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Elon Musk e la lettera d’intenti per l’acquisto di OpenAI

Pochi giorni fa un gruppo di investitori guidato da Elon Musk ha presentato un’offerta da 97,4 miliardi di dollari per l’acquisto di OpenAI, già rifiutata dal CEO Sam Altman con una frecciatina su X, che vede le intenzioni del suo ex collaboratore come un ostacolo alla trasformazione dell’organizzazione da no-profit a for-profit.

Le intenzioni di Elon Musk per l’acquisto di OpenAI

Tramite i documenti legali è stata resa pubblica la lettera d’intenti dell’imprenditore, che rivela tutti i dettagli dell’operazione. L’offerta di Elon Musk ha come data di scadenza il prossimo 10 maggio, ma potrebbe anche chiudersi prima se dovesse esserci uno di questi tre scenari: la firma di un accordo, il rifiuto formale di OpenAI e la decisione congiunta di interrompere le discussioni. Potreste pensare che il secondo di essi si sia già verificato, ma in realtà il rifiuto è arrivato soltanto da Altman e non dal consiglio di amministrazione dell’organizzazione, che sta ancora valutando l’offerta anche se ha dichiarato che non è in vendita.

Elon Musk, OpenAI

Nella lettera si sottolinea poi che il pagamento sarà fatto completamente in contanti, ma c’è anche un altro elemento controverso riguardo, tra le altre cose, i soldi. Musk e i soci richiedono infatti il completo accesso dell’imprenditore richiesta di accesso totale ai libri contabili, ai dati aziendali e persino al personale di OpenAI per esaminare tutti i dettagli dell’organizzazione.

Sebbene si tratti di una prassi abbastanza comune in casi di acquisizione, Musk rimane proprietario di xAi, uno dei concorrenti principali dell’organizzazione di Altman, e quindi l’accesso ai suoi dati sensibili potrebbe tornargli utile anche in caso l’acquisizione non dovesse andare a buon fine.

Chip per Openai

Ma Musk sarebbe disposto a ritirare l’offerta nel caso OpenAI dovesse abbandonare il proposito di diventare un’organizzazione for-profit. Gli avvocati di Altman hanno messo in discussione le motivazioni dell’imprenditore, il quale sostiene comunque che i soldi offerti vadano a favore della OpenAI no-profit, che dovrebbe ricevere un equo valore di mercato per i suoi asset. Alcuni esperti pensano che sia un modo per far lievitare il valore che Altman dovrà pagare per privatizzare l’organizzazione (quindi sarebbe di fatto una sorta di dispetto).

Leggi anche Elon Musk vuole comprare OpenAI per 97,4 miliardi di dollari, ma Sam Altman rifiuta l’offerta.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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