Il caso legato ad Aoba Shinji (46 anni), imputato nell’incidente dell’incendio alla Kyoto Animation del 2019, ha appena ricevuto un nuovo aggiornamento: la condanna a morte è stata ora ufficialmente confermata. Il 27 gennaio 2025, Aoba ha deciso di ritirare il suo appello presentato in questo periodo nel 2024, inviando un documento in tal senso alla Corte d’Appello di Osaka, che ha ufficializzato la notizia il giorno seguente, il 28 gennaio. Con il ritiro dell’appello da parte dell’imputato, la sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Kyoto, è diventata definitiva.
Il tribunale di Kyoto, in un processo con giuria, aveva condannato Aoba all’ergastolo, ritenendolo pienamente capace di intendere e volere e riconoscendo che l’azione fosse stata pianificata con premeditazione. Nonostante ciò, il condannato aveva fatto appello, contestando la sua responsabilità penale e sostenendo l’incostituzionalità della pena capitale, chiedendo la revisione della sentenza. La decisione di ritirare l’appello, tuttavia, ha reso la condanna definitiva.
La prassi legale in Giappone
Stando a quanto riportato in merito dal portale giapponese Asahi, il sistema legale giapponese prevede che, in casi di pena capitale, l’imputato possa ritirare l’appello, ma in alcuni casi i legali di difesa hanno contestato la validità di tale ritiro. Nel 1995, la Corte Suprema aveva dichiarato nullo un caso simile, sostenendo che l’imputato fosse stato in uno stato mentale alterato dalla “sorpresa” della sentenza di morte. Un altro caso rilevante del 2015 ha visto la Corte d’Appello di Osaka accogliere un ritiro di appello ma con riserve sulla validità del procedimento, soprattutto quando ci sono questioni relative alla capacità dell’imputato di comprendere pienamente le implicazioni legali.
Nel caso di Aoba, tuttavia, la decisione di ritirare l’appello ha consolidato la condanna. L’imputato, accusato di aver ucciso 36 persone e ferito gravemente altre 34, ha agito nel luglio del 2019 quando ha appiccato il fuoco ai piani superiori degli uffici della Kyoto Animation, provocando una tragedia che ha scosso profondamente non solo il Giappone ma anche la comunità internazionale. La condanna alla pena capitale di Aoba è arrivata dopo che la corte ha accertato che l’atto fosse stato deliberatamente progettato, con il perpetratore che aveva precedentemente cosparso i dipendenti dell’azienda con benzina prima di dar fuoco alla struttura.