Negli ultimi giorni, la scena dei videogiochi ha assistito a una delle faide più inaspettate: quella tra il popolare streamer Asmongold e Elon Musk. La controversia è nata dopo accuse di boosting rivolte al CEO di Tesla e SpaceX per le sue prestazioni in Path of Exile 2, culminando in insulti, fughe di messaggi privati e recriminazioni pubbliche. Ma quali sono le origini dello scontro?
Elon Musk, noto per il suo amore per i videogiochi, è stato spesso al centro dell’attenzione per le sue dichiarazioni sulle sue abilità. In passato, aveva raccontato di essere un “main Torbjorn” durante i tempi d’oro di Overwatch e di aver battuto record importanti in Diablo 4. Tuttavia, le sue recenti performance in Path of Exile 2 hanno sollevato dubbi tra i giocatori, inclusi creatori di contenuti di alto profilo che hanno notato incongruenze nel suo gameplay.
Tra questi, Asmongold è stato particolarmente esplicito nelle sue critiche, affermando che era evidente che Musk stesse condividendo il suo account con qualcun altro. Il 15 gennaio, Musk ha smesso di seguire lo streamer su X (precedentemente Twitter), suscitando ulteriore clamore. “Non puoi arrabbiarti con me per averlo detto,” ha dichiarato Asmongold in diretta. “Era così ovvio. Tutti ne stavano parlando!”
Messaggi privati e insulti pubblici: lo scontro tra Asmongold ed Elon Musk si intensifica
In risposta alle accuse, Elon Musk ha deciso di rendere pubblici alcuni messaggi privati scambiati con Asmongold, accusandolo di non essere indipendente e di dover “chiedere il permesso al suo capo prima di fare qualsiasi cosa”. Questa fuga di messaggi, rimossa ora dai social ha scatenato una serie di reazioni, ma ciò che ha colpito di più lo streamer sono stati i commenti di Musk sulle sue abilità nei videogiochi.
“Non c’è altro modo di dirlo, ma, mentre Asmon è bravo nel commentare ironicamente e prendersi gioco delle persone, NON è altrettanto bravo sui videogiochi,” ha scritto Musk su X in un altro post ora cancellato, insinuando che lo streamer sia più bravo a fare sarcasmo che a giocare. Quest’ultimo ha risposto con indignazione con un altro post, dichiarando: “Pubblicare i miei messaggi privati è una cosa, ma questo è assolutamente fuori luogo.”
Elon Musk, tuttavia, non sembra intenzionato a fermarsi. Ha scherzato sull’intera questione, sostenendo ironicamente di avere un “alter-ego cinese” che gioca per lui e dichiarando di avere molte altre prove per rispondere alle critiche. Al momento, lo scontro sembra lontano dalla conclusione. Musk continua a difendere le sue capacità di gioco e a minimizzare le accuse di boosting, mentre Asmongold, supportato da una vasta community, non nasconde il suo disappunto per come la vicenda è stata gestita.
Agli occhi delle persone esterne, questo “scontro” risulta essere sia intrattenente e divertente, che curioso, in quanto sono figure accomunate unicamente dalla passione per streaming e videogiochi, chi più dell’altro. Se da una parte la faida ha generato discussioni (e anche polemiche), dall’altra ha catalizzato l’attenzione sulla scena dei videogiochi competitivi, sottolineando ancora una volta l’importanza di autenticità e trasparenza in un’era in cui il gaming è sotto gli occhi di tutti.
