La giustizia britannica ha ordinato il sequestro di oltre 2 milioni di sterline (circa 2,5 milioni di dollari) dai conti bancari di Andrew Tate, controverso influencer noto per le sue dichiarazioni misogine e i consigli su come evadere le tasse. La decisione arriva dopo che un tribunale londinese ha stabilito che Tate e suo fratello Tristan non hanno dichiarato tasse su oltre 21 milioni di sterline guadagnate da diverse attività, tra cui intrattenimento per adulti e piattaforme di pagamento online.
Il giudice Paul Goldspring ha definito le azioni dei fratelli Tate come “condotta deliberata e di lunga durata per evadere le loro responsabilità fiscali.” Tra le prove presentate in tribunale, spiccano video in cui Andrew Tate si vantava di non pagare tasse nel Regno Unito e forniva consigli errati su come evitare obblighi fiscali, suggerendo ad esempio di trasferire attività negli Emirati Arabi Uniti.
Secondo quanto riportato da The New York Times, le autorità della polizia di Devon e Cornwall hanno ottenuto il permesso di sequestrare contanti e criptovalute da conti congelati appartenenti ai fratelli Tate e a una donna identificata come “J”. Parallelamente, i procuratori britannici stanno collaborando con le autorità rumene per riaprire un’indagine del 2012 che coinvolge i fratelli Tate, attualmente sotto processo in Romania per accuse di traffico di esseri umani e stupro.
L’impero di Andrew Tate sotto accusa, tra denunce e sospetti di riciclaggio
Andrew Tate, ex kickboxer e influencer, è noto per ostentare il suo stile di vita lussuoso, che include auto costose e proprietà in Romania. Tuttavia, i pubblici ministeri britannici hanno messo in dubbio la rapidità con cui i fratelli Tate hanno accumulato la loro ricchezza, sottolineando l’assenza di qualifiche significative o attività commerciali legittime che giustifichino tali guadagni.
Gli avvocati della polizia britannica hanno dichiarato che i fratelli hanno acquistato terreni e beni di lusso in Romania attraverso transazioni che mostrerebbero “tutti i segni distintivi del riciclaggio di denaro.” Inoltre, i documenti del tribunale hanno rivelato come Andrew Tate sfruttasse il controllo economico per mantenere il potere sulle donne che lavoravano per lui, trattenendo due terzi dei loro stipendi e manipolando i dettagli fiscali a suo vantaggio.
Dopo la sentenza, Tate ha risposto accusando il governo britannico di “rubargli” i soldi e ribadendo la sua posizione contro le accuse di traffico di esseri umani, definendole infondate. “Quando non riescono a controllare la tua influenza, la auditano,” ha scritto sui social media. Il caso rappresenta un ulteriore capitolo nelle controverse vicende legali dei fratelli Tate, già al centro di indagini sia in Romania che nel Regno Unito. Mentre le autorità britanniche collaborano con quelle rumene per concludere le indagini, il futuro legale di Andrew Tate rimane incerto, così come la sua influenza su una vasta platea di follower online.
