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Per IlGiornale, Nvidia è l’ossessione dei gamer, definiti polli che non vedono oltre i 30 FPS

Non è un segreto che quando si parla di tecnologia e gaming, i toni polemici attirino molta attenzione. Lo sa bene IlGiornale, che ha pubblicato un articolo in cui critica apertamente i gamer e il loro presunto “spreco” nel rincorrere tecnologie sempre più avanzate, come quelle offerte da Nvidia. Il pezzo sostiene che l’occhio umano non riesca a percepire più di 25-30 FPS e che, di conseguenza, l’ossessione per le alte prestazioni sarebbe inutile, se non ridicola.

Ma è davvero così? No, e non serve essere scienziati per capirlo. Prima di tutto, il confronto tra un film e un videogioco è piuttosto fuori luogo. I film sono progettati per essere visti a una certa velocità, sfruttando tecniche come il motion blur per ingannare l’occhio e rendere il movimento fluido anche a 24 FPS. I videogiochi, invece, generano ogni fotogramma in tempo reale e reagiscono agli input del giocatore. Questo significa che più FPS non solo migliorano l’esperienza visiva, ma anche la precisione e la reattività, aspetti fondamentali nel gaming, soprattutto competitivo.

Inoltre, l’affermazione secondo cui l’occhio umano non può percepire più di 30 FPS è stata smentita da numerosi studi. Sebbene non “vediamo” i fotogrammi come farebbe una macchina fotografica, il nostro cervello elabora il movimento in modo più fluido quando gli FPS aumentano. Perché allora ci fermiamo spesso ai 30 FPS nei contesti “standard”? Perché, in passato, era sufficiente. Ma i tempi cambiano, e oggi la tecnologia ci permette di vedere e fare molto di più.

Progresso Tecnologico NVidia

Nvidia e il progresso tecnologico: perché serve andare oltre

L’articolo di IlGiornale non si limita a criticare i gamer, ma sembra anche voler sminuire il ruolo di aziende come Nvidia, suggerendo che le loro innovazioni siano un inutile spreco di risorse. Questo è un errore di prospettiva. Nvidia, oltre a essere leader nel settore delle schede grafiche, è all’avanguardia in ambiti come l’intelligenza artificiale, la simulazione e persino la ricerca medica. Dire che “non serve processare più di 30 FPS” equivale a dire che non serve il progresso, un concetto che suona assurdo nel mondo di oggi.

È curioso come l’articolo paragoni i gamer a polli, citando il fatto che alcuni animali percepiscono il flicker delle lampadine a 50 Hz mentre noi no. Ma questo cosa dimostra? Nulla, se non che la visione umana è diversa da quella animale. La verità è che chi investe in tecnologia non lo fa per “spreco”, ma perché sa che il futuro si costruisce così. I gamer, lungi dall’essere polli, sono spesso i primi a spingere per nuove innovazioni che poi trovano applicazione anche in altri ambiti.

L’articolo de IlGiornale, a nostro parere, punta a provocare, ma lo fa basandosi su concetti che la scienza e la tecnologia hanno ormai superato. I gamer non sono polli e i 30 FPS non sono un limite biologico. Sono una convenzione, utile nel passato, ma irrilevante nel presente e nel futuro. Nvidia e altre aziende del settore non vendono illusioni, ma innovazione. E se questo dà fastidio, forse è solo perché il cambiamento spaventa.

L'occhio supera i 30 FPS

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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