Siamo ormai agli sgoccioli di questo 2024 e come di consueto è arrivato il tempo di tirare le somme di un’annata che ha saputo regalarci anime di incredibile fattura, destinati ad essere ricordati anche nei prossimi anni, ma anche tante delusioni ed occasioni mancate che hanno fatto storcere il naso a buona parte degli appassionati di animazione giapponese.
Questa flop 5 degli anime più deludenti del 2024, come suggerisce il titolo, si riferirà principalmente a quei titoli che nello specifico hanno disatteso le aspettative e l’hype che attorno ad essi si era generato; non necessariamente quei tipici titoli underground mediocri o addirittura pessimi che si trovano in ogni stagione e che giusto una dozzina di persone ha avuto il (dis)piacere di guardare.
Inoltre, come ultimo paletto per questa classifica, non verranno presi in considerazione gli anime iniziati nel 2023 e proseguiti/conclusi nel 2024 ed i lungometraggi.
È doveroso ricordarvi che la presente lista è puramente soggettiva. Le divergenze d’opinione sono più che benvenute e anzi vi invitiamo a farci sapere la vostra.
Inoltre cercheremo di essere il più vaghi possibile, così da fornire un quadro generale “a grandi linee” e ridurre al minimo indispensabile il rischio di spoiler.
Ci teniamo a specificare, infine, come sia fisicamente impossibile la visione delle dozzine e dozzine di opere proposte in quest’annata, indi per cui alcuni titoli “meritevoli” di menzione potrebbero non aver fatto parte delle nostre esperienze in questo 2024. Quindi, bando alle ciance.
AVVERTENZA: questo articolo potrebbe contenere lievi spoiler sugli anime trattati
Menzione (dis)onorevole: Metallic Rouge
Riteniamo fosse doverosa una menzione (dis)onorevole nei confronti di Metallic Rouge, titolo sbandierato e pubblicizzato come il progetto per il venticinquesimo anniversario di Studio Bones. Ciò non fece altro che creare grosse aspettative attorno a quest’anime; d’altronde si parla di una colonna portante dell’industria come Bones ed un quarto di secolo di attività è una ricorrenza estremamente importante.
In molti appassionati, quindi, si aspettavano che lo studio fondato nell’ottobre 1998 da Hiroshi Ōsaka, Toshihiro Kawamoto e Masahiko Minami avrebbe avuto premura di dare una certa priorità a questo anime ponendo passione, anima e valore artistico dietro ad un progetto partorito appositamente per omaggiare un’evenienza di questo calibro. Sfortunatamente ciò non è avvenuto e, anzi, si potrebbe quasi dire che sia accaduto il contrario.
L’umanità, dopo essere emersa vittoriosa contro una specie aliena riferita come “Gli Usurpatori” tramite l’utilizzo di androidi da combattimento chiamati Neans, ha colonizzato il pianeta Marte e sta godendo della pace postbellica. Nonostante abbiano adempiuto al proprio compito di soldati, i Neans vengono trattati come cittadini di seconda classe rispetto agli umani e subiscono sfruttamenti e abusi di vario tipo.
In questo panorama tuttavia i Proto-Neans, in grado di manifestare armature metalliche dai poteri sovrannaturali, minacciano il genere umano. Sarà compito delle protagoniste Rouge Redstar e Naomi Orthmann eliminare i 9 Proto-Neans e mantenere la pace.
Diretto da Motonobu Hori (Carole & Tuesday, Super Crooks) e sceneggiato da Toshizo Nemoto e Yutaka Izubuchi, Metallic Rouge sarebbe dovuto essere un highlight dell’intera vita produttiva di Studio Bones, con scene d’azione al cardiopalma, grandi nomi dell’industria ad occuparsi dell’apparato tecnico ed una solida struttura narrativa in grado di contenere il tutto. Il prodotto finale, tuttavia, risulta essere l’esatto opposto di quanto le premesse facessero sperare.
