serie di cambiamenti estremamente ben inseriti all’interno del racconto, tramite sia la trama principale sia le vicende dei vari popoli che si ritrovano ad affrontare la minaccia che incombe sulle loro vite.
Inutile poi parlare del monster design, che in Monster Hunter Wilds raggiunge vette elevatissime; i nuovi mostri inseriti dagli sviluppatori sono meravigliosi alla vista, ed hanno dei pattern comportamentali ben precisi in grado di renderli immediatamente riconoscibili, oltre che iconici; non fatichiamo a pensare infatti che mostri quali il Lala Barina, o lo stesso Arkveld, resteranno a lungo nella mente dei giocatori, e nell’Olimpo del brand.
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In sostanza dunque abbiamo particolarmente apprezzato la cura riversata dagli sviluppatori nella narrativa e nella creazione del mondo che fa da sfondo alle cacce di Monster Hunter Wilds. Nonostante non siamo davanti ad un intreccio da mani nei capelli infatti, gli sforzi fatti dagli sviluppatori per rimodernare anche un comparto che da tempo risulta essere leggermente stantio sono sicuramente apprezzabilissimi. Ci inchiniamo invece innanzi alla magnificenza di ambientazioni e mostri, che rappresentano a parere di chi vi scrive il picco massimo raggiunto dalla serie nel corso dei suoi vent’anni di vita.
Gameplay
Il gameplay classico della serie, ormai consolidato e dall’alto tasso tecnico, su Wilds si evolve notevolmente cambiando le carte in tavola, anche per quanto riguarda le 14 categorie di arma che i cacciatori potranno utilizzare, le quali trovano nuova espressione.
Sebbene i moveset di base siano rimasti tali, salvo alcune aggiunte e modifiche atte a rendere gli strumenti più efficaci, Monster Hunter Wilds introduce delle meccaniche che offrono maggior varietà alle cacce. L’introduzione delle ferite ai mostri e della modalità focus sono legate a doppio filo, in quanto è possibile colpire ripetutamente una parte del mostro per creare delle ferite per poi sfruttare un attacco peculiare direzionato della modalità precisione per performare un colpo devastante che distruggerà la ferita.
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Più in generale, questa modalità è utile per indirizzare gli attacchi dell’arma mentre ci si muove, oltre che a visualizzare le ferite aperte sui mostri in quel momento, ferite che se colpite con attacchi standard arrecheranno più danno del normale al mostro di turno fino a chiudersi. Distruggere le ferite dei mostri permetterà di ottenere delle parti degli stessi, che normalmente sarebbero ottenibili dalle carcasse una volta terminata la caccia e come ricompense di fine missione, soluzione questa che riduce notevolmente il grinding di materiali, fondamentali per la costruzione del proprio equipaggiamento, nucleo essenziale dell’esperienza di gioco. Il team di Monster Hunter ha deciso anche di premiare i giocatori più temerari che decidono di affrontare a viso aperto i mostri, grazie all’introduzione degli scontri di forza e degli offset.
Nel primo caso, parliamo di situazioni in cui una guardia perfetta (in caso di armi con parate) nei confronti dell’attacco di un mostro può generare una sequenza altamente scenica in cui la forza del cacciatore sarà messa alla prova per soverchiare il mostro di turno e creare un’opportunità di attacco.
L’offset invece riguarda la possibilità di alcune armi di effettuare un contrattacco perfetto se eseguito con tempismo durante l’attacco del mostro, che permetterà di creare un’apertura oltre che infliggere notevoli danni sul colpo. È stata rivisitata anche la meccanica della monta sui mostri, dove oltre a colpire le varie parti del mostro una volta in sella, sarà possibile aprire delle ferite con il coltello prima di far cedere la creatura con la propria arma. Come se non fosse abbastanza, la produzione sceglie di introdurre una cavalcatura denominata Seikret, richiamabile quando si vuole e con la quale interscambiare in tempo reale fino a due armi diverse, per una stratificazione delle cacce degna di nota.
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Come da tradizione, la progressione di gioco è divisa in Low Rank e High Rank, che sanciscono le difficoltà degli incarichi di caccia che saranno affrontati. Nel caso di Monster Hunter Wilds, le cacce Low Rank sembrano assumere, più che in altre iterazioni, dei connotati da tutorial, che porteranno a conclusione la storia principale del titolo, per lasciarci successivamente una grandissima libertà di approccio nell’High Rank, dove saremo chiamati a indagini su nuovi mostri, incarichi opzionali e missioni secondarie da sbloccare.
