Al netto di tutto ciò che è accaduto al titolo in senso stretto, il fallimento di Concord è stato certamente un evento emblematico per tutta l’industria. Parliamo di un estremo, un momento in cui, in questo lungo periodo di incertezza che sta colpendo il mondo videoludico, è emerso finalmente un dato incontrovertibile, dalla lettura immediata: il pubblico non è stato per nulla colpito da ciò che il gioco proponeva. E il disastro è arrivato puntuale, esattamente come ci si aspettava dai primi dati delle beta e dai commenti ai trailer.
Concord era esponente di una formula di gioco (live-service) che ha trovato il suo spazio in alcuni contesti, ma in altri fatica ad attecchire, e a quanto pare anche gli stessi sviluppatori non sanno bene se adottare tale formula come idea di business. Sony, fino a diversi mesi fa, era molto convinta: ha puntato molto su Concord e sui live-service, al punto da averne altri in cantiere pronti ad approdare sulla propria console. Oggi, invece, l’azienda sembra stia riconsiderando interamente i propri piani per il futuro, al punto da cancellare due live-service in sviluppo secondo Jeff Grubb.
Jeff Grubb ha dichiarato che Sony fosse “scioccata dal fallimento di Concord”
Nel cambiamento massivo dei suoi piani per il futuro, Sony dovrebbe star ridefinendo le priorità rispetto ai first-party in uscita. Come detto, due live-service in sviluppo presso Bend Studio e Bluepoint sembrano essere arrivati al capolinea. Uno dei due giochi, tra l’altro, era un live-service basato su God of War. Non solo: per il momento, chi sta sviluppando un titolo basato su questa formula troverà molte difficoltà a pubblicare con Sony.
Insomma, un cambio di rotta estremamente importante, segno del fatto che il fallimento di cui sopra sia stato praticamente traumatico. Ciò che colpisce, però, è che il pubblico non sembra “scioccato” da ciò che è avvenuto, anzi. Questo potrebbe palesare il fatto che ci sia stato un momento di distanza tra i giocatori e la proposta Sony, rendendo domanda e offerta quasi parallele. Speriamo, dunque, che si possa ritrovare un idillio, e che l’azienda possa ritrovare la giusta formula per il futuro.