La crescente domanda di potenza computazionale per l’intelligenza artificiale sta spingendo OpenAI a ridurre la sua dipendenza dalle GPU di NVIDIA, e il primo grande passo in questa direzione è lo sviluppo di un chip AI proprietario. Secondo un recente rapporto di CNBC, l’azienda dietro ChatGPT ha già compiuto progressi significativi nella progettazione del suo primo processore dedicato all’intelligenza artificiale, con la finalizzazione del design prevista nei prossimi mesi.
Se tutto procederà secondo i piani, OpenAI potrebbe inviare il chip a TSMC per la fase di tape-out già nella prima metà del 2025. Questo processo, che segna il passaggio dal progetto alla produzione, durerà circa sei mesi e costerà milioni di dollari. Tuttavia, OpenAI potrebbe accelerare i tempi pagando un premio extra a TSMC, anche se non c’è alcuna garanzia che il primo tape-out sia privo di problemi. In caso di errore, il processo andrebbe ripetuto, aumentando ulteriormente i costi e i tempi di sviluppo.
L’iniziativa segna una svolta importante per OpenAI, che finora ha fatto ampio affidamento sulle GPU di NVIDIA, leader del settore con le sue soluzioni basate su High Bandwidth Memory (HBM) e architetture ottimizzate per il machine learning. Se riuscisse a sviluppare un chip efficace, l’azienda potrebbe non solo abbattere i costi legati all’acquisto di hardware di terze parti, ma anche ottimizzare le prestazioni dei propri modelli di intelligenza artificiale.
![chip ai proprietari openai](https://www.drcommodore.it/wp-content/uploads/2025/02/chip-ai-proprietari-openai-1024x576.jpg)
Dalla progettazione alla produzione: la roadmap di OpenAI
Il chip AI di OpenAI, il cui nome non è ancora stato rivelato, avrà inizialmente funzionalità limitate e sarà principalmente dedicato all’addestramento e all’esecuzione dei modelli AI sviluppati dall’azienda. Tuttavia, la portata del progetto potrebbe espandersi rapidamente, a seconda del numero di unità che OpenAI deciderà di produrre. Secondo le indiscrezioni, la produzione in larga scala dovrebbe partire nel 2026, con TSMC che utilizzerà la sua tecnologia a 3 nanometri per realizzare il processore.
Il chip sarà basato su un’architettura systolic array, una soluzione già adottata nei processori AI più avanzati, e sfrutterà la memoria HBM, componente chiave anche nelle schede grafiche di NVIDIA. Un aspetto interessante è la collaborazione con Broadcom, che starebbe assistendo nella progettazione del chip, anche se non è chiaro in che misura la società stia contribuendo al progetto. La divisione responsabile è guidata da Richard Ho, e il team di sviluppo è stato recentemente ampliato fino a 40 ingegneri specializzati.
Se il progetto dovesse andare in porto senza intoppi, OpenAI potrebbe rivoluzionare il settore dell’intelligenza artificiale generativa, riducendo la sua dipendenza da NVIDIA e aumentando il controllo sulla propria infrastruttura tecnologica. L’adozione di soluzioni proprietarie rappresenterebbe anche un vantaggio strategico, permettendo all’azienda di sviluppare chip ottimizzati su misura per i propri modelli AI, con un impatto diretto su prestazioni ed efficienza energetica.
![chip openai](https://www.drcommodore.it/wp-content/uploads/2025/02/chip-openai-1024x576.jpg)