Xiaomi Auto ha sorpreso il settore automobilistico con un’inversione di rotta inaspettata: l’azienda ha raggiunto un accordo con Hyperion Leasing (Tianjin), sussidiaria di Sinomach (China National Machinery Industry), per promuovere l’export di veicoli elettrici verso mercati internazionali chiave. Questa decisione rappresenta un cambio di strategia significativo per il brand, che fino a poco tempo fa aveva dichiarato di non avere intenzione di esportare i propri modelli almeno fino al 2030, concentrandosi esclusivamente sulla Cina. Tuttavia, il crescente successo della Xiaomi SU7, la sua prima e unica auto al momento disponibile, sembra aver accelerato i piani.
Nel 2024, Xiaomi Auto ha venduto oltre 139.000 unità della SU7, superando gli obiettivi previsti. La domanda interna ha portato i tempi di attesa tra le 22 e le 31 settimane, evidenziando una capacità produttiva ancora insufficiente rispetto all’interesse del mercato. Per questo motivo, Xiaomi sta costruendo il suo secondo impianto, denominato F2, che aumenterà la produzione della SU7 e assemblerà anche il prossimo modello YU7, un crossover elettrico.
L’export potrebbe diventare un’opportunità per migliorare la redditività dell’azienda. Secondo CarNewsChina, nel terzo trimestre del 2024, Xiaomi ha perso circa 38.000 yuan (5.250 dollari) per ogni auto venduta in Cina. Tuttavia, la vendita all’estero potrebbe ribaltare questa situazione, considerando che aziende come BYD guadagnano fino a quattro volte di più su ogni unità venduta in Europa rispetto a quelle vendute in patria.
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Hyperion Leasing e il ruolo chiave nell’espansione di Xiaomi
L’accordo tra Xiaomi Auto e Hyperion Leasing (Tianjin) non specifica ancora con precisione quali saranno i primi mercati di riferimento, ma è chiaro che Sinomach fungerà da esportatore per Xiaomi, occupandosi sia della vendita sia dell’assistenza tecnica e della manutenzione nei paesi target. Un indizio sulle possibili destinazioni emerge dalla presenza di Sinomach in Russia, dove già distribuisce i marchi Oting (modelli Nissan ribrandizzati) e Rox Motor (Polestones), con circa 50 concessionarie attive.
Il mercato russo potrebbe quindi essere uno dei primi a ricevere ufficialmente le auto Xiaomi, anche se non è ancora arrivata una conferma ufficiale. Al momento, Xiaomi SU7 viene venduta in Russia e Medio Oriente attraverso canali paralleli, ovvero importazioni non autorizzate dal produttore. Nel 2024, il mercato russo ha rappresentato il 50% di queste vendite, mentre il Medio Oriente ne ha assorbito un altro 30%, con volumi comunque ridotti: solo 179 unità della SU7 sono state acquistate in Russia l’anno scorso.
Con l’ingresso di un partner istituzionale come Sinomach, Xiaomi potrebbe finalmente lanciare la sua espansione internazionale in maniera strutturata e regolamentata, anticipando il piano iniziale che vedeva il debutto oltre confine solo tra qualche anno. Resta da vedere quali saranno i mercati prioritari e come l’azienda affronterà la concorrenza sempre più agguerrita nel settore delle auto elettriche.
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