Uno dei titoli più sorprendenti del 2024, il poker roguelike Balatro, continua a far parlare di sé, ma questa volta non per il suo successo di critica o per i premi vinti. LocalThunk, il creatore del gioco, ha recentemente criticato l’ente europeo PEGI per l’incoerenza nelle sue classificazioni, utilizzando i social per lanciare una provocazione contro quello che definisce un “doppio standard” nel giudizio dei videogiochi.
Il problema nasce dal fatto che Balatro è passato da un iniziale rating 3+ a un 18+, giustificato dalle sue somiglianze con il poker reale. Una decisione che, se da un lato può sembrare comprensibile, dall’altro viene giudicata ipocrita da LocalThunk, soprattutto se confrontata con giochi come EA Sports FC 25, classificato 3+ nonostante la presenza di microtransazioni e loot box, spesso paragonate al gioco d’azzardo.
In un post ironico su X, LocalThunk ha dichiarato: “Dal momento che il PEGI ci ha dato un 18+ per carte malvagie, forse dovrei aggiungere microtransazioni/loot box/gioco d’azzardo reale per abbassarlo a 3+ come EA Sports FC.” L’accusa mette in luce una disparità di trattamento: giochi con meccaniche predatorie, potenzialmente dannose per i giovani, ottengono una classificazione accessibile, mentre titoli come Balatro vengono vietati ai minori.
Since PEGI gave us an 18+ rating for having evil playing cards maybe I should add microtransactions/loot boxes/real gambling to lower that rating to 3+ like EA sports FC
— localthunk (@LocalThunk) December 15, 2024
Microtransazioni e gioco d’azzardo: una polemica aperta già da prima del caso Balatro
Il dibattito sollevato da LocalThunk non è nuovo, ma il successo di Balatro con le sue molteplici vittorie ai TGA e la sua candidatura al GOTY lo hanno reso ancora più rilevante. Le loot box, come quelle presenti nella modalità Ultimate Team di EA Sports FC 25, sono state oggetto di controversie in tutto il mondo. In Australia, ad esempio, il gioco è stato vietato ai minori proprio per questa ragione. Tuttavia, il PEGI continua a classificarlo come adatto a tutte le età.
Secondo LocalThunk, il problema non è tanto il rating assegnato a Balatro, quanto l’incoerenza dei criteri utilizzati dall’ente europeo. L’autore accetta il rating 18+ per il suo gioco, ma si chiede perché lo stesso non venga applicato a titoli con meccaniche di gioco d’azzardo che coinvolgono un pubblico giovanissimo. La questione si inserisce in un contesto più ampio, che coinvolge il modo in cui le microtransazioni vengono regolamentate nei videogiochi. Sebbene alcuni precedenti legali abbiano dato ragione a publisher come EA, è evidente che la discussione è ben lontana dall’essere conclusa.
Nel frattempo, i fan di Balatro hanno accolto con ironia e supporto le dichiarazioni del suo creatore, apprezzando la sua decisione di sfruttare la popolarità del gioco per portare l’attenzione su un tema importante. La polemica potrebbe contribuire a spingere gli enti di regolamentazione verso criteri più trasparenti e uniformi, garantendo una maggiore tutela per i consumatori, specialmente i più giovani. Il dibattito rimane aperto e, con titoli sempre più sofisticati e controversi in arrivo, sarà interessante vedere come le istituzioni risponderanno a queste critiche.