La trama ha un incipit interessante, ma nel voler costruire un mondo narrativo ampio e profondo finisce col perdersi in un bicchier d’acqua già nei primi episodi; già dal 4° l’alone di mistero perde il suo fascino e la scrittura inizia a fare acqua da tutte le parti, portando così ad una parte centrale e ad una conclusione insipide e senza mordente.
Il comparto tecnico va di pari passo con quanto detto poc’anzi: un più che discreto livello di regia, animazione e direzione artistica nei primi 3/4 episodi, ma da quel punto in poi la produzione collassa vistosamente fino ad arrivare alla 2′ metà dell’opera dove, a parte qualche sequenza di una manciata di secondi qua e la, ogni puntata fatica addirittura a guadagnarsi l’aggettivo di “mediocre”.
Un vero peccato, perchè le premesse ed il potenziale c’erano tutti. Sfortunatamente la produzione dello show non è riuscita a reggere per tutta la messa in onda ed il trovarsi, nella stagione invernale 2024, a metà tra due titoli di punta di Bones come Bungo Stray Dogs prima e My Hero Academia poi, ha fatto sì che buona parte dei “pezzi da novanta” dello studio non partecipassero a Metallic Rouge, al quale quindi sono venuti a mancare sia la costanza che i picchi necessari a far si che il pubblico possa ricordarsene con un sorriso negli anni a venire.
5. Tower of God Season 2
Apre la vera e propria flop 5 del 2024, mio malgrado in quanto fan sfegatato dell’omonimo webtoon, la 2′ stagione di Tower of God. Il titolo, in quanto pioniere degli adattamenti di opere coreane, a modo proprio aveva avuto una sua certa importanza storica durante il suo debutto nel 2020 e, tra grossi pregi e altrettanti imponenti difetti, era riuscito a ritagliarsi il suo spazio nel cuore di molti spettatori, i quali a gran voce chiedevano un sequel. Il sequel è arrivato, ma se queste dovevano essere le premesse allora sarebbe stato meglio fermarsi prima.
Innanzitutto è doveroso evidenziare come Crunchyroll, che aveva investito parecchio sia a livello economico che a livello di marketing nello sviluppo e nella distribuzione della 1′ stagione, si è parzialmente defilata dal progetto e che quest’ultimo ha persino subito un cambio di studio, passando da Telecom Animation Film (il quale ha nel repertorio diversi titoli di moderato successo) a The Answer Studio che, al contrario, non lavorava ad un progetto animato per la messa in onda televisiva da oltre un decennio. Si poteva già sentire un certo odorino non particolarmente gradevole.
Ad aumentare ulteriormente le sensazioni negative attorno al rinnovo del progetto di Tower of God per il 2024 aiutarono anche i trailer a poche settimane dal debutto, i quali evidenziavano un cambio netto su tutta la linea; regia, character design, direzione artistica e via discorrendo sarebbero tutte state rivoluzionate rispetto al prequel.
Se, tuttavia, la 1′ stagione di Tower of God faceva acqua da tutte le parti nell’adattamento, almeno a livello tecnico e artistico aveva un’identità. Tolta questa identità (e mantenuti i pastrocchi narrativi), cosa resta?
Ciò che rimane è, appunto, un adattamento senza pregi e con una miriade di difetti. La 1′ stagione dell’anime ha avuto i suoi momenti di bellezza, rari, ma li ha avuti; la 2′ invece risulta in un filotto di 26 episodi consecutivi di assoluta mediocrità, dove gli unici spunti derivano interamente dal materiale originale e hanno poco o nulla a che fare con la trasposizione animata.
Adattare al ritmo di 6 capitoli per episodio non fu una grande idea nemmeno quattro anni fa e ora si pagano le conseguenze di manchevolezze nella struttura narrativa dell’universo di S.I.U.
“Errare è umano, perseverare è diabolico” ed il rivoluzionato team (meno la sceneggiatrice Erika Yoshida e il compositore Kevin Penkin) continua a far piovere sul bagnato con oltre 120 capitoli in 26 puntate.