Durante la nostra prova abbiamo inoltre potuto apprezzare anche la componente multiplayer del titolo; il gioco, che supporta anche il cross-play sin dal lancio, ci ha sicuramente sorpreso in positivo. Durante le nostre cacce in compagnia infatti non abbiamo notato problemi tecnici di sorta, e la possibilità di affrontare i mostri più potenti soprattutto in High Rank dona a Monster Hunter Wilds, così come ai precedenti capitoli della saga, un altissimo grado di rigiocabilità, capace di rendere il titolo praticamente eterno. Cacciare con gli amici, sfruttare le sinergie proposte dalle varie armi e così via inoltre riesce a donare ad un gameplay già estremamente stratificato un ulteriore grado di profondità, derivante come sempre dalla sperimentazione di nuove armi, combo e così via in grado di rendere le sessioni di farming un vero e proprio spasso capace di creare dipendenza.
La nuova struttura di gioco senza soluzione di continuità dona un senso di immersione notevole durante le cacce ed esplorazione; ciò che potremmo definire naturale evoluzione per il brand, ma come sarà stato gestito il comparto tecnico del titolo a fronte di questo grande passo in avanti?
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Comparto tecnico
In termini di comparto tecnico, prendendo in considerazione la recente beta aperta, troviamo dei miglioramenti evidenti in ogni frangente, iniziando dalla stabilità. La build finale si presenta più pulita e rifinita, dove su PS5 è possibile selezionare diverse modalità di rendering per personalizzare l’esperienza secondo le proprie esigenze. Nello specifico, troviamo tre modalità: risoluzione, bilanciato e frame rate, dove si può scegliere se bloccare il frame rate su 30 fps, 40 fps, 60 fps o sbloccarlo, potendo inoltre scegliere se attivare o meno l’output a 120 hz su dispositivi compatibili per ottenere maggiore fluidità.
Monster Hunter Wilds, rispetto al predecessore World, oltre ad aver subito il passaggio al motore grafico RE Engine, porta sugli schermi animazioni notevolmente migliorate, così come la risposta ai comandi e la gestione degli scontri con i mostri, dove i nuovi pattern delle creature risultano più leggibili e contribuiscono a rendere il gameplay incredibilmente più divertente e avvincente.
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Dal punto di vista grafico la resa può cambiare a seconda della modalità di rendering selezionata, ma in generale siamo davanti a un livello di dettaglio discreto. Se si predilige il frame rate la resa generale calerà, ma garantirà un frame rate a 60 fps notevolmente stabile anche nelle situazioni più concitate, mentre prediligendo la risoluzione il frame rate sarà fissato a 30 fps ma la risoluzione e i dettagli grafici aumenteranno. Su bilanciato si otterrà il miglior compromesso tra le due precedenti.
Conclude la sezione un comparto sonoro di buon livello, fatto di effetti e musiche di accompagnamento di ottima qualità, includendo anche un ottimo doppiaggio in italiano.
Conclusioni
Senza mezzi termini, Monster Hunter Wilds è la proposta più audace e massiva della storia della serie Capcom, naturale evoluzione di un percorso durato vent’anni, nel quale si sono toccate le corde giuste ad ogni iterazione. Il franchise ha saputo migliorarsi e rinnovarsi, aprendosi a un pubblico massivo e portando la caccia ai mostri a un livello superiore, che fino a qualche anno fa potevamo solo immaginare. Se si considera poi il piano di supporto al titolo che prevede nuovi contenuti nei mesi a venire, fino a quello che sarà il Master Rank (come da tradizione), otteniamo una ricetta ludica difficile da ignorare. Il 2025 accoglie dunque un ormai consolidato pilastro dell’industria, che saprà fare la gioia sia dei neofiti che dei veterani in cerca di sessioni di gioco spettacolari e intense, sia in solitaria che in compagnia.
Monster Hunter Wilds
Voto - 9.5
9.5
Monster Hunter Wilds è il nuovo capitolo della saga di Capcom, disponibile su PS5, Xbox Series X/S e PC.