Il panorama delle telecomunicazioni in Italia è in fermento, con Iliad e CVC Capital Partners che stanno valutando possibili operazioni su Telecom Italia (TIM). Entrambi gli attori sembrano interessati alla storica compagnia italiana, ma con strategie profondamente diverse.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il fondo CVC è in trattative per acquisire la quota del 23,75% di Vivendi in TIM, un primo passo per ottenere un maggiore controllo della compagnia e, in prospettiva, preparare il terreno per un’eventuale fusione con Iliad Italia. L’operatore francese, dal canto suo, punta a un’operazione cartacea, ovvero una fusione della propria divisione italiana con TIM Consumer, con l’obiettivo di ottenere il 35% senza dover lanciare un’OPA (offerta pubblica di acquisto).
L’interesse di Iliad per il mercato italiano non è una novità. Già in passato l’azienda aveva tentato di acquisire Vodafone Italia, operazione che non è andata a buon fine. Il fondatore Xavier Niel ha affidato il monitoraggio delle opportunità italiane alla banca d’investimento Lazard, e ora l’attenzione sembra essere concentrata su TIM, nonostante le difficoltà politiche ed economiche legate all’operazione.
![tim tra iliad e cvc](https://www.drcommodore.it/wp-content/uploads/2025/02/tim-tra-iliad-e-cvc-1024x576.jpg)
Il ruolo del governo e le incognite politiche
L’ingresso di Iuno dei due acquirenti interessati rappresenterebbe una svolta per il settore, ma non è un’operazione priva di ostacoli. Il governo italiano sta seguendo da vicino la vicenda e appare diviso sulle possibili soluzioni. Da un lato, una parte dell’esecutivo vede Iliad come un’opzione vantaggiosa per preservare l’integrità industriale di TIM e garantire la sicurezza occupazionale per i 17.000 dipendenti della compagnia. Dall’altro, alcuni esponenti preferirebbero una soluzione che mantenga TIM sotto il controllo italiano, magari coinvolgendo Poste Italiane.
Secondo alcune ricostruzioni, Poste potrebbe acquisire il 9,8% attualmente detenuto da CDP (Cassa Depositi e Prestiti), senza puntare a una fusione ma attraverso una joint venture commerciale. L’idea sarebbe quella di integrare i servizi digitali, la connettività e i pagamenti elettronici, sfruttando la rete capillare di Poste, che conta 12.800 uffici e 35 milioni di clienti.
Al momento, nessuno scenario sembra condurre a un’OPA su TIM, poiché né Iliad né CVC sembrano disposti a portare avanti un’offerta pubblica di acquisto. Tuttavia, i colloqui proseguono e il futuro di TIM rimane incerto. Se da un lato l’interesse di Iliad potrebbe portare a una maggiore competitività sul mercato, dall’altro la presenza di CVC potrebbe significare una progressiva dismissione delle attività core dell’azienda. In entrambi i casi, il governo avrà un ruolo cruciale nel determinare il futuro della compagnia e dell’intero settore delle telecomunicazioni in Italia.
![tim iliad](https://www.drcommodore.it/wp-content/uploads/2025/02/tim-iliad-1024x576.jpg)