Il risultato è un minestrone confuso dove persino un fan di lunga data del webtoon fatica a raccapezzarcisi, figurarsi un mero spettatore dell’anime.
Viene distrutta la caratterizzazione di una miriade di personaggi, gli eventi di trama appaiono sconclusionati e scollegati l’uno con l’altro, la regia è il quanto di più mediocre e imperterrito stacco di primi piani frontali e l’animazione è talmente misera da rovinare alcuni degli scontri più iconici della serie come Ran contro Anaak, Baam contro Reflejo e via discorrendo.
Se non vi erano né le intenzioni, né i presupposti per mettere sul piatto una 2′ stagione di livello, allora tanto valeva evitare di principio, anche perchè in un certo qual modo viene danneggiata (ulteriormente) la reputazione dell’opera. Noi appassionati del franchise saremmo rimasti comunque con l’amaro in bocca, ma con un mezzo sorriso nei confronti dei ricordi che la 1′ stagione di Tower of God ci aveva lasciato.
4. Grendizer U
Grendizer U è senza ombra di dubbio uno degli anime del 2024 che più ha lasciato l’amaro in bocca agli spettatori.
Annunciato nell’estate del 2023, Grendizer U viene rivelato come reboot del leggendario anime UFO Robo Grendizer (noto in italia come Atlas UFO Robot o, più semplicemente, Goldrake) andato in onda tra il 1975 ed il 1977 e ciò non fece altro che ravvivare la fiamma degli appassionati nostalgici che con l’opera partorita dalla mente di Go Nagai ci sono cresciuti.
Quest’annuncio fece talmente scalpore che persino la RAI, la quale da diversi anni aveva oramai smesso di acquisire i diritti di nuovi anime dal Giappone, non poté far altro che cavalcare l’ondata dell’entusiasmo, annunciando a sua volta ufficialmente che Grendizer U farà parte dei palinsesti di RAI 2 in prima serata a partire dal 6 Gennaio 2025.
Il nuovo progetto, andato in onda dal 6 Luglio al 28 Settembre 2024, fallisce tuttavia nei suoi intenti originali. Svecchiare un franchise di ormai 50 anni fa, snellendolo e al contempo adattandolo ai tempi moderni poteva essere un’idea assolutamente vincente, ma a conti fatti il prodotto finale è ben lontano dai fasti del suo predecessore e, tra difetti e controversie, risulta in un miscuglio di poche idee ma ben confuse.
Come detto poc’anzi, partendo col presupposto di essere un reboot, Grendizer U riprende il canovaccio narrativo dell’originale: Duke Fleed è un sopravvissuto del pianeta Fleed che è fuggito sulla Terra. A bordo di una misteriosa “astronave”, viene cresciuto dal dottor Umon come suo figlio adottivo e diventa noto come Daisuke Umon. Anni dopo il suo arrivo, si trova ad affrontare la minaccia di Re Vega e del suo esercito, che vogliono conquistare la Terra. Con i suoi amici Koji e Hikaru e in seguito la sorella minore Maria Grace, Duke decide di combattere usando la sua arma migliore: l’onnipotente Goldrake.
Come incipit, quest’ultimo lasciava diversa libertà di manovra nella “licenza poetica” di fare alcuni cambiamenti alla sceneggiatura e tali variazioni ci sono pure parzialmente state. La questione più problematica, tuttavia, risiede nei soli 13 episodi di messa in onda rispetto ai 74 dell’opera originale.
Senza fare particolari spoiler (dato che tra pochi giorni sarà disponibile legalmente in chiaro anche nel bel paese) sia per i nuovi spettatori che per gli appassionati di lunga data risulta quasi impossibile seguire gli eventi di trama, la quale dopo giusto una manciata di episodi comincia già a perdere pezzi e fatica a mantenere un filo logico narrativo.
