Il mondo Xbox è in un momento di transizione, con Microsoft che sembra divisa tra due strategie apparentemente contrastanti: da un lato, il proseguimento della produzione hardware con l’approvazione di una nuova console, dall’altro, l’apertura sempre più evidente verso il multipiattaforma. Il giornalista Jez Corden di Windows Central ha recentemente rivelato che la prossima Xbox ha superato la fase iniziale di progettazione ed è stata ufficialmente approvata anche dal punto di vista dei costi di produzione. Tuttavia, non ci sono ancora dettagli su quando verrà presentata o sulle sue caratteristiche tecniche.
Parallelamente, la casa di Redmond sta esplorando anche nuovi formati hardware. Da tempo circolano voci su un possibile dispositivo portatile, una sorta di rivale dello Steam Deck, che Microsoft starebbe sviluppando. Phil Spencer stesso ha ammesso che esistono prototipi di una Xbox handheld, ma non è chiaro se e quando vedrà la luce. L’azienda sembra quindi voler diversificare la propria offerta hardware, pur mantenendo una visione d’insieme focalizzata su servizi e software.
Questa strategia, però, solleva un interrogativo cruciale: ha ancora senso puntare su una nuova console Xbox se i suoi giochi saranno disponibili anche su PlayStation e Nintendo? Negli ultimi mesi, Microsoft ha portato sempre più titoli first-party su altre piattaforme, con titoli come Forza Horizon 5, Age of Empires 2: Definitive Edition e Age of Mythology: Retold pronti a sbarcare su PS5. Un cambio di rotta significativo che potrebbe ridefinire il concetto stesso di ecosistema Xbox.
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Xbox tra multipiattaforma e una nuova generazione di console
L’approccio multipiattaforma adottato da Microsoft potrebbe rappresentare una svolta epocale nel settore. Se fino a pochi anni fa le console erano definite dalle loro esclusive, oggi il modello sembra orientarsi sempre di più verso un ecosistema di servizi. Xbox Game Pass è il fulcro di questa evoluzione, con Microsoft che sembra puntare a far diventare il suo servizio di abbonamento il vero “cuore” della piattaforma, indipendentemente dall’hardware utilizzato.
Tuttavia, questa scelta porta con sé delle incognite. Se la prossima Xbox non avrà esclusive rilevanti, come farà Microsoft a convincere gli utenti ad acquistare una sua console invece di giocare su PC o PlayStation? Inoltre, con il crescente supporto ai dispositivi concorrenti, l’identità stessa di Xbox potrebbe diventare più fluida e meno legata a un hardware specifico. Phil Spencer non sembra voler soltanto conquistare i giocatori di altre piattaforme, ma pensa che non ci sia troppo vantaggio ad avere tutte le esclusive.
L’assenza di nuove esclusive Xbox nel 2025 rafforza ulteriormente questa sensazione. Paradossalmente, PlayStation potrebbe ricevere più giochi first-party da Microsoft rispetto a quelli sviluppati internamente da Sony, a causa della recente focalizzazione dell’azienda giapponese sui titoli live service. In questo scenario, Xbox potrebbe diventare più un fornitore di contenuti che un vero e proprio ecosistema chiuso, trasformando il suo ruolo nell’industria videoludica.
Se la nuova Xbox verrà lanciata senza un portafoglio di esclusive di peso, la sua riuscita dipenderà interamente da altri fattori: la forza del Game Pass, l’integrazione con il cloud gaming e, potenzialmente, l’introduzione di un dispositivo portatile che possa competere con le soluzioni già presenti sul mercato. Qualunque sia la strada che Microsoft deciderà di percorrere, una cosa è certa: il concetto stesso di console Xbox sta cambiando, e il futuro potrebbe essere molto diverso da ciò a cui siamo stati abituati.
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