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Meta annuncia lo stop al fact-checking sui suoi social: “È tempo di tornare alle nostre radici”

Ormai mancano circa due settimane all’insediamento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, e tutte le principali aziende americane si stanno adeguando al suo arrivo. Meta, ad esempio, ha annunciato che rimuoverà dai suoi social tutti i fact-checker per non limitare più la libertà di parola, seguendo in un certo senso l’esempio del rivale X/Twitter.

È tempo di tornare alle nostre radici per quanto riguarda la libertà d’espressione” ha scritto il CEO Mark Zuckerberg nel suo post su Instagram e Facebook inerente al suo annuncio. Nel video allegato, Zuckerberg cita il suo discorso a Georgetown di 5 anni fa in cui aveva parlato dell’importanza di proteggere la libertà di parola, riconoscendo però che in quest’ultimo decennio siano successe tante cose, con i governi che hanno spinto per censurare diversi contenuti online.

Mark Zuckerberg annuncia novità per i social di Meta

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Neanche il suo staff di moderatori è riuscita a coprire tutti i contenuti considerati scomodi, e persino i filtri che segnalano i contenuti contro le regole hanno commesso alcuni errori. In parte perché anche i fact-cheecker “sono stati troppo influenzati dalla politica”. Quindi adesso per Meta è arrivato il momento di semplificare le sue regole, rimuovendo prima di tutto i fact-checker per sostituirli con le note della community a partire dagli Stati Uniti nei prossimi mesi.

Ma ci sono altre novità in arrivo. Su Instagram e Facebook sarà poi possibile parlare liberamente su diverse argomenti come l’immigrazione e il sesso di una persona, in modo che tutti possano esprimere nuovamente la propria opinione. Quanto ai filtri per i contenuti, saranno aggiornati in modo che si concentrino soltanto sull’individuazione di contenuti che potrebbero costituire una severa violazione del regolamento. Per i contenuti che rappresentano invece una violazione più leggera, lo staff aspetterà le segnalazioni da parte degli utenti. Infine verrà dato nuovamente lustro ai contenuti politici, in quanto alcuni hanno chiesto espressamente di vederli.

Meta

Il Wall Street Journal sostiene che questa decisione di Zuckerberg sia stata presa per il piano di costruire un legame costruttivo con Trump. Non a caso il CEO di Meta ha criticato pure l’amministrazione Biden ae ha sottolineato che lavoreranno con Trump, e poco tempo fa ha donato pure un milione di dollari al suo insediamento. Sono arrivate poi anche accuse rivolte all’Unione Europea, che secondo lui “ha un crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura“.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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