Inoltre, per quanto concerne il comparto tecnico, Grendizer U risulta un progetto estremamente anonimo e al limite del mediocre. É irrealistico aspettarsi che ogni IP di un certo profilo possa, in questo senso, ottenere il trattamento che meriterebbe, ma ciò che questo anime porta sul piatto è particolarmente blando, sottotono ed insipido. Nonostante la pesantezza del nome di Mitsuo Fukuda (Mobile Suit Gundam Seed, Future GPX Cyber Formula) la regia è veramente poco ispirata, l’animazione 2D è ridotta all’osso e quella 3D è un pugno negli occhi, il che è una problematica di molti mecha moderni, sfortunatamente.
A ciò infine va aggiunta la controversia dietro al progetto; Grandizer U è stato concepito e finanziato nella sua interezza da Manga Productions, una società saudita dagli stretti legami col governo arabo, la quale ha acquisito i diritti direttamente da Dynamic Planning, società di proprietà dello stesso Go Nagai.
Sappiamo tutti quali siano le condizioni socio-culturali in Arabia Saudita e la mancanza dei più basilari diritti umani al suo interno, se a tale spinosa questione uniamo anche che questo progetto funge a tutti gli effetti da pericoloso precedente riguardante lo strapotere economico che i petroldollari potrebbero avere sul futuro dell’animazione giapponese… si può dire che Grendizer U sia nato (e morto) sotto una cattiva stella.
3. Blue Lock vs. U-20 Japan
Sul gradino più basso del podio del 2024 troviamo Blue Lock vs U-20 Japan, l’adattamento animato del manga che ha dominato le classifiche di vendita negli ultimi 2 anni, superando ampiamente anche capisaldi del panorama come One Piece e Jujutsu Kaisen.
Con tali premesse, suona quasi paradossale che il progetto animato di un IP di così tanto successo possa veramente trovarsi all’interno di una lista degli anime più deludenti di un’annata.
E la cosa ancor più paradossale è che se non fosse per i 2 titoli che lo precedono, i quali stanno su un altro livello di delusione ancora, sarebbe stato tranquillamente candidabile come LA grande delusione del 2024.
La prima stagione di Blue Lock, seppur tutto fuorché eccelsa, era riuscita nell’intento di fornire un approccio diverso ai classici canovacci narrativi degli spokon e di conseguenza si era ritagliata a spalle larghe il suo spazio all’interno del panorama dei palinsesti stagionali. Consolidatasi questa sua condizione, tuttavia, non basta sedersi sugli allori per rimanere sulla cresta dell’onda e la seconda stagione è a tutti gli effetti una serie di grossi passi indietro rispetto alla precedente.
Blue Lock vs U-20 Japan, come suggerisce il titolo, adatta in 14 episodi l’omonimo arco narrativo tanto apprezzato dai lettori del cartaceo che vede contrapposti il team formatosi all’interno della struttura del Blue Lock durante la prima stagione ed i calciatori professionisti della nazione U-20 giapponese.
A livello puramente narrativo ci sarebbe anche poco da discutere ad essere onesti; la trasposizione segue passo per passo il materiale originale e pochissimi dettagli vengono tagliati nella sua messa in onda.
Ciò che è indifendibilmente di pessimo valore, come in molti hanno sottolineato a più riprese sui social network, è il comparto tecnico gravemente insufficiente per tutta la durata della stagione.
Tranne alcuni rari e sporadici sprazzi di buona animazione, Blue Lock vs U-20 Japan soffre di una legnosità inaccettabile per un anime sportivo dove l’azione è il fulcro centrale dell’opera. Si possono fare mille speculazioni sul perchè invece che migliorare tra l’una e l’altra si siano fatti dei passi indietro, ma attraverso il Rasoio di Occam è più che verosimile che la produzione di questa seconda stagione sia arrivata al limite del crollo totale a causa della prossimità con l’uscita, nell’Aprile 2024, del film Blue Lock: Episode Nagi.
A tutti gli effetti il team, il quale è rimasto nella sua pressoché interezza, si è ritrovato a non aver nemmeno iniziato la pre-produzione di un progetto da ben 14 episodi a poco più di 5 mesi dalla sua messa in onda, con buona parte della restante forza lavoro sotto 8bit impegnata con la produzione della terza stagione di That Time I Got Reincarnated as a Slime. La ricetta perfetta per il disastro in poche parole.
