Robert Eggers, regista visionario noto per capolavori come The Witch e The Lighthouse, sta riscuotendo enorme successo con il suo nuovo film, Nosferatu. Ma dietro questa ennesima vittoria, si nasconde un progetto che non vedrà mai la luce: una sua personale versione di Frankenstein. In una recente intervista, Eggers ha raccontato candidamente del suo tentativo fallito di dare vita a uno dei mostri più iconici della letteratura e del cinema.
Meglio Nosferatu
Tutto è iniziato con un impulso emotivo: la nascita del figlio del regista. “C’era questa spinta inconscia di creare qualcosa, probabilmente legata all’essere diventato padre,” ha spiegato Eggers. Così, ha iniziato a scrivere una sceneggiatura ispirata al romanzo di Mary Shelley. Ma, dopo appena due settimane, il sogno si è trasformato in un incubo creativo: “Mi sono fermato. Era impossibile. Dopo averci provato, mi sono reso conto che faceva schifo.” Come leggiamo via Comic Book.
Del Toro prende il testimone
Nonostante il fallimento, Eggers ha dichiarato di essere entusiasta per la versione di Frankenstein attualmente in lavorazione da Guillermo Del Toro, un regista che ha dimostrato di saper dare anima e profondità emotiva ai suoi “mostri”. “So che lui farà un lavoro straordinario,” ha detto Eggers, riconoscendo che la sensibilità di Del Toro potrebbe portare Frankenstein verso territori nuovi e inaspettati.
L’autocritica di un perfezionista
Eggers non è nuovo a progetti accantonati. Ha ricordato anche una sceneggiatura medievale scritta anni fa e recentemente riletta: “C’è del buono, ma si vede che era roba da regista alle prime armi.” Eppure, questa capacità di riconoscere i propri limiti è ciò che lo rende uno dei cineasti più apprezzati. Per Eggers, non basta girare un film: bisogna creare qualcosa di unico e necessario.
Il vero capolavoro? Nosferatu
Fortunatamente, Eggers ha investito il suo talento in un progetto che inseguiva da anni. Nosferatu, remake del classico del 1922, ha richiesto quasi un decennio per arrivare al cinema, ma il risultato è già stato accolto come un capolavoro. “Volevo che fosse il meglio di quello che ho mai fatto,” ha spiegato il regista, e a giudicare dalle recensioni, sembra esserci riuscito.
A ciascuno il suo Frankenstein
Anche se non vedremo mai un Frankenstein firmato Eggers, la sua scelta di lasciar perdere dimostra che a volte i registi sanno quando un’idea non è destinata a funzionare. Forse non era il suo film da raccontare, ma i fan dell’horror possono stare tranquilli: tra Eggers e Del Toro, il genere è in ottime mani e forse con è stato questo a dare la forza necessaria a Nosferatu.