Il cambiamento climatico sta avendo un impatto non indifferente sulla nostra vita di tutti i giorni, con la temperatura del nostro pianeta che si sta alzando ininterrottamente da quasi due anni, e le azioni finora intraprese dai governi mondiali per cercare di ribaltare la situazione non stanno bastando. Da quel punto di vista si potrebbe andare sempre visto l’imminente uscita degli Stati Uniti da tutte le iniziative a riguardo.
Meno neve in Italia a causa del cambiamento climatico
Uno studio pubblicato sull’International Journal of Climate ha evidenziato un dato drammatico che riguarda il nostro paese: oggi, nel 2024, nevica almeno il 50% in meno rispetto a un secolo fa. La quantità di neve nel nostro paese è infatti diminuita del 34%, con differenze sostanziali che si riscontrano tra Nord e Sud, anche se la temperatura attuale è giusta per questo periodo di transizione tra l’autunno e l’inverno. Si stima inoltre che in questa prima metà di dicembre sia caduto il 63% in meno di neve rispetto allo scorso anno.
Francesco Avanzi, ricercatore di Fondazione CIMA, ha dichiarato in un aggiornamento stagionale che la situazione della neve in Italia è una conseguenza del crescente cambiamento climatico, che sta rendendo gli inverni più miti e secchi. Ha spiegato poi che lo scorso novembre ci sono state meno precipitazioni del solito, cosa che ha contribuito a limitare l’accumulo di neve a inizio stagione. Ma non c’è da allarmarsi, in quanto “teoricamente c’è ancora tempo di recuperare“.
Stando alle misurazioni della neve in Italia in termini di SWE (Snow Water Equivalent, ossia equivalente idrico nivale), lo scorso 11 dicembre sulla penisola c’erano 1,17 miliardi di metri cubi di neve, ossia quasi la metà dell’anno scorso, quando erano 2,08 miliardi di metri cubi. Ma la situazione non è terribile in tutte le zone d’Italia. Sugli Appennini la neve è arrivata in abbondanza da fine novembre, con alcune zone che hanno registrato dati sopra la media (ad esempio l’Appennino Tosco-Emiliano e Sicilia).
A causa della poche precipitazioni, il Po ha visto un abbassamento delle acque pari al 67%, con il suo tasso SWE che quest’anno si attesta sugli 0,53 miliardi di metri cubi. Nel bacino del Tevere, invece, i livelli di neve sono in linea con la media stagionale. Quanto alle temperature, solo il versante delle Alpi Occidentali ha registrato temperature sopra la media, mentre il resto del’arco alpino ne ha registrate di inferiori al media.