L’appellativo di “Powerpoint Lock” che gira sul web è abbastanza lapalissiano ed esplicativo; il movimento in generale è ridotto all’osso e spesso sostituito (seppur in maniera ancor più pesante) dalla stessa terribile CGI che fu croce e delizia della prima stagione. Soltanto le brevi e sporadiche sequenze ad opera di Hajime Nihira riescono, esattamente come nella precedente, a risollevare un minimo l’asticella, ma da sole non sono sufficienti.
Un conto è avere un’animazione scarna, un altro è averne una talmente scarna da far diventare l’intero prodotto noioso.
Blue Lock vs U-20 Japan sarebbe dovuto essere quel tipo di progetto che, considerata la spasmodica attesa ed il nome che si portava sulle spalle, avrebbe elevato il nome dell’opera proiettandola di diritto nell’olimpo degli spokon. Il risultato finale, tra pochi alti e moltissimi bassi, invece consiste in una cocente delusione, con la sola speranza che in futuro il franchise animato sia in grado di risollevarsi.
2. Ninja Kamui
La medaglia d’argento per questo 2024 se l’aggiudica Ninja Kamui, l’opera forse meno “famosa” dell’intera lista ma che a livello personale ha spiazzato molto più degli altri. L’anime, licenziato da Adult Swim la quale ha uno storico non particolarmente pregiato per quanto riguarda le produzioni giapponesi a lei collegate, venne annunciato a Maggio 2022 e creò immediatamente scalpore dato che alla regia vi sarebbe stato l’iconico Sung Hoo Park con il suo neonato studio d’animazione E&H Production.
Per chi non lo conoscesse, Park è rinomato per essere IL regista di anime d’azione, l’artefice del successo (quantomeno a livello tecnico) di opere del calibro di The God of Highschool, Garo the Animation e la prima stagione di Jujutsu Kaisen. Considerato il suo portfolio e quello del character designer Takashi Okazaki (Afro Samurai, Belle, Psycho-Pass ecc.), in molti si aspettavano una serie action di livello assoluto in grado di rivaleggiare i ben più famosi titoli che negli ultimi anni trascinano il genere.
Dopo un primo episodio veramente strepitoso, che faceva gridare al miracolo sia per le premesse narrative che per la messa in scena tecnica, la nave ha lentamente iniziato ad imbarcare acqua fino a sprofondare completamente dalla seconda metà in poi. La trama inizia a balbettare, con buchi e forzature di trama evidenti che vengono solo in seguito parzialmente chiariti dai classici “spiegoni” che rallentano molto il ritmo narrativo ed, in alcuni casi, risultano addirittura al limite dell’offensivo per l’intelligenza dello spettatore.
Neanche a farlo apposta, tutto inizia a colare a picco quando vengono introdotte le tute mecha. Una trama non particolarmente solida e stimolante era preventivata, non è mai stato questo il forte di Park né la sua intenzione; questo, tuttavia, a patto che l’animazione rimanesse al livello della prima puntata o quantomeno il più vicino possibile. Come detto prima per Grendizer U, nella moderna animazione giapponese è estremamente complicato, a livello di tempistiche, riproporre l’assurda quantità di dettagli tipica di un mecha in maniera tradizionale e quindi serve, gioco forza, ricorrere alla CGI.
Un compromesso ormai assodato che a prescindere fa storcere il naso a molti spettatori, ma indipendentemente da ciò un 3D realizzato con cura e visione è sempre un bonus e non un malus per un anime odierno. Sfortunatamente non è questo il caso.
Già la narrativa perde il suo mordente molto in fretta, se ad essa ci accoppiamo un comparto tecnico altrettanto mediocre che non consente nemmeno di godersi le scene d’azione, il prodotto finito risulta una mezza tortura. Soprattutto considerando le aspettative e ciò che sarebbe potuto essere.
