In questi giorni l’intera community è indaffarata a parlare del capitolo 1138 di One Piece, e non potrebbe essere altrimenti, dato che ha aggiunto un ulteriore livello di profondità al già vasto universo narrativo dell’opera, rivelando l’esistenza di antichi risvolti storici legati a potenti entità conosciute come Dei. Queste divinità sembrano aver giocato un ruolo cruciale nelle epoche passate del mondo di Eiichiro Oda, sollevando interrogativi sulle loro connessioni con i Frutti del Diavolo e sulla possibilità che esistano altri frutti “divini”.
Con la rivelazione dell’Hito Hito no Mi, modello: Nika, nel corso della saga di One Piece, Eiichiro Oda ha completamente rivoluzionato il modo in cui i fan interpretano i Frutti del Diavolo. Questo frutto non è semplicemente una fonte di potere, ma un simbolo: l’incarnazione del Dio del Sole, Nika, figura mitologica associata alla gioia, alla liberazione e alla speranza. Ma se esiste un Frutto legato al Dio del Sole, è ragionevole ipotizzare che possano esistere altri Frutti legati alle divinità menzionate nel murale del capitolo 1138: il Dio della Foresta, il Dio del Mare, il Dio della Terra e, nonostante non sia esplicito, il possibile Dio della Luna.
Questi Frutti potrebbero essere manifestazioni di altre idee e forze primordiali, rendendo il pantheon di One Piece ancora più vasto e complesso e confermando il loro impatto con il mondo, presente sin dall’arco di Skypeia. In questo articolo, analizzeremo il possibile significato di questi Frutti divini e il loro potenziale impatto sulla storia, esplorando anche i paradossi che potrebbero derivarne, in particolare nel caso del Dio del Mare.
Il Dio della Foresta: il Frutto della Natura
Il Dio della Foresta è descritto nel murale come una figura che “sparge demoni”, un riferimento che potrebbe essere legato alla creazione dei Frutti del Diavolo, visti come manifestazioni dei desideri umani. Questo suggerisce che il Dio della Foresta rappresenti la forza vitale e la crescita della natura.
Un ipotetico Frutto del Diavolo legato al Dio della Foresta potrebbe concedere il controllo totale sugli ecosistemi: la capacità di far crescere intere foreste, rigenerare la vita o manipolare la vegetazione per attaccare e difendere. Questo Frutto potrebbe rappresentare la ciclicità della vita e della morte, un contrappeso naturale al potere distruttivo del Dio del Mare.
La figura più vicina alla descrizione ipotetica di questi poteri è l’Ammiraglio Ryokugyu, presentato come manipolatore della vegetazione stessa, ma se pensiamo alla descrizione che vede il Dio della Foresta come qualcuno che crea i Demoni, potrebbe non essere specificatamente un potere per creare Frutti del Diavolo, ma proprio figure demoniache dai poteri e dalla vitalità inspiegabili. Questa persona potrebbe essere tranquillamente Imu, dato che gli Astri di Saggezza hanno dimostrato di avere poteri non facilmente categorizzabili come Paramisha, Zoan o Rogia normali.
Il Dio del Mare (o della Pioggia): il Frutto della Tempesta
Il Dio del Mare (spesso associato anche alla pioggia) rappresenta la forza indomabile degli oceani e del clima. Un Frutto del Diavolo legato al Dio del Mare potrebbe concedere il dominio sulle acque, il controllo delle maree e la capacità di evocare tempeste devastanti, considerando l’associazione alla distruzione che viene fatta dal murale in merito a questo Dio.
Tuttavia, questa possibilità solleva un interessante paradosso: chi consuma un Frutto del Diavolo perde la capacità di nuotare e diventa vulnerabile proprio al mare. Questo contrappunto potrebbe essere intenzionale, rafforzando l’ironia che un potere così immenso è anche proibito. Inoltre, il Dio del Mare potrebbe rappresentare una forza antagonista ai Frutti del Diavolo stessi, simbolizzando l’equilibrio naturale che si oppone all’uso sconsiderato di tali poteri.
Nello specifico, non rivediamo in nessun personaggio questi poteri. Shirahoshi è l’arma ancestrale Poseidon, che le dà il controllo sui Re del Mare, ma qualsiasi altra abilità marina potrebbe essere considerata semplicemente una dote innata della razza degli uomini pesce. Eppure, anche in questo caso, Imu rappresenta un plausibile possessore di un frutto simile, se consideriamo il messaggio di Vegapunk dove anticipa un mondo sommerso dall’acqua in futuro e i trascorsi che hanno portato all’innalzamento dei livelli del mare.
