Lo scorso weekend il PlayStation Network si è “preso una pausa“: il servizio di PlayStation è andato offline alle 1:00 della notte tra il 7 e l’8 febbraio, ed è rimasto in quello stato per quasi 24 ore, causando numerosi disagi a giocatori PC, PS4 e PS5 sparsi per tutto il globo in quanto impossibilitati a usare giochi, salvataggi in cloud e messaggi.
Il PlayStation Network è tornato online ieri, ma Sony non ha spiegato perfettamente le cause dietro i disservizi
Dopo un gran silenzio, Sony ha comunicato il ritorno online del servizio all’1:00 della notte tra sabato e domenica (anche se alcuni avevano testimoniato un suo ritorno già alle 22:30 di sabato), ma non ha spiegato qual è stata la causa dei disservizi. Infatti nel suo primo messaggio riguardante l’accaduto, l’azienda giapponese si è limitata a comunicare il ritorno del servizio e a includere un link che rimanda a una pagina che comunica lo stato del PSN, non chiarendo se i disguidi siano stati causati da un attacco hacker o da una manutenzione programmata. In un post arrivato successivamente sull’account AskPlayStation, ha dichiarato che il tutto sarebbe dovuto a un “problema operativo“, senza dire che cosa l’abbia causato.
Sono molti gli utenti del servizio che hanno temuto ci fosse stato un attacco hacker ai danni del PlayStation Network e che i loro dati fossero finiti nelle mani di persone sbagliate. E le dichiarazioni di Sony non hanno proprio contribuito a calmare gli animi delle persone. Probabilmente l’azienda sta ancora indagando sulla faccenda, ma visto il suo modus operandi, non si sa quanto ci si possa aspettare una spiegazione migliore di quelle date.
Nei commenti ai post, i clienti hanno preteso subito una certa forma di risarcimento da parte dell’azienda, che si è concretizzato in 5 giorni di utilizzo extra per il servizio PlayStation Plus. Risarcimento che, manco a dirlo, non ha soddisfatto praticamente nessuno e ha aizzato ancora di più i clienti contro l’azienda.