Il CEO di Sola Entertainment, producer dell’opera, Joseph Chou ha affermato che Ninja Kamui è stato l’anime più visto di sempre sia su Adult Swim che su Max e, difatti, è stata annunciata anche una 2′ stagione.
Quando grosse corporazioni occidentali mainstream si addentrano in mercati così a loro avulsi, capita spesso che si tenda a considerare grandi numeri come grandi successi e questo può portare a scelte sbagliate.
Può anche darsi che la 2′ stagione sia il giro di boa per quest’IP, ma considerata l’enorme delusione della 1′… in quanti si collegheranno (legalmente) per vederla?
1. Uzumaki
Ed al primo posto della classifica non poteva non esserci Uzumaki, anime tratto dall’omonimo manga del leggendario fumettista dell’orrore Junji Ito, il quale è stato un indifendibile disastro su tutta la linea che ha fatto infuriare milioni di spettatori in tutto il mondo.
Continua sfortunatamente, dopo Junji Ito: Collection, Junji Ito: Maniac e Gyo, la sfilza di terribili adattamenti delle opere del maestro Ito. Forse qui, tuttavia, si raschia il fondo del barile come mai era accaduto prima.
Uzumaki concettualmente e artisticamente era un progetto sbagliato e destinato a fallire; pretendere di replicare l’arte ed il tratto di uno dei più grandi geni della storia del fumetto mondiale per filo e per segno non può essere un’idea vincente. Non vi è alcun valore artistico alle spalle, ma un mero e semplice cercare di copiare dal più dotato vicino di banco, proponendo un compitino senz’anima che col senno di poi è finito pure col fallire nel suo ruolo di mera imitazione.
Sfortunatamente, quest’assunto (in parte) condiviso dai molti non ha evitato che miriadi di appassionati di Junji Ito, dell’horror e dell’animazione si facessero venire l’acquolina in bocca alla vista del trailer, il quale a conti fatti è risultato in uno specchietto per le allodole che nascondeva la polvere sotto il tappeto, un tutto fumo e niente arrosto.
La produzione di questi 4 striminziti episodi è stata il più grande disastro venuto alla luce quest’anno nel mondo dell’animazione e, guarda caso, c’entra ancora (seppur parzialmente) Adult Swim.
Uzumaki, il quale fu annunciato nell’ormai lontano 2019, è stato rinviato svariate volte, in certi casi usando la scappatoia del COVID-19, in altri rincorrendo una presunta maggior fedeltà al tratto di Junji Ito ed in altri ancora per fare del “polishing” ad un prodotto finale che, a conti fatti, non vi era nemmeno lontanamente vicino. Tutto ciò nascondeva divergenze all’interno del team creativo, tra producer e publisher, abbandoni della nave e molto altro ancora.
All’atto pratico, constatando anche le oggettive differenze finali di qualità tra i vari episodi, è evidente come il progetto stesse andando tutto sommato in una buona direzione fino alla fine della produzione del primo episodio. Da lì in poi tuttavia il castello di carta è crollato e per Adult Swim, realisticamente, le scelte erano solo due: cancellare il progetto e accettare l’enorme perdita di denaro che ne sarebbe conseguita, oppure cercare di farlo uscire comunque, cercando quantomeno di ammortizzare i costi e vedendo un minimo rientro, ma facendo così uscire un prodotto gravemente insufficiente.
Una lose-lose situation.
Ciò che ci resta quindi è l’ennesimo tentativo invano di trasporre in animazione il tratto di Junji Ito. Solo che questa volta fa “più male” considerando la spasmodica attesa che vi era attorno al progetto di Uzumaki e le false speranze alimentate dai vari teaser/trailer.
Senza ombra di dubbio l’anime più deludente di tutto il 2024.
Questa era la lista di quelli che per noi sono stati i 5 anime più deludenti del 2024!
Nei prossimi giorni ne uscirà un’altra che riguarderà invece quelli più lodevoli.