Il Dio della Terra: il Frutto della Stabilità
Il Dio della Terra è forse il meno esplorato, ma potrebbe rappresentare la stabilità, la forza fisica e il legame con il suolo. Un Frutto del Diavolo legato al Dio della Terra potrebbe conferire la capacità di manipolare il terreno, creare terremoti o costruire strutture dalla roccia. Questo Frutto potrebbe incarnare il potere delle fondamenta del mondo, opponendosi al Dio del Mare, che rappresenta il cambiamento costante e la distruzione.
Qui la scelta dell’interprete è davvero un grosso interrogativo. Manipolazione del terreno e lo scatenare terremoti sono poteri ben conosciuti, quest’ultimo passato da Barbabianca a Barbanera con un metodo ancora oggi misterioso. Che Barbanera fosse a conoscenza del potere del Gura-Gura e il suo piano fosse proprio quello di ottenerlo a tutti i costi? Se così fosse, il potenziale di Barbanera sarebbe ancora più elevato di quanto non lo è in questo momento, avendo tra le mani un possibile Frutto Divino.
Il Dio della Luna: il Frutto del Mistero
Sebbene non esplicitamente menzionato nel murale del capitolo 1138, il simbolismo della Luna è stato un elemento ricorrente in One Piece, specialmente durante l’arco di Skypiea. La Luna è collegata ai Lunariani, agli Skypieani e alla tecnologia antica, per cui è lecito pensare abbia un collegamento tremendamente importante con la storia raccontata nel murale e a un possibile Dio, che fungerebbe da contrappeso al Dio del Sole, completando il dualismo tra luce e oscurità che attraversa tutta la storia di One Piece.
L’ipotetico Frutto del Diavolo potrebbe dare al suo possessore l’abilità di manipolare l’energia lunare, influenzare le maree o alterare la percezione della realtà. Vegapunk nel suo messaggio ha raccontato dell’innalzamento delle maree e i fan hanno supposto fosse per l’utilizzo della potente arma che ha annientato il Regno di Lulusia, ma in realtà potrebbe essere un potere lunare in grado letteralmente di controllare le sorti del mondo.
Anche in questo caso, l’idea generale è che sia proprio Imu a possedere questo Frutto, considerando quanto il Governo Mondiale si sia impegnato per fermare il messaggio di Vegapunk e rivelare quelle che sembrano essere le malefatte di questo misterioso personaggio. Attenzione, però, anche ad Eneru in questo contesto, dato che l’arca Maxim da lui creata è molto simile a quelle viste nel murale, implicando un suo collegamento sorprendente con la storia del mondo di One Piece o semplicemente un legante per introdurre un’entità lunare, finora mai vista nei suoi brevi racconti sul Fairy Vearth (la Luna stessa).
Un Pantheon Divino di Frutti
Ognuno di questi Frutti potrebbe incarnare un aspetto fondamentale del mondo di One Piece, riflettendo i desideri e le paure degli esseri umani durante le varie epoche. La combinazione di queste divinità suggerisce un pantheon mitologico che potrebbe spiegare l’origine dei Frutti del Diavolo e il loro legame con il mondo:
- Dio del Sole (Libertà e Gioia): Hito Hito no Mi, modello: Nika.
- Dio della Foresta (Vita e Creazione): Frutto ipotetico che manipola la natura.
- Dio del Mare (Distruzione e Potenza): Frutto che controlla gli oceani.
- Dio della Terra (Stabilità e Forza): Frutto che manipola il terreno.
- Dio della Luna (Mistero e Equilibrio): Frutto che rappresenta l’oscurità e la trasformazione.
L’introduzione di altri Frutti Divini amplierebbe ulteriormente la portata di One Piece, portando la trama a una dimensione mitologica senza precedenti. Luffy, come incarnazione del Dio del Sole, potrebbe affrontare avversari che incarnano gli altri dei, rendendo la battaglia finale non solo uno scontro fisico, ma una lotta tra ideali opposti. Con i frammenti di storia antica e le rivelazioni sui Frutti del Diavolo, Oda sembra costruire un mondo in cui passato e futuro si intrecciano, e dove ogni potere racchiude un significato più grande. Se questa teoria si rivelasse corretta, il confronto finale sarà un evento epocale che cambierà radicalmente il modo in cui vediamo le opere manga.